Secondo fonti Usa durante il colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Blinken, da parte del ministro degli Esteri russo Lavrov non sarebbe arrivata nessuna indicazione di de-escalation
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha convenuto con lui, in una conversazione telefonica, che possono essere avviati negoziati sulle garanzie di sicurezza chieste da Mosca in merito al nodo Ucraina. Lo riferisce l'agenzia Tass.
Le richieste Usa - Il dipartimento di Stato Usa fa sapere che durante la telefonata con il suo omologo russo Blinken ha sollecitato Mosca "a perseguire la via diplomatica". Ha chiesto "una immediata de-escalation russa e il ritiro delle truppe e dell'equipaggiamento militare dai confini ucraini" per evitare "conseguenze rapide e severe" di fronte a "ulteriore invasione dell'Ucraina".
Nessuna risposta formale da parte della Russia - Sempre da fonti Usa emerge che Serghei Lavrov "non ha fornito alcuna indicazione" di piani imminenti per una de-escalation in Ucraina, dopo il colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri russo e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Adesso si attende una "risposta formale" da parte di Putin alla lettera inviata la scorsa settimana da Washington.
La posizione della Russia - Intanto il presidente russo Putin ha dichiarato che gli Usa hanno "ignorato questioni fondamentali" sulle garanzie di sicurezza chieste dalla Russia. Lo riferisce l’agenzia di stampa Tass. "È chiaro che l'Occidente ha ignorato la richiesta che la Nato non si espanda in Ucraina e altre nazioni ex sovietiche, che non dispieghi armi offensive vicino ai confini russi, che arretri in Europa occidentale". Secondo il presidente russo questo "rifiuto" da parte di Usa e alleati violerebbe gli obblighi sulla sicurezza nel quadro Osce. Putin ha poi accusato gli Usa di usare l'Ucraina come uno "strumento" per il contenimento della Russia.