combattere i virus

Ue, Ecds e Oms: "Incoraggiamo la vaccinazione contro Covid e influenza"

La commissaria Ue per la Salute Kyriakides: "La pandemia non è ancora finita. A rischio i più vulnerabili e i nostri sistemi sanitari. Non siamo dove eravamo un anno fa, ma in Europa gli indicatori crescono"

13 Ott 2022 - 12:25
 © Ansa

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Stella Kyriakides, commissaria Ue per la Salute, chiede di vaccinarsi in vista dell'inverno: "La co-circolazione del Covid e dell'influenza stagionale potrebbero mettere a rischio i più vulnerabili e i nostri sistemi sanitari questo inverno. Insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e con l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), incoraggiamo tutti a farsi avanti per la vaccinazione contro entrambi i virus", scrive in un tweet. "I vaccini salvano le vite", aggiunge.

"La pandemia non è finita" - "Anche se non siamo dove eravamo un anno fa, è chiaro che la pandemia di Covid non è ancora finita - dice Kyriakides in una dichiarazione congiunta con il direttore regionale Oms per l'Europa Hans Henri P. Kluge e il direttore dell'Ecdc Andrea Ammon -. Purtroppo stiamo vedendo ancora aumentare gli indicatori in Europa, suggerendo che è iniziata un'altra ondata di contagi". 

"Ogni sforzo per raggiungere i non vaccinati" - La commissaria continua: "Milioni di persone in tutta la Regione non sono ancora state vaccinate contro il Covid. I Paesi europei dovrebbero fare ogni sforzo per raggiungere i non vaccinati, assicurandosi che ricevano le loro dosi di vaccino Covid e distribuendo allo stesso tempo dosi di richiamo ai gruppi prioritari, in linea con le raccomandazioni nazionali. Molte delle persone più a rischio di Covid grave corrono anche il pericolo di contrarre una grave infezione influenzale. E' importante che i seguenti gruppi prioritari vengano vaccinati sia contro l'influenza sia contro il Covid: operatori sanitari, persone di età superiore ai 60 anni, donne in gravidanza e persone con comorbilità". 

"L'emisfero australe, dove l'inverno è recentemente terminato, ha vissuto una stagione influenzale precoce e molto attiva - continua la dichiarazione congiunta -. Anche se non sappiamo esattamente cosa aspettarci nella regione europea dell'Oms, potremmo assistere  a uno scenario simile nell'emisfero settentrionale durante l'autunno e l'inizio dell'inverno. Ciò significa che dobbiamo essere pronti e agire ora. Il nostro messaggio è semplice: la vaccinazione riduce la possibilità di essere infettati e riduce il rischio di gravi conseguenze da Covid e influenza stagionale. Non c'è tempo da perdere. Incoraggiamo tutti gli aventi diritto a farsi avanti il prima possibile". 

Gimbe: i casi continuano ad aumentare ma la crescita rallenta - D'altra parte, i dati settimanali del Gimbe segnalano nel nostro Paese una situazione in  peggioramento anche nell'ultima settimana, anche se l'aumento dei casi rallenta. Tra il 5 e l'11 ottobre i contagi sono cresciuti del 20,3%, i ricoveri ordinari del 30% e le terapie intensive del 44,5%. Dopo sei settimane tornano a salire i decessi (+39,9%). I nuovi casi settimanali sono 293.902 contro i precedenti 244.353. Aumenta la pressione sugli ospedali con +1.445 posti letto occupati in area medica per un totale di 6.259 (il 24 settembre era a 3.293); e anche sulle intensive con +69.

Cresce in contemporanea anche il numero dei nuovi vaccinati - Nell'ultima settimana, sempre secondo il monitoraggio Gimbe, è aumentato anche il numero dei nuovi vaccinati: 1.297 rispetto ai 1.247 della settimana precedente (+4%). Tra questi, il 35,6% è rappresentato dalla fascia tra i 5 e gli 11 anni: 462, con un incremento del 6,2% rispetto alla settimana precedente. Aumenta tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 325, il 3,2% in più rispetto alla settimana precedente. 

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