In coma per un mese

Ucraina, ucciso da una bomba un volontario italiano: Massimiliano Galletti a Kiev per salvare persone

Dopo un mese di coma il 59enne marchigiano è morto. Non era un foreign fighter ma svolgeva servizio di assistenza ai combattenti al fronte

02 Nov 2024 - 13:57

Massimiliano Galletti, 59 anni, è morto a Kiev lunedì scorso, dopo essere stato ferito un mese fa da schegge di un colpo di "Rpg", lancia granate portatile anti carro. A ricordarlo sui social è stata la figlia Aurora: "Sei volato via da eroe per me e per tutte le persone che hai salvato in questi anni". Galletti, marchigiano di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), non era un foreign fighter ma svolgeva servizio di assistenza ai combattenti al fronte in una località non distante dalla capitale ucraina. Nelle retrovie, dove operava, il colpo fatale di granata e la morte dopo un mese di coma in ospedale.

È il primo italiano morto nel conflitto

 Si tratta del primo italiano, in questo caso un paramedico, morto sul fronte ucraino. "Sono stati 30 giorni di buio totale" anche per la moglie Donatella Scarponi: "sapevo che mio marito era morto ma non dove, come, con chi, dov'era?". La donna, sconvolta, aveva avuto conferma in Commissariato del decesso del marito a seguito di gravissime lesioni subite nello scoppio di una granata. "Non era un combattente - conferma - perché non avrebbe saputo neppure usare un fucile da guerra".

Il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, che ha incontrato la moglie di Galletti e due sorelle della vittima, si sta interessando per il ritorno in patria della salma del 59enne che era un dipendente comunale in aspettativa per questa missione umanitaria: era 'soccorritore paramedico', impegnato con le unità cinofile, nella ricerca di persone ferite o morte durante i combattimenti. Della vicenda è informata la Questura di Ascoli che è in contatto con il ministero degli Esteri, e la diplomazia si è attivata. "La parte italiana dell'iter per il rientro è completa, ieri i tempi sembravano brevi; ma ci sono ancora le questioni in Ucraina da sistemare", dice il sindaco Spazzafumo che aveva incontrato qualche mese fa Galletti negli uffici del palazzo comunale, e ci aveva parlato per qualche istante prima della partenza verso l'Ucraina.

Il messaggio d'addio della figlia Aurora

 "Sei sempre stato il mio punto di riferimento - scrive Aurora, la figlia di Galletti - la persona sulla quale sapevo di poter sempre contare da bambina, sognavo in futuro di avere un marito come te che mi hai sempre trattata da principessa. Hai sempre trovato le parole giuste per confortarmi anche quando non avevo voglia di sentirti, eri lì per me in questo momento che non ci sei più che mai ho bisogno di te, ma so che sei volato via da eroe l'eroe che si è sempre stato per me e per tutte le persone che hai salvato in questi anni sono orgogliosa di te come padre, ma soprattutto come uomo sarai sempre nel mio cuore".

Circa due anni fa, il 59enne si era recato per la prima volta in Polonia, con la Protezione civile italiana, nelle zone di confine con l'Ucraina per aiutare gli sfollati che scappavano dalla guerra. Ritornato a San Benedetto del Tronto si era organizzato con un amico sardo, per ritornare autonomamente in Ucraina. Poi aveva prestato assistenza come paramedico nelle retrovie del fronte. Da circa un mese i contatti con lui si erano interrotti dopo la deflagrazione di una granata in una zona di violenti combattimenti tra russi e ucraini. Il 28 ottobre scorso, il decesso a causa delle devastanti ferite. 

La famiglia Galletti chiede di non procedere a cremazione

 "Non abbiamo notizie ulteriori in questo spazio di tempo su cosa sia successo. La moglie e la figlia lo cercavano per telefono, non hanno avuto notizie dai primi di ottobre e non riuscivano proprio a contattarlo telefonicamente - ha detto Carla Tiboni, l'avvocato della famiglia di Massimiliano Galletti -. Quindi è stata presentata, come si fa in questi casi, una denuncia per scomparsa presso la Questura di San Benedetto del Tronto e dopo 2 giorni è stata comunicata la notizia che il signor Galletti era deceduto". Alla famiglia la notizia del decesso è stata data il 28 ottobre, ha confermato l'avvocato. "Ovviamente, mi interfaccio con l'ambasciata d'Italia che, devo dire, sta facendo un ottimo lavoro, sono efficientissimi - ha spiegato Tiboni -. Con il dottor Moser c'eravamo sentiti nei giorni precedenti per prendere contatti con una impresa di pompe funebri, l'abbiamo trovata, abbiamo dato notizia alle autorità ucraine che non intendevamo, assolutamente, che procedessero alla cremazione e adesso però è necessario il nulla osta delle autorità ucraine perché la salma del signor Galletti lasci Kiev e possa rientrare in Italia - ha concluso - Non sappiamo se verrà disposta l'autopsia, questo non ci è stato comunicato. C'è incertezza".

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