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La Difesa russa: "Mobiliteremo un milione di persone" | Berlino pronta ad accogliere i disertori | Bruxelles prepara nuove sanzioni, Kuleba ringrazia

Mosca: "Indecente" il discorso di Biden. Noi aperti a una distensione con gli Usa ma ora nessun segnale. Sempre più russi scappano in Finlandia dopo l'annuncio della mobilitazione parziale

di Redazione online
22 Set 2022 - 16:15
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La guerra in Ucraina giunge al 211esimo giorno. I portavoce della Commissione europea hanno confermato di star preparando nuove sanzioni contro la Russia. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha ringraziato l'Ue per questo e per l'invio di ulteriori armi. Mosca critica Biden: il discorso all'Onu del presidente Usa è stato "indecente". Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, infatti, è falso che Russia "minaccia con armi nucleari". Il Cremlino ha spiegato che prenderà "seriamente ogni segnale di distensione dagli Stati Uniti, ma per ora la direzione è contraria". Intanto, in Russia l'annuncio della mobilitazione parziale ha provocato manifestazioni in decine di città russe e oltre mille arresti. È aumentato, inoltre, il traffico dei cittadini russi che arrivano in Finlandia varcando i valichi di frontiera nell'area sudorientale. I soldati che potranno essere richiamati al fronte non sarebbero 300 mila, come dichiarato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu, ma un milione. La Germania si dice pronta ad accogliere i disertori russi.


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato i russi a protestare contro la mobilitazione parziale decisa mercoledì da Mosca. "Per gli uomini in Russia, è una scelta: morire o vivere, diventare uno storpio o preservare la salute - ha dichiarato -. Per le donne in Russia, la scelta è quella di perdere per sempre mariti, figli, nipoti, o comunque cercare di proteggerli dalla morte, dalla guerra. 55mila soldati russi sono morti in questa guerra in sei mesi. Decine di migliaia di feriti, mutilati. Ne volete di più? No? Quindi protestate, combattete, fuggite!".


Mikhailo Podolyak, uno dei consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha lanciato un appello ai "russi arruolati con la forza che non desiderano morire ignominiosamente in un Paese straniero". "Arrenditi alla prima opportunità - ha scritto su Twitter -. L'Ucraina garantirà la tua vita e un trattamento dignitoso. Secondo la Convenzione di Ginevra, non sarai estradato in Russia, a meno che tu non lo desideri".






"Circa 10.000 cittadini" russi si sono già presentati volontari per l'arruolamento nel primo giorno della mobilitazione parziale dichiarata dal presidente Vladimir Putin. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento per la mobilitazione, ammiraglio Vladimir Tsimlyansky, citato dalla Tass.


La situazione in Ucraina "mostra un trend in espansione e di lungo termine, con effetti di contagio negativi sempre più gravi che la parte cinese non vuole vedere: le priorità sono il cessate il fuoco e la fine della guerra". Lo ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi nel corso dell'incontro con l'omologo polacco Zbigniew Rau, a margine dell'Assemblea Onu di New York. Wang Yi ha aggiunto che "la Cina non starà a guardare né aggiungerà benzina sul fuoco, continuando a svolgere il proprio ruolo a modo suo. Allo stesso tempo - si legge in una nota di Pechino - sosteniamo l'Ue e i principali Paesi europei a continuare a mediare e a fare ogni sforzo per la pace".


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L'ampliamento e il prolungamento della "crisi in Ucraina non sono nell'interesse delle parti" e la Cina auspica che "i focolai di guerra si plachino al più presto", con la ripresa dei colloquio di pace. Il ministro degli Esteri Wang Yi ha affermato che la Cina "ha sempre sostenuto l'istituzione di un'architettuta di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile per fornire una garanzia duratura di pace. A tal proposito, continuerà a impegnarsi nella promozione dei colloqui di pace".


