Dagli Stati Uniti e dagli alleati sul tavolo "proposte per un potenziale progresso, se Mosca scegliesse la de-escalation"
Gli Stati Uniti si aspettano "un possibile uso della forza militare" in Ucraina da parte della Russia "entro la metà di febbraio". Lo ha affermato il Dipartimento di Stato americano. Intanto gli Usa e gli alleati Nato hanno "messo sul tavolo alcune proposte per un potenziale progresso se Mosca scegliesse la de-escalation. Progressi significativi si possono registrare solo in un clima più disteso", ha detto Thomas Smitham, incaricato d'affari Usa a Roma.
Misure dure contro Mosca - Se la Russia rifiuta la diplomazia e viola ulteriormente l'integrità territoriale ucraina, "saremo totalmente allineati con l'Italia e gli altri nostri partner e alleati", ha proseguito Smitham. "Imporremo misure dure nei confronti della Russia, comprese dure sanzioni economiche. Insieme ai nostri alleati e partner, risponderemo con forti misure che infliggerebbero costi significativi all'economia e al sistema finanziario russi".
L'ambasciatore americano a Mosca, John Sullivan, ha consegnato al ministero degli Esteri russo l'attesa risposta scritta di Washington alle richieste avanzate dalla Russia in relazione alla propria sicurezza. Lo ha annunciato in una nota il ministero degli Esteri di Mosca. La risposta fornita da Washington a Mosca in relazione alle sue richieste di garanzie sulla sicurezza europea offre "una via diplomatica seria, se la Russia la vuole", ha invece detto il segretario di stato Usa Antony Blinken.
Rafforzare gli Alleati - Un'altra misura statunitense in caso di attacco russo all'Ucraina sarà il rafforzamento dei "nostri alleati della Nato sul fianco orientale, verso i quali abbiamo un obbligo sacro, con una presenza aggiuntiva di truppe". Secondo Smitham, "abbiamo ancora l'opportunità di costruire un rapporto costruttivo, che non sia basato su crisi e ostilità, se Putin sceglie questa strada".
Nato: "Momento critico, schierati oltre 100mila soldati russi" "Stiamo affrontando un momento critico per la sicurezza euro-atlantica", ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa sulla crisi ucraina. "Il potenziamento militare della Russia dentro e intorno all'Ucraina continua, con oltre 100mila soldati in posizione e altri in arrivo, compresi significativi dispiegamenti in Bielorussia".