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Ucraina, Macron e Biden: "Verificare il ritiro delle truppe russe" | Putin a Scholz: "Non accetteremo mai Nato ai nostri confini"

Lavrov: "Rientro era già pianificato e non dipende dall'isteria occidentale". Il portavoce del ministero della Difesa: "Completate le esercitazioni militari, si fa ritorno alle postazioni permanenti"

15 Feb 2022 - 19:22
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Mosca annuncia l'inizio del ritiro delle truppe dal confine con l'Ucraina dopo la conclusione delle esercitazioni militari. E dal ministero degli Esteri: "E' il giorno del fallimento della propaganda di guerra dell'Occidente. Annientati senza sparare un colpo". Emmanuel Macron e Joe Biden vogliono, però, "verificare" l'inizio del ritiro russo alla frontiera con l'Ucraina. Intanto Putin, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Scholz, ha avvertito: "Non accetteremo mai l'allargamento della Nato fino ai nostri confini".


"Gli Usa sono preparati, a prescindere da quello che accade, un attacco all'Ucraina resta sempre possibile". Lo ha detto il presidente Joe Biden parlando alla Casa Bianca dopo gli ultimi sviluppi sulla crisi ucraina. 



Emmanuel Macron e Joe Biden vogliono "verificare" l'inizio del ritiro russo alla frontiera con l'Ucraina. Lo hanno riferito fonti dell'Eliseo dopo il colloquio telefonico fra i presidenti francese e americano. Le fonti hanno parlato di "segnali incoraggianti" ma, hanno aggiunto, "serve prudenza, vista la grande massa di truppe alla frontiera, restiamo vigili".


I siti del ministero della Difesa ucraino e quelli di due banche pubbliche sono sotto cyberattacco: lo annuncia Kiev.


Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha affermato che gli Usa e la Nato hanno dato una risposta "positiva" ad "alcune delle iniziative" russe "sulla sicurezza" che erano state "respinte per lungo tempo": lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. "L'Occidente alla fine ha risposto, quando si è reso conto che stiamo discutendo seriamente la necessità di cambiamenti radicali nel campo della sicurezza, ha detto Lavrov.


"L'unica via da percorrere è quella che porta alla pace e alla stabilità. Sono convinto che per la crisi in atto esista solo una soluzione diplomatica che metta fine alle tensioni ed eviti eventuali aggressioni". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al termine dell'incontro con il collega ucraino Dmitry Kuleba a Kiev. "In queste ore la diplomazia non deve fermarsi, è l'unica vera arma pacifica per evitare un conflitto", ha aggiunto.


"La nostra ambasciata a Kiev rimane pienamente operativa". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al termine dell'incontro con il collega ucraino Dmitry Kuleba. Inoltre "ho preso atto delle recenti valutazioni da parte ucraina sulla mancanza di segnali relativi a un'imminente invasione o a un'offensiva militare su vasta scala, e del permanere, allo stesso tempo, di forti preoccupazioni per eventuali azioni di destabilizzazione, anche attraverso modalità ibride".


"Speriamo che l'Iitalia riesca a convincere la Russia a risolvere la situazione in modo pacifico". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba, al termine dell'incontro con Luigi Di Maio a Kiev, sottolineando che "quando sei in difficoltà un amico è accanto a te, per questo sono lieto di vedere Luigi accanto a me oggi". L'Italia, ha aggiunto, "capisce che la situazione minaccia anche l'Europa e i partner atlantici".


E' in corso una nuova telefonata tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Lo fa sapere il Dipartimento di stato americano.


L'inavsione russa dell'Ucraina scatterà alle una di questa notte (orario britannico, le 2 in Italia) con un lancio di missili cui seguirà l'avanzata di 200mila effettivi: è quanto pubblica il tabloid britannico The Sun, citando fonti dell'intelligence statunitense. Nonostante il ritiro di alcune unita' dal confine ucraino, la presenza militare russa nella zona è di circa 130mila militari, cui si aggiungono altri 40mila effettivi in Bielorussia e 30mila miliziani separatisti nel Donbass.


Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Al centro dei colloqui, spiega una nota di Palazzo Chigi, vi sono stati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina. Il premier Draghi ha ribadito il fermo sostegno del governo italiano all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina. E' stata condivisa l'importanza di rafforzare l'impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi, mantenendo aperto un canale di dialogo con Mosca.


La sicurezza dell'Europa "non può essere costruita contro la Russia ma in cooperazione con la Russia". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz nella conferenza stampa congiunta seguita al colloquio con Vladimir Putin al Cremlino.


"L'Ue condanna fermamente la decisione della Duma di Stato russa di presentare un appello al presidente Putin affinché riconosca le zone non controllate dal governo di Donetsk e Luhansk in Ucraina come entità indipendenti. Questo riconoscimento sarebbe una chiara violazione degli accordi di Minsk". Lo dichiara su Twitter Josep Borrell, alto rappresentante della politica estera Ue.


Dopo un colloquio di oltre tre ore tra i due leader al Cremlino, il presidente russo Vladimir Putin ha detto di avere visto nell'atteggiamento del cancelliere tedesco Olaf Scholz la volonta' di lavorare per "un'ulteriore cooperazione benefica e pragmatica" fra Russia e Germania. Le riposte di Usa e Nato alle richieste di sicurezza, ha aggiunto il capo del Cremlino, contengono "elementi" su cui la Russia "è pronta a lavorare".


"Non accetteremo mai l'allargamento della Nato fino ai nostri confini, è una minaccia che noi percepiamo chiaramente". Lo ha ribadito il presidente russo Vladimir Putin in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Scholz dopo i colloqui sulla crisi in Ucraina. "Le risposte dell'Alleanza sulla sicurezza" finora "non soddisfano le nostre richieste" ma ci sono dei "ragionamenti" che possono essere portati avanti, ha aggiunto.


"Con il premier Mario Draghi abbiamo discusso delle sfide della sicurezza che affrontano oggi l'Ucraina e l'Europa. Abbiamo avuto uno scambio di opinioni sull'intensificazione del lavoro di tutti i formati negoziali e sullo sblocco del processo di pace. Apprezzo il sostegno dell'Italia all'Ucraina". Lo scrive in un tweet il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky.


Il riconoscimento da parte della Russia delle autoproclamate repubbliche separatiste nell'Ucraina orientale equivarrebbe a una "violazione del diritto internazionale". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa, rispondendo ad una domanda sul voto della Duma che ha fatto una richiesta in questo senso al presidente Vladimir Putin. Il riconoscimento di Donetsk e Lugansk, ha aggiunto Stoltenberg, costituirebbe anche una violazione dell'integrita' territoriale e della sovranità dell'Ucraina, e degli accordi di Minsk.


Il presidente russo Vladimir Putin ha detto al cancelliere tedesco Olaf Scholz che la Russia è un fornitore affidabile di risorse energetiche. "La Russia è stata un fornitore affidabile di risorse energetiche a lungo, per decenni. Non c'è stato un solo problema nella fornitura in tutti questi anni", ha detto Putin, secondo quanto riportato dalla presidenza russa. Putin e Scholz stanno avendo un colloquio bilaterale al Cremlino. Ieri il cancelliere tedesco ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
 


"Per considerare dalla parte russa una seria de-escalation della situazione, la Nato vuole vedere il ritiro dei mezzi pesanti e dell'equipaggiamento militare nelle zone limitrofe all'Ucraina e non solo quello degli uomini". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa sottolineando che "il processo di accumulo delle forze russe va avanti, con alti e bassi, dalla scorsa primavera". In pratica i russi lasciano le infrastrutture militari nelle aree designate, e poi "riportano rapidamente gli uomini in posizione" quando ritenuto necessario.


