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Il dialogo in Ucraina si allontana: per il Cremlino il negoziato è possibile solo se capitola il regime di Kiev. Mentre per Zelensky il dialogo è impossibile fino alla completa liberazione
di Redazione onlineLa guerra in Ucraina è al 201esimo giorno, mentre prosegue l'avanzata delle truppe di Kiev che avrebbero riconquistato oltre 6mila chilometri quadrati di territori occupati. Stando a quanto affermato dal 130esimo battaglione ucraino, le avanguardie sarebbero ormai in vista del confine russo. Sospeso l'invio di nuove unità in Ucraina. Lo ha reso noto su Facebook lo Stato maggiore di Kiev, secondo quanto riporta il Guardian. L'esercito ucraino ha scoperto una "camera delle torture" nella città di Balakliya, nella regione di Kharkiv, riconquistata dopo il ritiro delle truppe russe. Infine Mosca rimuove il capo Distretto militare occidentale e Medvedev afferma: negoziato solo se capitola il regime ucraino.
Le forze speciali cecene del reggimento Akhmat "occupano tutte le postazioni strategiche nella regione di Zaporizhzhia". Lo scrive su Telegram citato dai media russi il leader ceceno Ramzan Kadyrov
"Il comando militare della Federazione russa ha sospeso l'invio di nuove e già formate unità nel territorio dell'Ucraina". Lo ha reso noto su Facebook lo Stato maggiore di Kiev, secondo quanto riporta il Guardian.
A Izyum, il principale dei centri riconquistati dalle forze ucraine nella regione orientale di Kharkiv, almeno mille abitanti sono morti, l'80% degli edifici è stato distrutto e il sistema di riscaldamento è stato danneggiato sotto "l'occupazione russa". È il bilancio di un consigliere comunale, Maksym Strelnikov: "Le informazioni sulle vittime dell'occupazione devono essere chiarite, perché gli invasori hanno cercato di nascondere i loro crimini".
A Zaliznychne, uno dei villaggi ripresi dalle forze ucraine nella regione orientale di Kharkiv, sono stati rinvenuti i cadaveri di quattro civili con segni di tortura. Lo ha reso noto su Telegram la procura generale ucraina, citata da Ukrinform, secondo cui tre erano sepolti nei giardini delle loro case e un quarto vicino a una fabbrica di asfalto. Il loro ritrovamento è avvenuto grazie alle segnalazioni degli abitanti del posti. I resti saranno sottoposti all'autopsia.
Le forze ucraine hanno bombardato la regione frontaliera russa di Belgorod, provocando almeno un morto e 4 feriti. Lo ha detto il governatore locale, citato dalla Tass, dopo che nelle scorse ore l'esercito di Kiev aveva rivendicato un'avanzata fino al confine russo.
Le forze russe hanno ripreso i bombardamenti sulla regione di Kharkiv, dove la controffensiva dell'esercito ucraino ha portato in pochi giorni alla riconquista di numerosi centri strategici. Lo ha annunciato il governatore Oleg Sinegubov, invitando la popolazione a rimanere nei rifugi.
Una "camera delle torture" è stata scoperta dalle forze ucraine nella città di Balakliya, nella regione orientale di Kharkiv, riconquistata nelle scorse ore dopo il ritiro delle truppe russe. Lo ha riferito su Facebook Maryana Bezugla, deputata del partito Servitore del Popolo del presidente Volodymyr Zelensky, che ha anche pubblicato alcune foto della stanza. "Balakliya. Stanza delle esecuzioni. Seminterrato. Le istruzioni sul 'nazismo ucraino' sono incollate sui muri, nelle vicinanze una sedia con un martello, nastro adesivo e guanti usati. In un'altra stanza" ci sono "tracce di sangue", ha scritto la parlamentare.
L'Ucraina ha riconquistato circa 500 chilometri quadrati di territorio nella regione meridionale di Kherson che erano stati occupati dalle forze russe: lo ha affermato l'esercito di Kiev.
Il ritiro delle truppe russe dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia non è in programma, secondo quanto ha affermato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
I negoziati con Mosca saranno possibili solo dopo la completa liberazione dei territori ucraini occupati dai russi: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Cnn, riporta Ukrinform. "Non è possibile revocare le sanzioni. Non possiamo discutere niente con la Russia finché non se ne va - ha detto -. È possibile che dopo la guerra si possa parlare della revoca di alcune sanzioni, di risarcimenti, di pagamenti da parte loro, di diplomazia. Possiamo coinvolgere i leader di qualsiasi Paese, qualsiasi istituzione internazionale in questi negoziati, ma solo dopo che la Russia avrà lasciato tutti i nostri territori".
Le condizioni poste dalla Russia per i negoziati con l'Ucraina in questo momento sono solo un riscaldamento per le condizioni che verranno poste in futuro: lo ha dichiarato su Telegram il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, secondo quanto riporta Interfax. "Un certo Zelensky ha detto che non avrebbe dialogato con coloro che danno ultimatum. Questi 'ultimatum' sono solo un piccolo riscaldamento per le condizioni che verranno stabilite in futuro", ha scritto Medvedev. "Le conosce: la capitolazione totale del regime di Kiev alle condizioni della Russia", ha concluso.
