Casa Bianca: "In caso di invasione stop al gasdotto Nord Stream 2". Biden chiama il presidente ucraino Zelensky: "Pronti a una risposta risoluta contro Mosca". Lunedì il Consiglio di sicurezza dell'Onu
Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Cina di usare la sua influenza con la Russia per scoraggiare un'invasione dell'Ucraina. Lo ha spiegato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price. "Invitiamo Pechino - ha detto - a usare la sua influenza con Mosca per sollecitare la diplomazia, perché se ci sarà un conflitto in Ucraina non sarà un bene neppure per la Cina".
Nelle ultime ore proprio la Cina ha fatto sentire la sua voce perorando la causa della Russia. In una telefonata con il segretario di Stato Antony Blinken, il ministro degli Esteri Wang Yi ha detto che la sicurezza "non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari", come la Nato. Il tutto mentre si prepara un vertice sino-russo in occasione della visita di Putin a Pechino per l'apertura delle Olimpiadi invernali.
La palla adesso è nel campo russo, e rischia di rimanerci a lungo. Il Cremlino non ha fretta di reagire alle risposte fornite dagli Usa e dalla Nato alle sue richieste per le garanzie di sicurezza alle quali ha legato la soluzione della crisi ucraina. Mosca sembra puntare a prolungare un braccio di ferro che ha già portato alla luce qualche crepa tra americani ed europei.
Dal Cremlino arriva solo qualche mugugno per il rifiuto di Washington e del Patto atlantico di garantire uno stop all'espansione a est della Nato. Una risposta "non positiva", dice il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, aggiungendo però che su altre questioni "secondarie" è possibile "un dialogo serio". Un apparente riferimento alle proposte di trattare su una riduzione dei missili in Europa e sulla trasparenza delle esercitazioni militari. La Russia comunque studierà le carte e "non reagirà immediatamente", fa sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Mosca, insomma, sembra convinta che il tempo giochi a suo favore, e aspetta di vedere se "l'unanimità totale" tra Europa e Usa di cui ha parlato il presidente Joe Biden reggerà all'innalzamento costante della tensione. O se invece cominceranno a prevalere in campo europeo i timori per un'incrinatura negli importanti rapporti economici con Mosca e, soprattutto, per un possibile venir meno degli approvvigionamenti di gas russo.
Il Paese più esposto appare la Germania. E tra l'altro l'agenzia russa Tass ricorda che a breve è previsto un incontro online tra grandi imprese tedesche e Putin, proprio come quello, condannato dalla Ue, che ha visto protagonisti alcuni dei maggiori gruppi industriali italiani. Ma Mosca fa pressioni soprattutto perché venga attivato il Nord Stream 2, il gasdotto costato 11 miliardi di dollari che raddoppierebbe le importazioni dalla Russia, mentre gli Usa si oppongono alla messa in funzione. La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha detto al Bundestag che se (e solo se) l'Ucraina verrà invasa, la Germania appoggerà sanzioni che blocchino anche il nuovo gasdotto.
Biden ha assicurato nei giorni scorsi che sta lavorando a un piano attraverso la collaborazione con altri produttori, come il Qatar, per far fronte alle esigenze energetiche europee nel caso le esportazioni russe venissero meno. Ciò rafforza i sospetti di qualcuno a Mosca che l'obiettivo degli Stati Uniti sia sottrarre alla Russia il mercato europeo. Il presidente americano ha anche chiamato quello ucraino, Volodymyr Zelensky, per ribadire "la prontezza degli Stati Uniti con i suoi alleati e partner a rispondere risolutamente se la Russia invade ulteriormente l'Ucraina" e "l'impegno Usa verso la sovranità e l'integrità territoriale ucraina".
La situazione sarà lunedì sul tavolo del Consiglio di sicurezza dell'Onu, convocato dagli Stati Uniti. "Non è il momento di aspettare e stare a vedere cosa succede. Ora è necessaria la piena attenzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, attendiamo con impazienza una discussione diretta e mirata", ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas-Greenfield. Secondo il Pentagono, nelle ultime 24 ore si è registrato un nuovo incremento di forze combattenti schierate dai russi, ancora una volta, nella parte occidentale del loro Paese e in Bielorussia.