La Norvegia ha "sospeso temporaneamente l'accordo sulla semplificazione del regime dei visti" siglato nel 2007 con la Russia. Lo ha reso noto l'Agenzia per la migrazione di Oslo in una nota, citata dal Barents Observer, precisando che la decisione, che ricalca quella del Consiglio Ue del 9 settembre scorso, è in vigore da oggi. Secondo il giornale norvegese, la norma comporterà costi più alti e tempi burocratici più lunghi per i russi che vogliano far richiesta di un visto per entrare nel Paese, riducendo così significativamente il numero di coloro cui verrà concesso. Norvegia e Russia condividono una frontiera lunga 198 km.


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto a Kiev il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Una foto dell'incontro è stata postata su Instagram dallo stesso Zelensky che ha parlato di "incontro significativo. Sentiamo - ha aggiunto - il costante sostegno dell'Italia alla nostra sovranità ed integrità territoriale, oltre che alla lotta per la nostra esistenza, da parte del presidente Mario Draghi, del governo e del popolo italiano. Ringrazio il ministro Guerini. La priorità vitale per il nostro Paese è oggi il rafforzamento delle forze armate".


La Germania è pronta ad accogliere i disertori russi. Lo annunciano alcuni ministri del governo tedesco dopo la decisione presa mercoledì dal presidente russo Vladimir Putin sulla mobilitazione parziale per il conflitto in Ucraina.


I soldati che potranno essere richiamati al fronte dalla Russia alla luce della mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin non sarebbero 300mila, come dichiarato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu, ma un milione. Lo afferma la Novaya Gazeta Europe, citando una fonte del Cremlino. Il sito ricorda che l'articolo 7 del decreto, in cui si indica il numero delle persone arruolabili, è stato secretato. "La cifra è stata corretta più volte e alla fine si è deciso per un milione", ha riferito la fonte. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito la ricostruzione, definendola alla Tass "una menzogna".


I portavoce della Commissione europea hanno confermato le indicazioni sulle nuove sanzioni contro la Russia a cui si sta pensando, ribadendo quanto prospettato ieri dalla presidente dell'esecutivo Ue Ursula von der Leyen. "Siamo pronti - ha detto la presidente della Commissione - a imporre ulteriori costi economici alla Russia e agli individui e alle entità all'interno e all'esterno della Russia che sostengono, politicamente o economicamente" il regime. "Inoltre - ha aggiunto von der Leyen - proporremo ulteriori controlli sulle esportazioni riguardanti le tecnologie civile, mentre la Russia si muove verso una vera e propria economia di guerra".
 


Sul tavolo del nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, si apprende da fonti europee, ci sarà anche il price cap al petrolio. Sulla misura c'è stato già un accordo del G7 e la Commissione Ue ha già dato la propria disponibilità a procedere. Resta da vedere se Bruxelles riuscirà a ottenere il necessario consenso, con l'Ungheria che ha già manifestato la propria contrarietà nelle settimane scorse a nuove sanzioni che riguardino l'energia. Sul tema il portavoce della Commissione Eric Mamer non è sceso in dettagli limitandosi a sottolineare, in settori come il petrolio, la necessità di "coordinamento" con gli Alleati.


"Sono grato a Josep Borrell e ai ministri degli Esteri dell'Ue per aver fatto esattamente cio' che ho chiesto loro ieri: aumentare gli aiuti militari all'Ucraina e sanzionare la pressione sulla Russia. L'Ue continua a dimostrare la sua determinazione. Attendiamo con impazienza una rapida attuazione di entrambe le decisioni". Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.





Revocare le sanzioni imposte dall'Ue contro la Russia entro la fine di quest'anno. È l'appello lanciato dal premier ungherese Viktor Orban al suo partito Fidesz, secondo quanto riportato dai media locali. Secondo il premier, Bruxelles avrebbe "imposto" le sanzioni all'Europa, trasformando un conflitto locale in una "guerra economica mondiale". Orban ha quindi invitato i membri del suo partito a "fare tutto il possibile affinché l'Ue ritiri le sanzioni (contro la Russia) entro la fine dell'anno".


