La madre fu deportata in Siberia nel 1941, il padre è stato primo ministro dal 2002 al 2003 e commissario europeo dal 2004 al 2014
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Anti-putiniana convinta, lady di ferro dell'Europa orientale e prima premier donna della storia dell'Estonia. Ecco chi è Kaja Kallas, la 47enne, si prepara a diventare Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
La madre di Kallas, Kirsti, fu deportata in Siberia insieme alla madre e alla nonna nel 1941. Aveva sei mesi, fece ritorno in Estonia dieci anni dopo.
Invece, il padre di Kallas, Siim, è stato primo ministro dal 2002 al 2003 e commissario europeo dal 2004 al 2014. Prima di buttarsi in politica e seguire le orme del genitore, Kaja ha studiato Legge e si è specializzata in competizione europea. Bruxelles, per lei, è sempre stata un punto di arrivo fin da giovane. Nel 2010, è iniziata la sua militanza nel Partito Riformista. Eletta deputata nel 2011, nel 2014 si è trasferita all'Eurocamera, dove è rimasta fino al 2018. Nell'aprile di quell'anno, ha vinto la corsa per la guida del partito. La premiership è arrivata, però, solo nel gennaio del 2021, dopo una crisi di governo. Nulla in compenso a ciò che stava per abbattersi sull'Europa, specialmente nel suo quadrante orientale.
L'invasione russa in Ucraina ha cambiato lo scenario internazionale e Kallas è diventata una delle voci più forti a sostegno di Kiev. La padronanza delle lingue - parla fluentemente inglese, russo e francese - nonché la sua esperienza di europarlamentare le ha permesso di muoversi a suo agio a Bruxelles, dove spesso e volentieri ha ottenuto risultati ben superiori alla stazza del suo Paese. Kallas, infatti, è stata la prima a proporre una manovra comune per fornire munizioni all'Ucraina (trasformata in realtà dall'Alto rappresentante Josep Borrell) e ha spronato i suoi colleghi a fornire aiuti militari a Kiev sulla base di una quota predeterminata del Pil (lo 0,25%, come deciso da Tallin). Un'idea che ha fatto capolino anche alla Nato, questa volta per mano del segretario generale Jens Stoltenberg.
La sua stella, in patria, però, si è offuscata. La crisi inflattiva ha intaccato la sua popolarità, così come lo scandalo che ha colpito suo marito, azionista di una società che ha continuato a fare affari (con profitto) in Russia nonostante le posizioni intransigenti della premier.
Mosca, ad ogni modo, la detesta: a febbraio ha emesso un mandato di arresto contro di lei per aver rimosso monumenti celebrativi dell'Armata Rossa in Estonia.