Il Cremlino: almeno 28 vittime civili in un raid di Kiev su una panetteria nel Lugansk
di Redazione onlineLa guerra in Ucraina giunge al giorno 712. Donald Trump chiede ai repubblicani di bocciare la legge Usa sugli aiuti all'Ucraina e sulle nuove misure contro l'immigrazione illegale. Intanto arrivano nuove minacce dalla Russia: se gli Stati Uniti dispiegheranno testate atomiche tattiche in territorio britannico, Mosca "reagirà di conseguenza", afferma Gennadij Gatilov, rappresentante russo presso la sede di Ginevra delle Nazioni Unite. "La guerra può arrivare da voi in Europa perché abbiamo a che fare con Putin e quando la guerra arriverà nessuno sarà pronto", dichiara il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "per quanto riguarda la guerra, sul terreno c'è stallo. Ci sono stati ritardi negli equipaggiamenti e i ritardi significano errori. Noi combattiamo contro terroristi servono mezzi tecnici moderni per fronteggiare uno dei più grandi eserciti del mondo". Intanto, secondo il Cremlino ci sarebbero state almeno 28 vittime civili in un raid di Kiev su una panetteria nel Lugansk. Il Senato americano ha reso pubblico un accordo bipartisan sulla legge per gli aiuti all'Ucraina, ma lo speaker della Camera affossa il provvedimento: "Questo accordo è forse anche peggio di quanto ci aspettassimo, qualora arrivasse alla Camera, sarà già morto".
Donald Trump ha chiesti ai repubblicani di bocciare la legge sugli aiuti all'Ucraina e sulle nuove misure contro l'immigrazione illegale. "Solo uno sciocco, o un democratico della sinistra radicale, voterebbe per questo orrendo disegno di legge sulle frontiere che e' un regalo ai democratici", ha attaccato l'ex presidente in un post sul sociale media Truth.
La Russia monitora la situazione rispetto a un possibile dispiegamento di testate atomiche tattiche statunitensi sul territorio britannico e, nel caso questo scenario si concretizzi, "reagirà di conseguenza". Lo ha dichiarato Gennadij Gatilov, il rappresentante russo presso la sede di Ginevra delle Nazioni Unite. "Stiamo parlando, forse, della riattivazione di una base aerea con armi nucleari americane in Gran Bretagna. Si parla anche del possibile invio di armi nucleari agli Stati baltici e alla Polonia. Tutto ciò crea una situazione di tensione. Stiamo monitorando gli sviluppi in questa direzione. Naturalmente, se è così, la Russia sarà costretta a reagire di conseguenza".
E' salito a quattro il numero dei civili morti nel bombardamento russo della notte scorsa a Kherson, in Ucraina meridionale. Lo ha reso noto su Telegram il governatore Alexander Prokudin, che ha postato la foto dell'automobile colpita dalle truppe russe su cui si trovavano due civili morti tra le fiamme.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito un "atto terroristico mostruoso" l'attacco missilistico delle forze ucraine in cui sabato è stata colpita una panetteria a Lisichansk, nella regione di Lugansk, e sono state uccise 28 persone, secondo il bilancio fornito da Mosca. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.
Lo speaker della Camera statunitense, Mike Johnson, ha respinto l'accordo appena passato al Senato sulla sicurezza delle frontiere e sull'Ucraina sostenendo che "qualora arrivasse alla Camera, sarà già morto". "Questo accordo - ha scritto su X - è forse anche peggio di quanto ci aspettassimo e non andrà neanche vicino alla fine della catastrofe al confine creata dal presidente".
Il Senato americano ha reso pubblico un accordo bipartisan sulla legge per gli aiuti all'Ucraina, Israele e Taiwan e i fondi per la crisi migranti al confine meridionale degli Stati Uniti. L'intesa da 118 miliardi di dollari prevede regole più rigide sulle richieste d'asilo, la condizione che i repubblicani avevano posto per dare il via libera agli altri aiuti.
"È una questione che riguarda le persone che devono guidare l'Ucraina. Sicuramente un reset, un nuovo inizio è necessario. Parlo di un ricambio di una serie di dirigenti dello Stato, non solo nel settore militare. Sto riflettendo su questo ricambio". Lo dice il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista al Tg1 rispondendo a una domanda sul possibile licenziamento del capo dell'esercito ucraino, Valery Zaluzhny. "È una questione - ribadisce - che riguarda tutto il gruppo dirigente che guida la macchina del Paese, che è grande e complessa. Se vogliamo vincere, dobbiamo tutti spingere nella stessa direzione, convinti della vittoria. Non possiamo essere scoraggiati".
"Per quanto riguarda la guerra sul terreno c'è stallo. E' un dato di fatto". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista al Tg1. "Perché? Perché è mancato qualcosa. Ci sono stati ritardi negli equipaggiamenti e i ritardi significano errori". "Noi combattiamo contro terroristi - ha aggiunto - servono mezzi tecnici moderni per fronteggiare uno dei più grandi eserciti del mondo".