Nuovo scossone al mercato alimentare, già gravato dal taglio dell'offerta per lo scoppio della guerra. La proposta del ministro degli Esteri tedesco: "Portare il cereale ucraino in treno fino ai porti baltici”
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Il governo indiano ha bloccato l'export di ogni tipo di grano, bene di cui è secondo produttore mondiale, con effetto immediato. La decisione è stata resa nota a 24 ore dalla pubblicazione dei dati sull'inflazione annuale, salita all'8,38%, con i prezzi al dettaglio che, nel mese di aprile, hanno toccato il massimo storico da otto anni. La misura è destinata a dare un ulteriore scossone al mercato internazionale alimentare, già gravato dal corposo taglio dell'offerta dall'est Europa in seguito all'aggressione della Russia in Ucraina.
Crisi del grano scaturita dalla guerra in Ucraina - L'Ucraina e la Russia rappresentano un terzo delle esportazioni mondiali di grano e orzo. Dall'invasione da parte di Mosca del 24 febbraio, i porti dell'Ucraina sono stati bloccati e le infrastrutture civili e i silos di grano sono stati distrutti. Si calcola che il prezzo del cereale sia aumentato dall'inizio dell'anno di circa il 40%.
La decisione del governo indiano - Dopo le decisioni prese già da altre nazioni, è arrivata anche quella dell'India, in risposta a "un aumento dei prezzi globali del grano che ha messo a rischio la sicurezza alimentare dell'India e dei paesi vicini e vulnerabili". Il Paese consuma la maggior parte del grano che produce, ma si era prefissata l'obiettivo di esportare 10 milioni di tonnellate di grano nel 2022-23. Gran parte di questo sarebbe andato ad altre Nazioni in via di sviluppo come Indonesia, Filippine e Thailandia. L'idea del governo indiano è quindi quella di impedire che il grano vada "in modo irregolare in Paesi in cui potrebbe essere semplicemente accumulato o non soddisfare le esigenze alimentari di Paesi vulnerabili", si legge in una nota del ministero Agricoltura.
Ministro Esteri Germania: "La Russia ha scatenato guerra del grano" - Secondo il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Barbock, "la Russia ha intenzionalmente scatenato una guerra del grano, le consegne non sono possibili e i prezzi stanno salendo, con il rischio di carestia, non sono danni collaterali, è un strategia intenzionale. La Russia sta creando le basi per nuove crisi così che la cooperazione internazionale può essere ridotta".
La proposta: "Portare in treno grano ucraino fino ai porti baltici" - Il ministro Baerbock ha quindi spiegato che, per tentare di aggirare il blocco russo all'export via nave del grano ucraino si sta studiando la possibilità di trasportarlo in treno fino ai porti baltici. "Problemi con le diverse larghezze delle rotaie hanno escluso il trasporto su larga scala attraverso la Romania. Quindi ora si sta valutando se è possibile far arrivare il treno fino ai porti baltici, per l'esportazione. Con il trasporto su rotaia, è chiaro che si ottiene molto meno grano per l'esportazione, ma ogni tonnellata consegnata può aiutare un po' a tenere sotto controllo la crisi alimentare. Fino ad ora una parte è stata trasportata via treno, soprattutto attraverso la Romania, ma si è creato un collo di bottiglia, perché Ucraina e Romania hanno scambi ferroviari diversi”.
Coldiretti: prezzo del riso +21% - A lanciare l'allarme è anche la Coldiretti, che segnala una criticità anche sul prezzo del riso: "Vola a livello internazionale dove ha fatto registrare un balzo del 21% nell'ultimo anno per effetto del crollo delle spedizioni di grano determinato dalla guerra tra Russia e Ucraina dopo che anche l'India ha bloccato le esportazioni di grano. Il consumo mondiale di riso nel 2022 raggiungerà nel 2022 il record degli ultimi dieci anni con quasi 521 milioni di tonnellate in aumento di oltre 9 milioni rispetto all'anno prima".