La Russia e la Cina operano sempre di più insieme, sia dal punto di vista militare, con esercitazioni comuni, sia dal punto di vista diplomatico, al Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Sono due regimi autoritari che non condividono il nostro sistema di valori, vogliono un mondo dove i grandi Paesi decidono il destino di quelli più piccoli, senza riconoscere le loro scelte sovrane". Lo ha detto il capo della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa.


"A volte" il presidente Vladimir Putin "scherza" sugli allarmi degli Usa e dei loro alleati occidentali riguardo a un'invasione russa in Ucraina e "ci chiede di controllare se hanno pubblicato l'ora esatta in cui comincerà la guerra". Lo ha riferito ai reporter il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Per noi - ha aggiunto - è impossibile capire la follia di questa informazione maniacale" da parte degli americani.




Il ritorno alle rispettive basi di alcune unità militari russe, annunciato questa mattina, è un trasferimento "già visto molte volte" e non rappresenta "una vera de-escalation" da parte di Mosca sull'Ucraina. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presentando la ministeriale Difesa prevista domani e giovedì a Bruxelles.



I deputati della Duma, il ramo basso del Parlamento russo, hanno approvato un appello al presidente della Russia Vladimir Putin affinché Mosca riconosca le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel sud-est ucraino, dove la Russia e' accusata da tempo di sostenere i separatisti nel conflitto del Donbass.


La Russia deve ritirare tutte le sue forze militari dalla frontiera: lo afferma il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, aggiungendo che Kiev sta lavorando con i suoi alleati per prevenire un'ulteriore escalation. 


Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, come il presidente francese Emmanuel Macron, ha rifiutato di sottoporsi al testo Pcr per il Covid prima di incontrare Putin a Mosca. Il Cremlino ha affermato che la decisione non influenzerà i negoziati tra i due leader, il loro contenuto e la loro durata. Lo riporta l'agenzia russa Interfax. 


Il ritiro delle truppe russe alle loro basi "era pianificato" e "non dipende dall'isteria occidentale". Lo ha detto il ministro degli Esteri Sergey Lavrov che, citato dalla Tass, ha aggiunto che le notizie diffuse dall'Occidente su un'invasione russa dell'Ucraina sono "terrorismo mediatico". 


"E' un nostro diritto condurre esercitazioni sul nostro territorio, dovunque lo riteniamo opportuno, e questo non è soggetto a discussioni con nessuno", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass. "La Russia ha condotto e continuerà anche in futuro a condurre esercitazioni su tutto il Territorio della federazione russa", ha dichiarato. 


Il Cremlino considera "un'isteria esibizionista e senza senso" la decisione degli Usa di evacuare i loro diplomatici da Kiev. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato dalla Tass. 


"La Russia fa costantemente dichiarazioni. Ecco perché abbiamo la regola di non credere alle affermazioni quando le ascoltiamo, ma di credere quando vediamo. Quando vedremo le truppe russe ritirarsi, crederemo nella riduzione dell'escalation". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, commentando l'annuncio del ministero della Difesa russo secondo cui alcune unità delle esercitazioni militari inizieranno a tornare alle loro basi. 


Il Cremlino ha confermato l'inizio di un ritiro pianificato dal confine ucraino delle sue truppe impegnate nelle esercitazioni militari. 


"La data del 15 febbraio del 2022 entrerà nella Storia come il giorno del fallimento della propaganda di guerra da parte dell'Occidente. Svergognati e annientati senza sparare un colpo". Lo scrive su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, dopo che Mosca ha annunciato l'inizio del ritiro di truppe schierate ai confini con l'Ucraina, mentre gli Usa prevedevano un attacco per domani, 16 febbraio.


"Bella telefonata con il presidente azero Aliyev. Abbiamo parlato della sicurezza regionale e del rafforzamento militare della Russia in Ucraina e dintorni, comprese le implicazioni sui mercati dell'energia. Ho ringraziato l'Azerbaigian per aver aumentato le forniture di gas e per essere un fornitore affidabile di energia per l'Europa". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. 


Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin sulla situazione in Ucraina. Lo riferisce l'agenzia Dpa su Twitter. 


