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Dal Cremlino arriva un secco "no" alla possibilità di una soluzione diplomatica. Mobilitati 300mila riservisti. Zelensky: "Mosca vuol farci annegare nel sangue dei suoi soldati". Nello scambio, liberati anche americani e inglesi
di Redazione online© Ansa
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Il conflitto in Ucraina giunge al giorno numero 210, ma la pace non sembra essere una prospettiva contemplata da entrambe le parti in guerra. Dal Cremlino arriva un secco "no" alla possibilità di una soluzione diplomatica. E l'annuncio della mobilitazione parziale, con il richiamo di circa 300mila riservisti, provoca manifestazioni in decine di città russe e oltre mille persone arrestate dalla polizia. Washington prende "sul serio" le parole di Mosca sul nucleare e, se dovesse passare ai fatti, "ci saranno conseguenze gravi". Biden davanti all'Onu punta il dito contro Vladimir Putin: "Le sue minacce nucleari sono spericolate e irresponsabili". Zelensky: "Putin vuol farci annegare nel sangue dei suoi soldati". Intanto, dieci prigionieri di guerra di diversi Paesi, tra cui Usa e Gran Bretagna, sono stati trasferiti dalla Russia in Arabia Saudita nell'ambito di uno scambio tra Mosca e Kiev, mediato da Riad.
Nel suo intervento in collegamento video con l'assemblea generale dell'Onu a New York il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto alle Nazioni Unite di privare la Russia del suo diritto di veto nel consiglio di sicurezza.
Nel suo intervento all'assemblea generale dell'Onu, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilanciato la sua richiesta di un tribunale speciale contro i crimini commessi dai russi nel suo Paese e per un indennizzo.
"L'Ucraina vuole la pace, il mondo vuole la pace, solo uno vuole la guerra ed è contento di questa guerra". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento in collegamento video con l'assemblea generale dell'Onu a New York, riferendosi a Vladimir Putin.
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La Turchia ha condannato i referendum per l'annessione alla Russia di quattro regioni sotto il suo controllo in Ucraina, definendoli ""illegittimi". "Questo fatto compiuto illegittimo non sarà riconosciuto dalla comunità internazionale", ha affermato il ministero degli Esteri turco in una nota. La Turchia non ha mai riconosciuto l'annessione da parte di Mosca della penisola ucraina della Crimea, avvenuta durante i primi mesi di un violento conflitto scoppiato nel 2014 e culminato con l'intervento della Russia in Ucraina il 24 febbraio.
"Combatteremo per la nostra patria, la nostra terra che è l'unica che abbiamo, la nostra libertà, indipendenza e sovranità". Lo ha detto il presidente Vladimir Putin in occasione dei 1.160 anni dalla fondazione dello stato russo, citato da Tass.
Almeno 1.026 persone sono state arrestate oggi in Russia durante manifestazioni spontanee contro la parziale mobilitazione per l'offensiva in Ucraina, annunciata in mattinata dal presidente Vladimir Putin.
Una riunione straordinaria del Consiglio Esteri Ue è stata convocata per questa sera alla luce degli annunci fatti dal presidente russo Vladimir Putin. La riunione si terrà probabilmente a New York, dove si trovano in queste ore molti dei ministri interessati.
Liz Truss ha confermato da New York la notizia del rilascio di 5 foreign fighter britannici catturati dalle forze russe in Ucraina nell'ambito di uno scambio di prigionieri fra Mosca e Kiev che ha coinvolto 10 stranieri. La premier britannica ha ringraziato il governo saudita e il presidente Volodymyr Zelenski per un epilogo che nelle parole di una sua dichiarazione pone fine a "mesi d'incertezza e sofferenza per loro e le loro famiglie". Truss si dice "enormemente" sollevata e nella stesso tempo sollecita la Russia a cessare quello che definisce "il brutale utilizzo di prigionieri di guerra a fini politici".
Dieci prigionieri di guerra di diversi Paesi, tra cui Usa e Gran Bretagna, sono stati trasferiti dalla Russia in Arabia Saudita nell'ambito di uno scambio tra Mosca e Kiev, mediato da Riad. Tra i prigionieri ci sono anche cittadini di Svezia, Marocco e Croazia. Lo ha riferito il ministero degli Esteri saudita, che sta "facilitando le procedure per il loro ritorno sicuro nei rispettivi Paesi".
Sono salite a 219, secondo la ong Ovd-Info, le persone fermate dalla polizia durante manifestazioni svoltesi in 20 città russe contro la dichiarazione della mobilitazione parziale.
