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Ultimo aggiornamento: 9 mesi fa

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Ucraina, Stoltenberg: "Vitale che gli Usa approvino gli aiuti" | Raid di Mosca: 3 morti, Kiev senza elettricità

Missile russo verso la Polonia, decollano tre F-16 di Varsavia. Allarme dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica: la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è "molto fragile"

di Redazione online
07 Feb 2024 - 17:27

La guerra in Ucraina giunge al giorno 714. Un ampio raid è stato lanciato dall'esercito russo sull'Ucraina. Colpita anche Kiev, dove una parte della capitale è rimasta senza corrente elettrica. Zelensky: "Tre morti". Durante le ondate di attacchi russi, un missile è volato in direzione della Polonia a 20 chilometri dal confine prima di virare di 180 gradi e dirigersi verso la regione occidentale di Leopoli: tre F-16 polacchi sono decollati per intercettare il missile. Allarme dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica: la situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è "molto fragile". Il segretario generale della Nato Stoltenberg avverte: "E' vitale che il Congresso Usa approvi il pacchetto di aiuti per Kiev". 


"È vitale" che il Congresso degli Stati Uniti approvi il pacchetto di aiuti all'Ucraina. Lo ha detto Jens Stoltenberg in conferenza stampa con Jake Sullivan.


"L'Unione europea acceleri le forniture di munizioni" all'Ucraina. E' l'appello del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba all'Alto rappresentante Ue Josep Borrell a Kiev. 


Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nei bombardamenti sull'Ucraina, compiuti con missili e droni, sono state colpite "fabbriche del complesso militare-industriale". In particolare quelle che producono "imbarcazioni senza pilota, sistemi missilistici costieri, missili per sistemi a lancio multiplo ed esplosivi".
 


Se dovesse esserci una guerra tra Russia e Nato, sarebbe "l'Apocalisse, la fine di tutto". Lo ha detto oggi l'ex presidente russo Dmitry Medvedev criticando gli allarmi lanciati da diversi Paesi europei e dagli Usa sulla presunta intenzione di Mosca di attaccare l'Alleanza Atlantica se non dovesse essere sconfitta in Ucraina. "I politici occidentali - scrive Medvedev sul suo canale Telegram - dovrebbero dire ai loro elettori l'amara verità e non trattarli come idioti senza cervello. Spiegare loro cosa accadrà realmente e non ripetere il falso mantra sulla preparazione alla guerra con la Russia". Secondo Medvedev, queste sono "chiacchiere estremamente pericolose", mentre la Russia "ha ripetutamente parlato dell'assenza di piani per un conflitto con la Nato". La ragione di questi ripetuti allarmi, sottolinea l'ex presidente e attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, va ricercata nel fatto che per i Paesi occidentali "è necessario distogliere l'attenzione degli elettori per giustificare le spese multimiliardarie" a favore dell'Ucraina.


"Un altro attacco massiccio contro il nostro Paese. Sei regioni sono state attaccate dal nemico. A Mykolaiv, decine di edifici residenziali sono state distrutte, una persona è stata uccisa. A Kiev, più di dieci persone sono rimaste ferite e, al momento, si parla di due morti. Potrebbero esserci persone sotto le macerie. Nella capitale sono state danneggiate alcune comunicazioni, compresi i cavi dell'alta tensione". Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il vasto attacco lanciato dall'esercito russo. "Ci vendicheremo sicuramente della Russia, i terroristi sentiranno le conseguenze", ha commentato. 


Nell'attacco in diverse ondate di questa mattina, l'esercito russo ha lanciato 44 missili e 20 droni, due terzi dei quali sono stati "distrutti". Lo ha dichiarato il comandante delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny. Di questo totale di 64 ordigni, le forze ucraine hanno intercettato 29 missili da crociera e 15 droni, ha reso noto su Telegram.


Un civile è rimasto ucciso negli attacchi russi alla città di Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale. Il sindaco Oleksandr Senkevich ha dichiarato che l'uomo è morto a causa delle gravi ferite riportate dopo che i missili del Cremlino hanno scoperchiato i tetti di venti abitazioni. Senkevic ha aggiunto che nella città portuale si registrano danni alle reti del gas e dell'acqua, come riferisce Unian. 


Durante le ondate di attacchi russi di questa mattina contro l'Ucraina, un missile è volato in direzione della Polonia a 20 chilometri dal confine prima di virare di 180 gradi e dirigersi verso la regione occidentale di Leopoli: tre F-16 polacchi sono decollati per intercettare il missile. Lo riporta Rbc Ucraina.


Un ampio attacco missilistico è stato lanciato questa mattina in diverse ondate dall'esercito russo sull'Ucraina, anche sulla capitale dove una parte della città è rimasta senza corrente elettrica. Il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, ha riferito che nella capitale due linee dell'alta tensione sono state danneggiate dai detriti dei razzi abbattuti dalla contraerea: "Una parte degli utenti è attualmente senza elettricita'", ha detto. L'esercito del Cremlino ha attaccato con missili Tu-95MS e Tu-22M3, missili balistici e droni.


Una serie di esplosioni si sono verificate nelle prime ore di oggi a Kharkiv, nel nordest dell'Ucraina. Lo hanno riferito su Telegram il sindaco della città, Ihor Terekhov, e il governatore della regione omonima, Oleh Syniehubov. Secondo quanto riferito a Ukrinform, la prima esplosione è avvenuta alle 6 di mattina ora locale, le 5 in Italia. L'emittente Rbc-Ucraina riporta che le esplosioni sono dovute a bombardamenti della Russia sulla regione. Le autorità hanno invitato i residenti a rimanere nelle proprie case.


La situazione alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è "molto fragile". Lo ha detto il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, vistando all'impianto. Lo riportano Rbc-Ucraina e Radio Liberty. Arrivato ieri a Kiev, Grossi ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha tenuto un briefing con il ministro dell'Energia, Herman Galushchenko. Il numero uno dell'Aiea ha elencato i problemi principali del sito occupato dalle forze russe, tra cui la fine del ciclo di vita del combustibile nucleare nei reattori e una significativa riduzione del personale tecnico della centrale.

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