"Stiamo lavorando con i Paesi membri per stabilire un approccio comune", ma "ogni richiesta dovrà essere esaminata caso per caso". Così la portavoce della Commissione Ue Anitta Hipper rispondendo a una domanda sulle richieste di asilo dei cittadini russi in fuga per sottrarsi alla mobilitazione annunciata da Putin. La Lettonia e l'Estonia hanno annunciato che non accetteranno tali domande d'asilo per motivi di sicurezza interna. "Le regole di Schengen permettono di negare l'accesso per questioni di sicurezza interna e di ordine pubblico. Siamo in una situazione senza precedenti, con rischi da considerare", ha spiegato la portavoce.


La consegna di cartoline per l'arruolamento nell'esercito a manifestanti che partecipano a proteste contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina "non è contro la legge". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che alcuni siti, tra i quali la Bbc in russo, hanno denunciato tale pratica. Lo riferisce la Tass.


La Russia prenderà "seriamente ogni segnale di una volontà degli Usa di migliorare le relazioni", ma al momento "la direzione è contraria". Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov.


La Russia è "in grado di raggiungere obiettivi in Europa e negli Stati Uniti molto più velocemente" di quanto la Nato possa colpire la Crimea. Lo ha scritto Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, sul suo canale Telegram, dicendo: "I vari idioti in pensione vestiti da generali non hanno bisogno di spaventarci parlando di un attacco della Nato in Crimea".


L'establishment occidentale e tutti i cittadini dei Paesi della Nato devono capire che la Russia ha scelto la propria strada, non si può tornare indietro. Lo ha scritto sul suo canale Telegram, Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, commentando il decisioni del presidente russo Vladimir Putin di sostenere i referendum nelle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e nelle regioni di Kherson e Zaporozhzia, e sulla mobilitazione parziale nella Federazione Russa. "L'establishment occidentale, e in generale, tutti i cittadini dei Paesi della Nato devono capire che la Russia ha scelto la propria strada. Non si può tornare indietro", ha scritto Medvedev.


La Russia può usare qualsiasi arma, comprese quelle nucleari strategiche, per proteggere la propria sovranità nazionale, così come i territori che hanno deciso di aderirvi. Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev sul suo canale Telegram. "Qualsiasi arma russa, comprese quelle nucleari strategiche e quelle tecnologicamente più avanzate, potrebbero essere utilizzate per (...) la protezione del Paese", ha scritto Medvedev. 


È aumentato il traffico dei cittadini russi che arrivavano in Finalndia varcando i valichi di frontiera nell'area sudorientale: lo afferma la guardia di frontiera finlandese su Twitter, citata dal quotidiano finlandese AAmulehti. Matti Pitkäniitty, capo dell'unità di cooperazione internazionale della Guardia di frontiera, ha affermato che un totale di 4.824 cittadini russi sono arrivati ieri in Finlandia attraverso il confine. Rispetto al mercoledì della settimana precedente - quando 3.133 russi hanno attraversato il confine - il numero di arrivi è stato superiore al normale. "La situazione è però sotto controllo", scrive Pitkäniitty.


Sono più di 1.300 le persone fermate dalla polizia russa nelle proteste contro la "mobilitazione parziale" ordinata dal presidente russo Vladimir Putin per la guerra in Ucraina: lo riporta l'ong Ovd-Info precisando che al momento ha notizia di 1.307 persone fermate in 39 città della Russia. La città col maggior numero di fermi è Mosca, dove la polizia ha trascinato nelle sue camionette 527 persone. A San Pietroburgo si registrano 480 fermi.


La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova - da New York - in diretta sul programma di propaganda russa Soloviev Live, ha descritto il discorso di Joe Biden alle Nazioni Unite come "indecente" e ha accusato il presidente degli Stati Uniti di aver "attribuito" al presidente russo Vladimir Putin parole secondo le quali "il nostro Paese minaccia il mondo con armi nucleari".


L'esercito russo ha bombardato la città e la regione di Zaporizhzhia, l'area dove si trova la più grande centrale nucleare d'Europa. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, aggiungendo: "Il nemico ha colpito il centro regionale e alcune zone sono rimaste senza elettricità".


