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Ultimo aggiornamento: 9 mesi fa

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Ucraina, 100mila soldati Nato pronti in Polonia in caso di guerra

Kiev: "La Russia ha lanciato mille bombe in una settimana". E Mosca sfiora la frontiera occidentale

di Redazione online
26 Mar 2024 - 20:06

La guerra in Ucraina è giunta al giorno 762. Centomila soldati della Nato sono in Polonia in massima allerta, pronti in caso di guerra. La Russia, infatti, ha moltiplicato gli attacchi contro l'Ucraina e ha sfiorato la frontiera occidentale rischiando di sconfinare di nuovo verso il territorio Nato. Zelensky: "Putin è una creatura malata e cinica. Nella sua mente tutti sono terroristi tranne lui, che si è alimentato di terrore per due decenni". Il portavoce del Cremlino: "Prematuro parlare di quale sarà la reazione della Russia se sarà provata la partecipazione dell'Ucraina nell'attacco al Crocus City Hall".


Trecentomila soldati Nato sono in massima allerta pronti a schierarsi in Polonia, in caso di guerra. Lo ha affermato il capo di stato maggiore polacco Karol Dymanowski. E, stando alle ultime informazioni, 100mila truppe sono già nel territorio. Queste fanno parte della "Response Force", un'unità speciale multinazionale, altamente addestrata e tecnologicamente avanzata, composta da contingenti terrestri, aerei, marittimi e Forze per operazioni speciali (SOF) che l'Alleanza può dislocare ovunque sia necessario. Queste truppe, sopite prima dello scoppio della conflitto in Ucraina, sono diventate parte integrante della strategia difensiva condivisa anche da Finlandia e Svezia.


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollevato Oleksiy Danilov dall'incarico di segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina: lo sostiene l'Ukrainska Pravda citando un decreto presidenziale ucraino di oggi.


Il vice ministro degli Esteri della Polonia, Andrzej Szejna, parlando alla radio RMF24, ha riferito che si sta valutando la possibilita' di abbattere i missili che volano verso il territorio della Nato. Lo riporta la radio sul suo sito. "All'interno della Nato si stanno analizzando vari concetti, tra cui quello di abbattere tali missili quando sono molto vicini al confine della Nato, ma questo dovrebbe avvenire con il consenso della parte ucraina e tenendo conto delle conseguenze internazionali, e poi i missili della Nato colpirebbero i missili russi al di fuori del territorio del Patto", ha detto il vice ministro.


La Marina ucraina ha reso noto di aver messo fuori combattimento con un missile Neptune la grande nave russa da sbarco Kostyantyn Olshansky, che la federazione russa aveva sottratto a Kiev nel 2014. Lo riferiscono i media nazionali. Il portavoce della Marina Dmytro Pletenchuk ha dichiarato che "oltre a due grandi navi anfibie - la Yamal e l'Azov e la nave da ricognizione Ivan Khurs - anche la Kostyantyn Olshansky è stata danneggiata". "Non abbiamo avuto scelta. Abbiamo usato un Neptune e il danno è stato inflitto", ha detto Pletenchuk.


"Dateci quei maledetti Patriots". E' questa la richiesta, senza mezzi termini, del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. "Se avessimo abbastanza sistemi di difesa aerea, vale a dire i Patriots, saremmo in grado di proteggere non solo la vita della nostra gente, ma anche la nostra economia dalla distruzione", ha aggiunto. 


Sebbene l'Ucraina non abbia mai chiesto "truppe da combattimento europee sul terreno", i leader dell'Ue devono abituarsi all'idea che questo "giorno potrebbe arrivare". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraina Dmytro Kuleba in un'intervista a Politico. "Sono perfettamente consapevole che gli europei non sono abituati all'idea della guerra - ha proseguito -. Ma questa è una disattenzione che gli europei non possono permettersi, né per loro stessi né per i loro figli. L'Ucraina può vincere. Ma se l'Ucraina perde, Putin non si fermerà". 


"Putin ha parlato di nuovo a se stesso, durante una trasmissione televisiva. Ancora una volta ha accusato l'Ucraina. Una creatura malata e cinica. Nella sua mente, tutti sono terroristi tranne lui, nonostante il fatto che sia stato alimentato con il terrore per due decenni": lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Putin è la più grande vetrina del terrore. Lui e i suoi servizi speciali. Quando sparirà, sparirà anche la domanda di terrore e violenza, perché è sua. Non è di nessun altro".


È ancora presto per parlare di quale sarà la reazione della Russia se sarà provata la partecipazione dell'Ucraina nell'attacco al Crocus City Hall di Mosca. Lo ha detto alla Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Un'inchiesta è in corso, non sarebbe corretto fare speculazioni ipotetiche in questo momento", ha detto.


"Putin ha parlato di nuovo da solo oggi, durante la trasmissione televisiva. Ancora una volta, ha accusato l'Ucraina. Creatura malata e cinica. Nella sua mente, tutti sono terroristi tranne se stesso, nonostante abbia nutrito con il terrore per due decenni. Putin è la più grande finestra per il terrore. Lui e i suoi servizi speciali. Quando svanirà, svanirà anche la richiesta di terrore e violenza". Lo afferma in un video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

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