L’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, in un’intervista realizzata durante lo State of the Union di Firenze, commenta anche lo stallo sulle sanzioni: “Troveremo un accordo, pronto a convocare una riunione dei ministri degli esteri se necessario"
di Leonardo PanettaL’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue Josep Borrell,.in un’intervista a Tgcom24 realizzata durante lo State of the Union di Firenze, chiede a Putin di fermare la guerra; commenta anche lo stallo sulle sanzioni: “Troveremo un accordo, pronto a convocare una riunione dei ministri degli esteri se necessario. E sull’invio di armi all’Ucraina: “L’Europa non è in guerra ma dobbiamo aiutare gli ucraini a difendersi, non possono arrendersi alle condizioni della Russia".
Vicepresidente Borrell, i paesi Ue faticano a trovare un’intesa sul sesto pacchetto di sanzioni per la Russia, quello riguardante l’embargo sul petrolio. Quali sono le sue previsioni?
"Troveremo un accordo, certamente. Ora stiamo discutendo a livello di ambasciatori ma se non troveremo un’intesa subito, dovremo necessariamente convocare una riunione dei ministri degli esteri. Però resto ottimista, quello che non dobbiamo fare è mischiare la discussione sul petrolio russo con altri temi che non c’entrano".
Tra pochi giorni sarà il 9 maggio, una data simbolica per la Russia ma anche per l’Europa. Cosa succederà?
"Prima parliamo dell’Ucraina: credo che non ci siano soluzioni pronti, la guerra continuera’, Putin lo ha detto. In europa lo stesso giorno risponderemo con la conferenza sul futuro dell’europa che è molto importante. Per quanto riguardo la Russia, non so cosa faranno ma spero che non annuncino una ulteriore escalation del conflitto".
Lei, nel suo ruolo di Alto rappresentante per la politica estera, è stato il principale sostenitore della necessità di inviare armi all’Ucraina. C’è chi sostiente che questo aiuto contribuisca proprio all’escalation della guerra e allontani la strada della pace. Cosa ne pensa?
"Gli ucraini stanno lottando anche per il nostro modello di libertà, per la nostra sicurezza. Ho sentito molti leader europei dire che questa guerra è anche la nostra guerra, però voglio precisare, noi non vogliamo partecipare al conflitto, non siamo belligeranti. Dobbiamo però perlomeno aiutare gli ucraini a difendersi, per questo ritengo giusto fornirgli armi. Oppure, cosa vogliamo che facciano? Che domani si arrendano e si mettano in ginocchio davanti ai russi accettando le condizioni che la Russia gli impone?"
Qual è il suo messaggio per Vladimir Putin?
"Il messaggio è uno solo: Putin fermi la guerra. E’ lo stesso messaggio che ripeto dall’inizio di questa tragedia, e cioè che fermi la guerra, che smetta di aggredire i suoi vicini. Io avevo anche scritto una lettera al Ministro degli esteri di Mosca Lavrov, a nome dei 27 stati europei, dicendo che eravamo disposti a discutere delle legittime preoccupazioni della Russia, rispetto alla sua sicurezza, dicendo che volevano negoziare ma sa qual è stata la loro risposta? Bombardare Kiev. E’ difficile cercare di dialogare con chi sta commettendo crimini di guerra, distruggendo sistematicamente un paese, uccidendo civili e mantenere buone relazioni con loro. E’ davvero complicato. E mi rivolgo anche ai russi: noi non abbiamo niente contro il loro popolo russo, non vogliamo invadere il loro paese, portare la guerra in Russia. Vogliamo solo che l’aggressione all’Ucraina finisca".