Il giornalista ospite a "Quarta Repubblica"
"A Mariupol c'è il battaglione Azov, chi entra lì ha un conto in sospeso con loro". È l'analisi di Toni Capuozzo. Il giornalista ospite a "Quarta Repubblica" parla dell'attacco russo in Ucraina a Mariupol e spiega che "chi è entrato lì non è l'esercito regolare russo, ma gli 'irregolari' delle repubbliche secessioniste che hanno dei conti in sospeso da regolare. Con loro - specifica Capuozzo - ci sono i ceceni".
"Quello mi dà l'idea - continua il giornalista - di un posto dove non si fanno prigionieri e chi difende non lo fa per puro patriottismo, ma ci si difende da chi ti taglierà la gola. Lì - aggiunge - c'è un conto lungo 14 anni da saldare".
La seconda questione che interessa Mariupol è sicuramente, anche, la sua collocazione geografica. "Una volta presa Mariupol, lo scontro si accende su Odessa. In questo modo - rivela Capuozzo - la Russia ottiene tutta la costa e l'Ucraina diventa un paese come la Bolivia o la Repubblica Ceca. Questo vuol dire che Putin - conclude il giornalista - può tornare a casa con in tasca qualcosa".