Il cardinale a Stanze Vaticane: "La Russia non intende avvalersi di questa possibilità". E sulle manifestazioni: "Tanti chiedono la pace"
"Rimane la disponibilità della Santa Sede" a mediare per porre fine al conflitto in Ucraina. Lo conferma il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin a Stanze vaticane su Tgcom24, ricordando di aver parlato di questo con il ministro degli Esteri russi Sergej Lavrov. "Ovviamente questa disponibilità deve incontrare il desiderio delle parti di servirsi di questo aiuto".
"Da parte russa è stato preso atto - ha detto Parolin - ma finora non ci sono stati segnali che intende avvalersi di questa disponibilità". Per il Segretario di Stato vaticano "non è importante che si accetti l'offerta della Santa Sede, ci sono contatti in corso, anche altri hanno offerto la loro mediazione. L'importante è che si giunga a finire tutto quello che sta avvenendo".
Una richiesta - quella della fine delle ostilità - che ormai è diventata globale, con manifestazioni in molte città in tutto il mondo: "Grazie a Dio ci sono tante iniziative - ha detto Parolin - mi pare che c'è una bella apertura della popolazione. Il Papa questa mattina ha detto: "Mi unisco alla gente comune per chiedere la fine della guerra". È importante perché ho visto in questi giorni che c'è tanta attenzione, tanta solidarietà da parte di tutti, della gente comune, che chiede a gran voce che questa guerra finisca".
"È proprio una richiesta corale di cui il Papa si fa espressione, ma che parte dalle radici che parte della gente di ogni Paese. E anche nella stessa Russia - sottolinea il cardinale a Tgcom24 -, da quello che ho visto, ci sono tanti movimenti che chiedono" la pace e "questo credo sia un segno di speranza in questa situazione che di speranza non ne offre molta".