"Non vogliamo conflitti, non vogliamo una nuova guerra fredda". Lo ha detto Joe Biden intervenendo all'assemblea generale dell'Onu. "Una guerra nucleare non può
essere mai vinta e non deve essere combattuta", ha aggiunto.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato la comunità internazionale a "fare la massima pressione" sul presidente russo Vladimir Putin, che ha annunciato la mobilitazione dei riservisti. "Le sue decisioni portano a isolare ulteriormente la Russia", ha aggiunto il presidente francese a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, accogliendo con favore le recenti dichiarazioni di Cina e India che chiedono un fine della guerra in Ucraina.
"L'unica risposta appropriata alle minacce bellicose di Putin è di raddoppiare gli sforzi per sostenere l'Ucraina" di fronte alla minaccia russa dell'uso di armi nucleari. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, chiedendo "più sanzioni contro la Russia", "più armi all'Ucraina" e "più solidarieta' agli ucraini" da parte dell'Occidente.
Vladimir Putin ha fatto "minacce nucleari spericolate e irresponsabili". Così il presidente degli Usa, Joe Biden, intervenendo all'assemblea generale dell'Onu. "La Russia ha vergognosamente violato i principi base della carta dell'Onu invadendo l'Ucraina", ha quindi aggiunto.
"L'annuncio del presidente russo Vladimir Putin sui referendum fasulli, la mobilitazione militare parziale e ricatto nucleare sono una grave escalation". Lo ha scritto su Twitter l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell commentando gli annunci del capo dello Stato russo. "Minacciare con armi nucleari è inaccettabile e un vero pericolo per tutti. La comunità internazionale deve unirsi per prevenire tali azioni. La pace nel mondo è in pericolo", ha detto Borrell.
Vladimir Putin ha usato "una pericolosa e incauta retorica nucleare". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando che il presidente russo "sa bene che una guerra nucleare non può essere vinta e avrebbe conseguenze senza precedenti per la Russia. Inoltre la Nato sta aumentando la sua presenza sul fronte orientale, faremo in modo che non ci siano equivoci a Mosca sulla serietà dell'uso di armi nucleari".
"Noi stiamo parlando con i nostri Alleati ma anche con l'industria della difesa per aumentare la produzione militare, di armi e munizioni, perché dobbiamo rimpiazzare i nostri stock per assicurare la difesa dei territori Nato ma anche per continuare a sostenere l'Ucraina". Lo ha detto, in una video intervista alla Reuters, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg spiegando che preso ci sarà un summit su questo dossier a Bruxelles. Poi ha paragonato l'aumento di produzione militare richiesto a quello dei vaccini nella crisi Covid.
"Putin vorrebbe che l'Ucraina annegasse nel sangue, ma anche nel sangue dei suoi stessi soldati". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che in un'intervista esclusiva alla Bild reagisce alla decisione di Putin di dichiarare la mobilitazione parziale. Il discorso di stamani per lui non rappresenta "nulla di nuovo", ha aggiunto, affermando di non averlo neppure ascoltato: le apparizioni di Putin "non sono i miei video preferiti - ha detto - ho tutte le informazioni di cui ho bisogno".
Gli Stati Uniti "prendono sul serio la minaccia nucleare" da parte di Putin, al punto che se la Russia dovesse usare l'arma nucleare "ci saranno conseguenze gravi". Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby. "Continuiamo a monitorare la loro posizione strategica per capire se è il caso di modificare la nostra. Al momento non ci sono segnali che dobbiamo farlo", ha aggiunto ribadendo che l'atteggiamento della Russia sul nucleare è da irresponsabili.
"Il discorso di Putin è chiaramente un segno che è in difficolta'". Lo ha detto il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale americana, John Kirby ad Abc News sottolineando che le forze di Mosca sono in crisi soprattutto "nel nord e nell'est" dell'Ucraina. "Ci aspettavamo il richiamo dei riservisti, Putin sta facendo combattere anche i soldati feriti", ha detto ancora Kirby.
"Il discorso di Putin di questa mattina, gli autoproclamati referendum che non saranno mai riconosciuti dalla comunità internazionale in Donbass, dimostrano che Putin è in difficoltà, ma la guerra può crescere in intensità". Lo ha detto il ministro della Difesa e candidato Pd Lorenzo Guerini.
Nessuna decisione è stata presa in Russia in merito a un possibile cambiamento dello status dell'operazione militare speciale in Ucraina, per trasformarla ufficialmente in guerra, né sull'imposizione della legge marziale. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
"E' una prova ulteriore che Putin non è interessato alla pace ma a un'escalation. I suoi annunci sono anche un chiaro segnale che lui è interessato solo a continuare questa guerra distruttiva, è un segnale chiaro di disperazione" ed è qualcosa "che avrà conseguenze negative anche sulla popolazione russa". Lo ha sottolineato il portavoce del Servizio di azione esterna Ue, Peter Stano, commentando, nel briefing quotidiano a Bruxelles, il discorso di Vladimir Putin. "Lui non ha deciso di attaccare solo l'Ucraina ma l'intera comunità internazionale", ha aggiunto.
