Zelensky si era detto possibilista sull'apertura di una trattativa qualora Mosca si ritirasse sulle posizioni precedenti il 23 febbraio. Nessun riferimento alla cessione della Crimea
La Nato mette le mani avanti e boccia sull'eventuale rinuncia alla Crimea da parte di Kiev. La voce è circolata in questi giorni ed erroneamente attribuita allo stesso Zelensky. "I membri della Nato non accetteranno mai l'annessione illegale della Crimea. Ci siamo sempre opposti al controllo russo su parti del Donbass nell'Ucraina orientale", ha detto infatti il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un'intervista al giornale tedesco Die Welt.
Stoltenberg ha quindi sottolineato che "l'Ucraina deve vincere questa guerra perché difende il suo Paese".
Il sostegno di Di Maio all'ipotesi di Zelensky - Poche ore prima il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, aveva parlato di "un'apertura importantissima" da parte di Zelensky: "Ora - aveva sottolineato - Putin deve dimostrare di voler venire al tavolo e di non volere la guerra. Non dobbiamo abituarci all'idea che questa guerra debba andare avanti all'infinito, non dobbiamo dimenticare l'obiettivo della pace".
L'apertura di Zelensky - Il presidente ucraino, intervenendo venerdì in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, si è detto disposto ad intavolare una trattativa di pace con la Russia se le forze di Mosca si ritireranno "sulle posizioni del 23 febbraio", quindi prima dell'inizio dell'invasione.