"Insieme ai nostri partner" occidentali, "siamo riusciti a impedire ogni nuova escalation da parte della Russia". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, dopo che Mosca ha annunciato l'avvio del ritiro di una parte delle sue truppe impegnate nelle esercitazioni al confine ucraino.


Lunedì 14 febbraio il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha telefonato a monsignor Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev, per esprimere la vicinanza della Santa Sede alla Chiesa cattolica in Ucraina e la solidarietà alla popolazione del Paese "in questo difficile momento di escalation del conflitto intorno all'Ucraina". Ne dà notizia il Segretario dell'arcivescovo maggiore, primate della Chiesa greco-cattolica ucraina. 


Le unità militari della Russia impegnate nelle "esercitazioni" di questi giorni a ridosso dell'Ucraina hanno iniziato a riportare le loro truppe nei luoghi di dispiegamento permanente. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, spiegando ai giornalisti: "Le unità dei distretti militari meridionali e occidentali, dopo aver completato i loro compiti, hanno già iniziato a trasferirsi nelle loro postazioni militari permanenti". 


Alcune delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle loro basi. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. 


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato Usa e Canada per il loro sostegno finanziario di fronte all'escalation della tensione con la Russia. "Siamo grati agli Stati Uniti per aver fornito un sostanziale sostegno finanziario di un miliardo di dollari e tre miliardi di dollari disponibili per progetti in Ucraina. Grazie a Joe Biden per la rapida decisione e i risultati concreti dopo la nostra conversazione. Grazie Justin Trudeau per la tua tempestiva decisione di fornire un ulteriore pacchetto di assistenza finanziaria da mezzo miliardi di dollari. Siamo più forti insieme". 


"Putin non ha ancora deciso se invadere, ma un'invasione è ancora molto probabile e le truppe rosse sono in grado di attaccare in tempi brevissimi". Lo ha detto a Sky News il ministro degli Esteri britannico Liz Truss. L'intelligence britannica suggerisce che Vladimir Putin non ha ancora deciso se invadere o meno l'Ucraina. "Può ancora cambiare idea" ha detto la Truss esortando il presidente russo a "fare un passo indietro dal baratro" ma chiarendo che il Regno Unito si sta attualmente "preparando al peggio". 


La Russia non intraprenderà alcuna azione nei confronti dell'Ucraina se Mosca non sarà provocata a farlo per motivi di sicurezza. Lo ha spiegato al Guardian il rappresentante permanente russo all'Ue Vladimir Chizhov. "Non invaderemo l'Ucraina a meno che non saremo provoati a farlo", ha detto, osservando che se Kiev lancerà un attacco contro la Russia o inzierà a "uccidere palesemente cittadini russi ovunque, non bisognerà sorprendersi se contrattaccheremo". 


"La preparazione delle risposte della Russia alle proposte Usa e Nato sulle garanzie di sicurezza è nella sua fase finale", dopo che "l'intera cronologia degli eventi" è stata riferita lunedì dal ministro degli Esteri Sergey Lavrov nel colloquio con Vladimir Putin. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dalla Tass. La portavoce russa è poi tornata a parlare delle trattative sull'attuazione degli accordi di Minsk, affermando che "non c'è alcuna precondizione russa a parte il rispetto del documento come è scritto, punto per punto" e accusando l'Ucraina di mancanza di "forza e coraggio per dire che non è più impegnata" al rispetto dell'intesa. 


"Mi pare difficilmente verosimile un'escalation militare che conduca a un'azione bellica". Lo dice il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, in una intervista al Messaggero. "La via della pace è ancora esplorabile - dice - anche perché altrimenti non sarebbero andati là prima Macron, poi Scholtz e ora Di Maio. La strada è la 'finlandizzazione' dell'Ucraina", uno stato 'cuscinetto', neutrale.


La Germania chiede alla Russia di "ritirare le sue truppe" schierate ai confini con l'Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock nel giorno in cui il cancelliere Olaf Scholz è a Mosca per incontrare Vladimir Putin. 

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