Esplosione a Donetsk, per i separatisti filorussi è stata causata da autobomba | Gli Usa: "Azione simulata"
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Di Maio alla Conferenza di Monaco: "La diplomazia è l'unica via, l'Italia darà il massimo". Kiev: uccisi due soldati nel Donbass
Sale la tensione nell'Ucraina orientale, al confine con la Russia. Le truppe russe al confine "sono pronte a colpire", avverte il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, ribadendo l'allarme lanciato dal presidente Biden nella conferenza telefonica con gli altri leader occidentali nella serata di venerdì. La Germania, che detiene la presidenza del G7, invoca invece cautela, con il ministro degli Esteri che invita a "non cercare di indovinare" le decisioni della Russia.
Tuttavia Berlino e Parigi invitano i propri cittadini a lasciare con urgenza l'Ucraina, mentre la Lufthansa e la controllata Swissair annunciano la sospensione dei collegamenti aerei con Kiev a partire da lunedì.
Donbass, punto critico Peggiora a situazione nel Donbass, dove i capi delle autoproclamate Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk hanno dichiarato la mobilitazione generale e continuano ad evacuare migliaia di residenti verso la confinante regione russa di Rostov. Praticamente uno stato di guerra, con i membri della riserva invitati a presentarsi per prendere servizio effettivo nelle milizie filo-russe, impegnate in questi giorni in scambi di artiglieria e mortai con le forze regolari ucraine.
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Kiev: uccisi due soldati Nel pieno del braccio di ferro tra la Russia da un lato e Nato e Usa dall'altro, si teme che anche il minimo incidente possa trasformarsi nella scintilla capace di innescare un conflitto su larga scala. Le forze ucraine e quelle separatiste continuano ad accusarsi per le violazioni al cessate il fuoco. Kiev afferma che due suoi soldati sono stati uccisi e quattro sono rimasti feriti per i bombardamenti della parte avversa. Il ministro degli Esteri russo Lavrov, in una telefonata con quello francese Jean-Yves Le Drian, accusa invece Kiev di di mettere in atto "provocazioni armate".
Intanto colpi di mortaio sono esplosi nei pressi dell'area dove si trovava il ministro dell'Interno ucraino Denis Monastyrsky, in visita al fronte. L'attacco, che non ha provocato feriti, è avvenuto vicino al villaggio di Novo Lugansk.
Diplomazia sempre in azione Putin ha in programma domenica una nuova conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron, mentre quello ucraino Volodymyr Zelensky, a Monaco per la Conferenza sulla sicurezza, torna a chiedere un incontro con il capo del Cremlino. L'ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, ha anche manifestato gratitudine per gli sforzi profusi dal presidente del Consiglio Mario Draghi per cercare di organizzare il vertice. In una riunione svoltasi a margine della Conferenza di Monaco, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio - che avuto un nuovo incontro con il collega Usa Blinken - ha informato i suoi colleghi del G7 sui colloqui avuti con Lavrov e con il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, sottolineando che "entrambi hanno confermato di voler trovare una soluzione diplomatica".
Biden convoca Consiglio sicurezza nazionale Biden ha convocato domenica una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale sulla crisi ucraina. Lo rende noto la Casa Bianca, riferendo che il presidente e il suo team per la sicurezza nazionale, da cui è regolarmente aggiornato, ribadiscono che "la Russia potrebbe lanciare un attacco contro l'Ucraina in qualsiasi momento".
Di Maio: "Italia favorirà il dialogo" "Questa è la strada maestra da seguire, non ci sono alternative", è tornato a ripetere il capo della Farnesina assicurando che l'Italia "darà il massimo per favorire il dialogo tra le parti". Questa linea è ribadita nel comunicato finale della riunione, in cui si invita la Russia a "ritirare in modo sostanziale le forze militari dai confini dell'Ucraina".
Sempre a Monaco Zelensky ha affermato che l'Ucraina è "lo scudo dell'Europa" contro le minacce russe, e ha chiesto "un calendario chiaro e realizzabile" per l'adesione del suo Paese alla Nato. Ma tra i membri del Patto atlantico, come lo stesso presidente ucraino ha riconosciuto nei giorni scorsi, non tutti sono d'accordo. L'ingresso dell'Ucraina nella Nato "non è in agenda e non lo sarà", ha ribadito il cancelliere tedesco Olaf Scholz.