La fornitura di armi letali della Germania all'Ucraina rappresenta una "linea rossa" per Mosca, che Berlino non avrebbe dovuto oltrepassare. Lo ha sottolineato l'ambasciatore russo in Germania, Sergey Nechaev. "Il fatto di fornire al regime ucraino armi letali di fabbricazione tedesca, usate non solo contro i soldati russi, ma anche contro la popolazione civile del Donbass, rappresenta una linea rossa che Berlino non avrebbe dovuto oltrepassare, tenendo conto della responsabilità morale e storica della Germania al nostro popolo per i crimini del nazismo durante la Grande Guerra Patriottica", ha detto Nechaev al quotidiano Izvestiya.
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Il vice capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, Nada Al Nashif, ha denunciato le "intimidazioni" nei confronti delle persone che in Russia si oppongono alla guerra in Ucraina, avvertendo che ciò sta minando le libertà fondamentali dei cittadini. "Nella Federazione Russa, le intimidazioni, le misure restrittive e le sanzioni contro le persone che si oppongono alla guerra in Ucraina minano l'esercizio delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite, compresi i diritti di libera riunione, espressione e associazione", ha detto Al Nashif al Consiglio per i diritti umani dell'Onu.
Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, soldato fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin, ha annunciato il ritorno delle sue unità speciali d'elite sul campo di battaglia ucraino. "Le unità d'elite della Repubblica Cecena della Federazione Russa guidate da Adam Delimkhanov sono tornate nella zona di operazioni militari speciali in Ucraina dopo un periodo di riposo", ha scritto oggi Kadyrov sul suo canale Telegram. Lo riporta la Tass.
Il comandante del Distretto militare occidentale della Russia è stato licenziato dopo una serie di pesanti sconfitte in Ucraina: lo afferma l'intelligence di Kiev, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.
Lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina, in un post su Facebook, ha reso noto che le forze ucraine hanno riconquistato nelle ultime 24 ore oltre 20 insediamenti che erano stati occupati dai russi. "Le forze ucraine continuano a liberare dagli invasori russi gli insediamenti nelle regioni di Kharkiv e Donetsk", prosegue il messaggio sottolineando che "il nemico continua ad attaccare le posizioni ucraine, conducendo ricognizioni aeree e tentando di prendere misure per riguadagnare terreno".
Volodymyr Zelenskiy ha reagito duramente agli attacchi russi nella regione di Kharkiv. In un messaggio notturno su Telegram, il presidente ucraino ha affermato che, sebbene il Cremlino stesse cercando di privare il suo popolo di "gas, luce, acqua e cibo", non sarebbe riuscito a sconfiggerlo. "Pensate ancora di poterci spaventare, spezzarci, farci fare concessioni?", ha chiesto Zelensky rivolgendosi ai russi.
Il dipartimento di Stato Usa condanna gli attacchi aerei della Russia contro le infrastrutture strategiche dell'Ucraina". Lo afferma in una nota spiegando che gli attacchi "hanno lasciato migliaia di civili senza elettricità e acqua pulita" e sottolineando che gli Stati Uniti "sono al fianco dell'Ucraina contro l'aggressione della Russia".
La seconda più grande città dell'Ucraina, Kharkiv, e vaste aree degli oblast di Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Sumy soffrono di interruzioni dell'energia elettrica dalla serata di domenica, dopo una serie di attacchi missilistici russi contro le infrastrutture energetiche del Paese. Tra le infrastrutture colpite figura la centrale termoelettrica CHPP-5 di Kharkiv, una tra le più grandi dell'Ucraina.
"La risposta della Russia alla liberazione di città e villaggi da parte dell'Ucraina nell'est è stata lanciare missile per distruggere infrastrutture civili strategiche". Lo ha denunciato su Twitter l'ambasciatrice americana a Kiev, Bridget Brink, dopo che sono state esplosioni e blackout in diverse regioni, soprattutto nell'est del Paese.
I soldati ucraini hanno "eroicamente trattenuto il nemico" e ora "inseguono i russi a nord, sud, est, dappertutto, ma muovendosi in una sola direzione: verso la vittoria". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo video-messaggio serale. "Sono 200 giorni della nostra resistenza, della nostra lotta, della nostra guerra nazionale per la libertà, per l'indipendenza, per il diritto di essere. In questi 200 giorni abbiamo ottenuto molto. Ma la cosa più importante, la più difficile, è avanti", ha aggiunto.
Domenica sera l'esercito russo la lanciato sull'Ucraina 12 missili: sei da crociera Kalibr partiti da navi nell'area del Mar Nero e sei da crociera Kh-101 da aerei nell'area del Mar Caspio. L'aviazione ucraina ne ha abbattuti 9 su 12. Lo riporta il servizio stampa del Comando Est, citato da Unian. In precedenza erano stati lanciati 11 missili da crociera, di cui 7 abbattuti nella regione di Dnipropetrovsk e altri 2 nella regione di Poltava