La Corea del Nord ha negato la fornitura di armi o munizioni alla Russia, ipotizzata dall'intelligence americana, respingendo la "voce di traffici" e assicurando che la nazione non ha piani sull'export militare. "Non abbiamo mai esportato armi o munizioni in Russia prima e non prevediamo di farro in futuro", ha fatto sapere Pyongyang.


La Gran Bretagna "garantisce il suo sostegno militare all'Ucraina fino alla vittoria". Lo ha detto la premier britannica Liz Truss all'Assemblea generale dell'Onu. "In questo momento critico del conflitto, garantisco che manterremo o aumenteremo il nostro sostegno militare all'Ucraina per tutto il tempo necessario. Non saremo tranquilli fino a quando l'Ucraina non avrà trionfato".


Altre misure restrittive verranno adottate "al più presto in coordinazione con i nostri partner". È la decisione adottata dal Consiglio degli Affari esteri straordinario dell'Ue, comunicata dall'Alto rappresentante Josep Borrell. "Continueremo ad aumentare il nostro supporto militare all'Ucraina e studieremo un nuovo pacchetto di sanzioni che prenda di mira settori dell'economia russa e una nuova lista di soggetti".


La decisione del presidente Putin di mobilitare parzialmente i cittadini russi per il conflitto in Ucraina "riflette le difficoltà del Cremlino sul terreno di battaglia, l'impopolarità della guerra e la riluttanza dei russi a combatterla". Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken, aggiungendo che Putin "non sta operando da una posizione di forza ma questo è piuttosto un segno del fallimento della sua missione".


"Putin sta sta giocando ora la carta nucleare e sta costruendo un altro pretesto legale con i referendum farsa nel Donbass, in modo che, se passano, ogni tentativo dell'Ucraina di riprendere quei territori sarà visto come un attacco alla Russia, consentendo di usare tutte le opzioni". Lo ha detto un alto dirigente dell'amministrazione Usa.


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha delineato un piano in 5 punti per la pace in Ucraina, in un intervento in videocollegamento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. I cinque prerequisiti per la pace sono: la punizione dell'aggressione, la protezione della vita, il ripristino della sicurezza e dell'integrità territoriale, garanzie di sicurezza, determinazione a difendersi.


"L'Ucraina è pronta a colloqui di pace ma solo per una pace vera, onesta e giusta". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha concluso il suo intervento in collegamento video con l'assemblea generale dell'Onu a New York


Un totale di 215 difensori dell'acciaieria Azovstal di Mariupol, ultima roccaforte ucraina nell'area, detenuti dai russi, sono stati liberati nell'ambito di un massiccio sforzo per lo scambio di prigionieri. Lo ha detto il capo dell'ufficio del presidente, Andriy Yermak, secondo quanto riferisce Ukrinform.


La first lady ucraina, Olena Zelenska, in un breve scambio a margine dell'Assemblea generale dell'Onu ha ringraziato il premier Mario Draghi per il sostegno e per le parole pronunciate ieri nel suo discorso al Palazzo di Vetro. Il presidente del Consiglio ha confermato alla moglie di Volodymyr Zelensky la vicinanza dell'Italia all'Ucraina


Duecento ucraini prigionieri dei russi sono stati liberati grazie ad uno scambio con l'oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk, "che ha già fornito tutte le prove possibili all'inchiesta". Lo ha rivelato il capo dell'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, secondo quanto riporta Ukrinform.


Nel suo intervento in collegamento video con l'assemblea generale dell'Onu a New York. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilanciato la proposta di un price cap su gas e petrolio russi per contenere i vantaggi che Mosca ricava dal caro energia. Una proposta suggerita e sostenuta anche dal premier Mario Draghi.


Nel suo intervento in collegamento video con l'assemblea generale dell'Onu a New York il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto alle Nazioni Unite di privare la Russia del suo diritto di veto nel Consiglio di sicurezza.

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