Il presidente americano Joe Biden ha detto di non essere preoccupato per la fuga di notizie ma solo del fatto che sia avvenuta
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Nei file segreti americani divulgati sulla guerra in Ucraina si parla anche di Pechino anche a proposito di un test di un missile ipersonico effettuato il 25 febbraio. Nei documenti diffusi da una talpa non c'è quindi solo il rischio che la Cina possa aiutare la Russia. Secondo quanto rivelato dalle carte, il super razzo cinese, un DF-27, ha volato per 12 minuti per una distanza di 2.100 chilometri con una "alta probabilità" di penetrare i sistemi di difesa anti-missile balistici degli Stati Uniti.
Dai file segreti diffusi sui media emergono nuovi dettagli. E anche se il presidente americano Joe Biden ha detto di non vedere cose di grande importanza per la situazione attuale è evidente che la diffusione dei documenti crea preoccupazione e imbarazzo, tanto che il capo del Pentagono Lloyd Austin è deciso ad indagare "ogni indizio finché non verrà trovata la talpa". La talpa in realtà sarebbe già stata individuata in Jack Teixeira, un membro di 21 anni dell'ala dell'intelligence della Massachusetts Air National Guard, almeno stando a interviste e documenti esaminati dal "Ner York Times". Il presidente si è detto preoccupato ma non vede rischi immediati, ricordando che "è in corso un'indagine a tutto campo, con la comunità dell'intelligence e il dipartimento di giustizia, e si stanno avvicinando". "Non sono preoccupato per la fuga di notizie - ha aggiunto -. Sono preoccupato che sia successo".
Jack Teixeira era il leader di un gruppo online sulla piattaforma Discord dove sono stati scaricati i file segreti del Pentagono. Era lui a controllare il server del gruppo, denominato "Thug Shaker Central" e composto da 20-30 persone, prevalentemente uomini e teenager, che condividevano la loro passione per le armi, meme razzisti e videogame. Due dirigenti statunitensi hanno confermato che gli investigatori vogliono parlare con lui della fuga di documenti ritenendo che potrebbe avere informazioni rilevanti per l'indagine. Gli investigatori federali stanno cercando da giorni la persona che ha fatto trapelare i documenti top secret online ma finora non hanno identificato Airman Teixeira o chiunque altro come sospetto.
Nei file segreti divulgati sono diversi gli argomenti trattati. La presunte fornitura di armi a Kiev da parte della Serbia (che nega), la presenza di un contingente Nato in Ucraina, quattro scenari imprevedibili che potrebbero cambiare il corso della guerra e poi anche le carte sulla Cina e le esercitazioni sul missile ipersonico.
A suscitare il maggior clamore è l'asserita presenza in Ucraina di un ridotto contingente di uomini delle truppe speciali di Paesi Nato, in maggioranza britannici (50), assieme a 17 lettoni, 15 francesi, 14 statunitensi e un olandese. Notizia smentita con più o meno decisione dalle varie cancellerie interessate. Il ministero della Difesa britannico ha segnalato tra i documenti trapelati "un significativo livello d'imprecisione su alcuni punti", evitando tuttavia di andare sul concreto e di confermare o smentire alcunché di specifico. Finora Londra aveva riconosciuto d'aver inviato militari dei suoi reparti speciali a Kiev nel giugno 2021 nell'ambito di un programma di "addestramento congiunto", senza mai confermare una loro permanenza successiva all'inizio dell'attacco di Mosca del febbraio 2022. Mentre la Nato ha sempre negato di essere attualmente presente nel Paese ex sovietico "boots on the ground".
Secca anche la smentita di Kiev: è una notizia "assolutamente falsa", ha assicurato il ministro della Difesa ucraino Oleksyi Reznikov dopo aver definito le informazioni trapelate "un misto di verità e menzogne" che "beneficia la Russia e i suoi alleati o discepoli". Per Mosca invece si tratta di una cosa nota, prima ancora del leak. "Come tutti, non sappiamo fino a che punto possiamo fidarci di questi documenti ma, molto prima che saltassero fuori, avevamo e abbiamo tuttora informazioni sul fatto che molti istruttori provenienti da Paesi della Nato, incluso il Regno Unito, così come combattenti, stanno prendendo parte alle operazioni di combattimento", ha osservato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Coglie la palla al balzo anche Pechino, secondo cui le carte segrete dimostrano che gli Stati Uniti sono "profondamente coinvolti" nella guerra in Ucraina e "spiano tutti, compresi i loro alleati".
Il leak ha rivelato anche quattro possibili scenari dell'intelligence del Pentagono sugli eventi che potrebbero cambiare la traiettoria di una guerra che altrimenti "molto probabilmente si protrarrà". Si spazia dalla morte di Vladimir Putin, di cui è riaffiorata la vecchia informazione che sarebbe malato di cancro, a quella di Volodymyr Zelensky, dalla rimozione della leadership nelle forze armate russe a un attacco ucraino contro il Cremlino. Un'ipotesi, quest'ultima, che potrebbe indurre lo zar a lanciare una piena mobilitazione militare e a considerare l'uso dell'atomica tattica, ma anche a negoziare la fine del conflitto sull'onda del panico generale. L'amministrazione Biden è sempre stata preoccupata per un possibile strike ucraino su Mosca e per il conseguente rischio di escalation, negando per ora armi a lunga gittata a Kiev.
Grande imbarazzo ha creato anche il documento top secret sulle armi letali a Kiev da parte della Serbia, Paese filorusso candidato alla Ue che non ha applicato le sanzioni europee a Mosca ma finora non allineato nel conflitto. "Falsità, la Serbia non ha venduto né intende vendere armi all'Ucraina né alla Russia, né a Paesi vicini all'area del conflitto", ha assicurato il ministro della Difesa serbo Milos Vucevic, senza escludere la possibilità di triangolazioni illegali.
Dai documenti di intelligence statunitensi pubblicati online sono emersi anche i numeri dei soldati russi e ucraini che sono stati feriti o uccisi nel corso della guerra. Sarebbero circa 354mila. Secondo una valutazione dell'intelligence miliare Usa, i soldati morti o feriti russi sono 189mila-223mila, di cui oltre 35mila-43mila morti in combattimento e 154mila-180mila feriti. Per l'Ucraina il bilancio è di 124mila-131mila soldati, di cui 15mila-17mila uccisi e 109mila-113mila feriti.