"Poiché la mobilitazione militare della Russia avverrà anche vicino ai nostri confini (regione di Kaliningrad), la Forza di reazione rapida della Lituania è stata messa in stato di massima allerta per prevenire qualsiasi provocazione da parte della Russia". Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa lituano, Arvydas Anušauskas.
"La decisone di Putin è un segnale di debolezza". Lo ha detto il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner, commentando l'annuncio della mobilitazione parziale in Russia. "Ora dovremo consultarci con i nostri partner e i nostri alleati su come possiamo continuare a sostenere l'Ucraina nel lungo periodo", ha aggiunto. Secondo il ministro, gli ucraini non dovrebbero lasciarsi spaventare, "e neppure noi".
"La mobilitazione e le minacce nucleari annunciate da Putin non aiuteranno l'aggressore nel suo tentativo di conquistare e distruggere l'Ucraina e gli ucraini. Il tiranno ha finalmente avviato il processo che lo seppellirà nel suo Paese. E il mondo civilizzato deve finalmente capire che il male va estirpato alla radice, e non parlare di illusori negoziati di pace". Lo scrive su Telegram il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko.
La Cina invita le parti coinvolte nella crisi in Ucraina al cessate il fuoco e a impegnarsi con il dialogo e le consultazioni al fine di una risoluzione pacifica. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, dopo il discorso con cui il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l'uso di tutti i mezzi necessari e la mobilitazione parziale che prevede il richiamo di 300mila riservisti. La posizione cinese sulla crisi in Ucraina è "coerente e chiara, bisogna trovare un modo per affrontare le preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti".
"Vorrei fare presente una terribile situazione della martoriata Ucraina. Il cardinal Krajewski è andato lì per la quarta volta, ieri mi ha telefonato e sta prendendo tempo, aiutando nella zona di Odessa e nelle vicinanze. Mi ha raccontato il dolore di questo popolo, le malvagità, le mostruosità, i cadaveri torturati che trovano. Uniamoci a questo popolo così nobile e martire". Lo ha detto Papa Francesco parlando a braccio al termine dell'udienza generale.
La mobilitazione parziale ordinata dal presidente russo Vladimir Putin è "un segno di debolezza". È quanto sostiene l'ambasciatrice statunitense in Ucraina, Bridget Brink: "I referendum farsa e la mobilitazione sono segni di debolezza, del fallimento russo. Gli Stati Uniti non riconosceranno mai la pretesa della Russia di annettere il territorio ucraino, e continueremo a stare al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario".
La mobilitazione parziale in Russia prevede il richiamo di 300mila riservisti. Si tratta di uomini che hanno già servito nell'esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari. Sono esclusi i militari di leva. Lo ha spiegato il ministro della Difesa Sergei Shoigu, aggiungendo che scopo della mobilitazione è "controllare i territori liberati" in Ucraina.
Dall'inizio dell'operazione militare in Ucraina, la Russia ha perso 5.937 soldati. Lo ha riferito il ministro della Difesa, Sergei Shoigu.
L'annuncio di una parziale mobilitazione appena fatto da Vladimir Putin segna "una nuova escalation" nell'aggressione all'Ucraina. Si tratta di "un passo pessimo, sbagliato". Lo ha detto il vicecancelliere tedesco verde Robert Habeck. "Ci consulteremo per vedere come reagire sul piano politico", ha spiegato. È chiaro che l'Ucraina dovrà continuare ad avere "pieno sostegno".
L'operatore nucleare ucraino Energoatom ha accusato la Russia di aver nuovamente colpito la centrale atomica di Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. "I terroristi russi hanno bombardato nuovamente la centrale nucleare di Zaporizhzhia durante la notte", scrive Energoatom su Telegram.
Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso di un messaggio alla nazione, ha affermato che "lo scopo dell'Occidente è indebolire, dividere e distruggere la Russia". "Le elite occidentali vogliono mantenere il loro dominio a livello internazionale - ha proseguito -. La decisione di avviare l'operazione militare speciale in Ucraina è stata inevitabile e le repubbliche popolari del Donbass sono state quasi totalmente liberate dai neonazisti".
"Qualunque referendum-farsa in Ucraina sarà illegittimo e costituirà un affronto ai principi di sovranità e di integrità territoriale che sono alla base della Carta dell'Onu". Lo ha scritto su Twitter Antony Blinken, segretario di Stato Usa.
"Ringrazio tutti gli amici e i partner dell'Ucraina per la loro massiccia e ferma condanna delle intenzioni della Russia di organizzare un altro pseudo-referendum" nei territori ucraini occupati. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto videomessaggio serale.
L'invasione dell'Ucraina è un "ritorno all'età degli imperialismi e delle colonie". Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, nel suo intervento all'assemblea generale all'Onu.