Il premier non si mostra impressionato per l'esclusione: "Prima la stabilità delle scuole, poi la stabilità delle burocrazie"
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker incontrerà mercoledì prossimo a Berlino la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande, ma non il primo ministro italiano, Matteo Renzi. Come si apprende dall'agenda di Juncker diffusa dalla Commissione Ue, il vertice a tre nella capitale tedesca sarà seguito anche da un incontro con la leadership della Ert, gli industriali europei.
La risposta di Renzi - "Io vado avanti, non cambio certo linea per un vertice". Matteo Renzi non si mostra impressionato per l'esclusione dal meeting di mercoledì prossimo a Berlino. La risposta del premier è tra le righe di un post su Facebook: "L'Europa che vogliamo è che abbiamo contribuito a costruire non può essere l'ostacolo alla sicurezza dei nostri figli. Prima viene la stabilità delle scuole, poi viene la stabilità delle burocrazie".
Un concetto già espresso questa mattina, ma che Renzi vuole ribadire dopo che il vertice è ufficialmente annunciato. E il senso è chiaro: "Noi abbiamo detto quello che pensiamo e non cambiamo idea", spiega un autorevole esponente del Pd. Che insiste: "Per noi bisogna cambiare linea in Europa ma se loro vogliono andare avanti così, auguri".
Anche dopo l'annuncio del vertice, Renzi ribadisce l'appello ai sindaci italiani: "Devono intervenire sulle scuole, tutte. Si facciano progetti di miglioramento e adeguamento sismico, subito. Tutti i soldi per le scuole saranno fuori dal patto di stabilità". Insomma, non si arretra di un millimetro: "Non cambiamo idea se la Merkel perde le elezioni a Berlino. Noi abbiamo il problema della crescita e non molliamo un metro. Abbiamo bisogno di investimenti, senza non si cresce", spiega un parlamentare Pd.