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Le denunce si stanno diffondendo di ora in ora su Twitter e sugli altri social sotto l'hashtag #AfricansinUkraine
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Al confine tra Polonia e Ucraina si starebbero verificando "atti discriminatori e razzisti" ai danni di rifugiati africani che fuggono dall'invasione russa, i quali sarebbero stati respinti o obbligati a cedere il loro posto sui mezzi. La Nigeria ha sollecitato i funzionari di frontiera a trattare in modo uguale i suoi cittadini. Intanto, le denunce si stanno diffondendo di ora in ora su Twitter e sugli altri social sotto l'hashtag #AfricansinUkraine.
Le testimonianze - Diverse le testimonianze raccolte dalla Bbc. Isaac, un nigeriano che ha cercato di entrare in Polonia, ha raccontato all'emittente inglese che il personale alla frontiera gli ha detto che "non si occupa degli africani". "Siamo stati inseguiti, siamo stati colpiti dalla polizia armata di bastoni", ha aggiunto. Anche un funzionario del ministero degli Esteri sudafricano, Clayson Monyela, ha raccontato di studenti "trattati male" al confine. Un altro cittadino nigeriano, Osemen, ha raccontato alla Bbc che gli è stato impedito di salire su un treno diretto a Leopoli, vicino al confine con confine con la Polonia, perché "solo gli ucraini sono ammessi a bordo". Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, ha precisato che sono circa 4mila i nigeriani presenti in Ucraina, per lo più studenti. "Tutte le persone in fuga da una situazione di conflitto hanno uguale diritto a un passaggio sicuro ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite e il colore del loro passaporto o della loro pelle non dovrebbe fare differenza", ha rimarcato Buhari.
"Mio nipote, El Fakri Soufiane, cittadino del Marocco è stato respinto alla frontiera tra Ucraina e Polonia. Dopo varie peripezie, con tutta la documentazione, stava tentando di fuggire dall'Ucraina ed entrare in Polonia per prendere un aereo e tornare a casa. Lui studiava in Ucraina e ora da tre giorni si trova a Medyka, città di confine. È un dramma nel dramma nella scala della disumanità - racconta Fiorenza Marcelli su Twitter in merito - Stanno dividendo profughi di serie A e di serie B. È una vergogna". La donna spiega che "come ascoltato su alcuni mass media italiani la Polonia fermerebbe i cittadini extracomunitari giustificandosi con la necessità di fare più controlli per scongiurare l'entrata nel Paese di clandestini che si vogliono introdurre in Europa, ma è una vergogna".
I primi post e video di denuncia sono comparsi sul profilo Twitter della dottoressa Ayoade Alakija, inviata speciale dell'Oms per l'emergenza coronavirus. Nelle immagini dei video pubblicati su Twitter si vedono africani, in fuga insieme a centinaia di migliaia di ucraini, davanti ai fucili puntati della polizia di confine che decide chi far entrare e chi no in Polonia, e quindi in Unione Europea.
Le reazioni - Sul tema, smentito dall'ambasciatrice polacca in Nigeria, le autorità del Paese africano hanno sollecitato i funzionari governativi polacchi alla frontiera di trattare in modo uguale tutti i profughi e i richiedenti asilo provenienti dalle città ucraine. "Ci sono spiacevoli rapporti su poliziotti e membri del personale di sicurezza ucraini che rifiutano ai nigeriani il permesso di salire su bus e treni verso il confine Ucraina-Polonia", ha detto in un comunicato Garba Shehu, consigliere presidenziale nigeriano. "In un video che sta circolando ampiamente sui social media, una madre nigeriana con il figlio piccolo è stata filmata mentre è fisicamente forzata a lasciare il posto a un'altra persona", ha aggiunto. L'ambasciatrice polacca in Nigeria, Joanna Tarnawska, ha però smentito gli atti discriminatori: "Tutti ricevono uguale trattamento. Posso assicurare che ho rapporti sul fatto che alcuni nigeriani hanno già attraversato il confine della Polonia", ha spiegato ai media locali.
I leader dell'Unione africana si sono detti "particolarmente infastiditi dalle notizie secondo cui ai cittadini africani sul versante ucraino del confine viene negato il diritto di attraversare il confine in sicurezza" aggiungendo che tale "inaccettabile trattamento diverso" riservati agli africani, se confermato, "sarebbe scioccante e razzista e violerebbe il diritto internazionale". In un comunicato "sui maltrattamenti inflitti agli africani che tentano di fuggire dall'Ucraina", il presidente della Commissione dell'Unione africana (Ua), Moussa Faki, e il presidente di turno dell'Ua, Macky Sall, hanno invitato "tutti i Paesi a rispettare il diritto internazionale e dare prova della stessa empatia e dello stesso sostegno a tutte le persone che fuggono dalla guerra, a prescindere dalla loro identità razziale".