Fotogallery - Putin, attacco all'Occidente nel discorso alla nazione
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Il messaggio alla nazione del presidente russo: "Non useremo per primi le armi nucleari ma se lo fanno altri...". Meloni: "Dal leader del Cremlino propaganda, i fatti sono diversi"
Sulla guerra in Ucraina, Vladimir Putin ribadisce che è l'Occidente il "colpevole" della situazione attuale. Mosca "voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l'intervento militare, ma l'Occidente ha giocato con carte false per ingannarci", afferma il presidente russo nel suo discorso alla nazionale davanti all'Assemblea federale. "Raggiungeremo i nostri obiettivi e liquideremo la minaccia del regime neonazista ucraino". Mosca ha anche deciso di sospendere l'applicazione del trattato Start sul nucleare. Pronta la replica della Casa Bianca, che definisce "assurdo" il discorso di Putin. La Nato: "Nessuno ha attaccato la Russia, è Putin che vuole la guerra". Meloni: "Da Putin propaganda, i fatti sono diversi".
"Abbiamo sostenuto trattative per uscire da questo conflitto, ma alle nostre spalle veniva ordito uno scenario completamente diverso: in Occidente si parlava di pace ma erano menzogne. Hanno procrastinato e chiuso gli occhi di fronte alle menzogne del regime di Kiev", dichiara il capo del Cremlino alle Camere riunite per ascoltarlo.
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"Più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale", dichiara ancora il presidente della Federazione. "L'obiettivo dell'Occidente è portare la Russia a una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre. Non si rendono conto che è in gioco l'esistenza stessa della Russia".
Putin sottolinea ancora una volta che alla base dell'invasione militare dell'Ucraina, dopo un anno di scontri ancora denominata "operazione militare speciale", c'è la volontà di "sconfiggere il regime neonazista ucraino". "Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro popolo. Su ciascuno di noi grava una grandissima responsabilità: difendere il nostro Paese".
La Russia decide di sospendere l'applicazione del trattato Start sul nucleare "perché non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre gli Usa sono intenti a infliggere una sconfitta strategica a Mosca". "Sospendiamo il trattato, ma non ci ritiriamo", ha sottolineato Putin. La decisione di sospendere il trattato Start è stata definita "irresponsabile" dal segretario di Stato americano Antony Blinken. La decisione della Russia potrebbe essere tuttavia revocata se gli Stati Uniti fanno sforzi per la ripresa delle funzioni del trattato. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo, citato dalla Tass. "La decisione di sospendere lo Start può essere reversibile. Per fare ciò Washington deve mostrare volontà politica, compiere sforzi coscienziosi per una generale de-escalation e creare le condizioni per la ripresa del pieno funzionamento del trattato", ha affermato il ministero, sottolineando che "gli Usa hanno gravemente violato per lungo tempo le disposizioni centrali del trattato".
"Armi nucleari? Non per primi" - A proposito di armi nucleari, Putin ha detto: "Non useremo per primi le armi nucleari. Ma se lo fanno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti Nessuno si faccia illusioni, la parità strategica non deve essere infranta". Putin, nel suo discorso ai parlamentari dell'Assemblea federale alla Gostiny Dvor a Mosca, ha rimarcato che Washington sta pensando di testare armi nucleari e, in questo caso, lo farà anche la Russia. Il capo del Cremlino ha poi specificato che "la forza di deterrenza atomica della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all'intero esercito".
Alla Gostiny Dvor di Mosca, il presidente russo ribadisce poi anche l'annessione unilaterale delle "nuove quattro province russe: Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. La Russia "aiuterà questi territori. Ora siamo tornati insieme, siamo più forti e faremo tutto il possibile affinché torni la pace".
"È impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, quindi vengono effettuati attacchi informativi sempre più aggressivi", prosegue Putin. "Mentono continuamente, non fermano gli attacchi alla nostra cultura, alla Chiesa ortodossa russa".
Putin punta il dito ancora una volta contro gli Usa e la Nato, "rei" nella sua visione di aver aumentato la presenza nelle loro basi ai confini russi. Il principio della sicurezza russa intesa come difesa fuori dai confini nazionali nel suo estero vicino (l'Ucraina, per l'appunto) si perde nei secoli e il presidente russo non perde occasione di ribadirlo: "Più avanzano, più lontano saremo costretti ad allontanare la minaccia dai nostri confini". La minaccia di spingersi oltre le zone attuali di confronto bellico in Ucraina ha strappato un applauso alla platea.
Sul piano militare, la Russia produce nuove tecnologie che "migliorano la preparazione al combattimento dell'esercito e della Marina". Queste tecnologie "esistono e il ritmo della loro produzione e applicazione sta migliorando".
Che l'Ucraina sia parte della storia e della dimensione russa, per Putin, è un assioma irrinunciabile. La stessa civiltà russa è nata a Kiev e da lì si è sviluppata, spostandosi gradualmente verso nord. "Non siamo in guerra con il popolo ucraino, ne ho già parlato molte volte. Lo stesso popolo ucraino è diventato ostaggio del regime di Kiev e dei suoi padroni occidentali, che hanno effettivamente occupato questo Paese in senso politico, militare, economico".
"Non avevamo dubbi che a febbraio avevano pronte operazioni punitive nel Donbass, dove già avevano effettuato bombardamenti e questo era in contraddizione con la risoluzione dell'Onu. Loro hanno fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermare guerra", prosegue Putin.
La replica di Usa e Nato - Gli Usa denunciano "l'assurdità" del discorso contro l'Occidente pronunciato dal presidente russo Vladimir Putin. Sulla stessa linea anche la replica del consigliere presidenziale ucraino Mychailo Podolyak, secondo il quale il capo del Cremlino "ha dimostrato pubblicamente la sua irrilevanza e la sua confusione. Non ha soluzioni promettenti e non ne avrà. Perché ovunque ci sono nazisti, marziani e teorie del complotto". "Nessuno ha attaccato la Russia, sono loro gli aggressori", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
Nato: "Putin vuole la guerra" - Stoltenberg ha poi precisato: "Putin sta aumentando la sua capacità militare, non vuole la pace ma la guerra. Per questo dobbiamo aumentare il nostro supporto all'Ucraina. Se Putin vince il pericolo sarà per tutti. La Russia ha deciso di invadere l'Ucraina e l'Ucraina ha diritto di difendere e noi abbiamo il diritto di sostenerla. Invieremo più armi avanzate", ha concluso.
"Quello che abbiamo sentito stamattina è stata una propaganda che già conosciamo, i fatti sono diversi". Così il premier Giorgia Meloni, a Irpin, ha commentato il discorso di Putin.