Fotogallery - Lampedusa, caos all'hotspot alla consegna dei pasti
© Ansa
© Ansa
"Quando ti arrivano 120 mezzi non è un episodio spontaneo. Sono convinto che ci sia una regia dietro questo esodo", dice il vicepremier
© Ansa
L'Italia mette nel mirino la Ue sulla questione migranti dopo gli sbarchi degli ultimi giorno ma l'Europa prende tempo. "Abbiamo firmato un partenariato con la Tunisia e ora vogliamo lavorare su accordi simili con altri Paesi", ricorda la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Durissime le parole di Matteo Salvini per il flusso di migranti, circa 7mila persone, a Lampedusa nel giro di poco tempo. Gli sbarchi sono "il simbolo di un'Europa che non c'è, è lontana distratta e complice e lascia i singoli paesi ad affrontare i problemi".
"Quello che sta succedendo a Lampedusa e a Strasburgo - sottolinea Salvini - è solo il fallimento dell'Europa e dell'accordo con i socialisti. Quando ti arrivano 120 mezzi non è un episodio spontaneo, ma un atto di guerra". E, aggiunge, "sono convinto che ci sia una regia dietro questo esodo. Ne parleremo pacatamente in seno al governo, ma non possiamo assistere ad altre scene simili. Credo che dietro gli sbarchi ci sia un sistema criminale organizzato a cui si risponde con tutti i mezzi a disposizione. Nessuno escluso".
Il premier Giorgia Meloni ha incardinato nel Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica la cabina di regia sul dossier migranti, con le analisi messe sul tavolo dell'intelligence, che da tempo segnalano l'instabilità di Libia e Tunisia alle prese con una forte migrazione dall'Africa subsahariana ed incapaci di attuare un efficace controllo delle coste. Un ruolo importante nel Cisr lo ha il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha la delega agli 007 e non pare intenzionato ad assecondare strappi con l'Europa o fughe in avanti.
© Ansa
© Ansa
La strategia messa in campo con il "Piano Mattei" per gli aiuti ai Paesi di partenza e transito avrà però effetti a medio-lungo termine. Diversi da quelli da Salvini sono anche i toni dell'altro vicepremier, Antonio Tajani: "L'immigrazione - sottolinea - è un problema europeo. Deve essere risolto con la partecipazione di tutti i Paesi Ue. E le istituzioni comunitarie devono essere parte della soluzione".
Poco amichevoli con Roma le posizioni di Berlino e Parigi. Su 4.015 richieste di trasferimento di 'dublinanti' (migranti registrati nei Paesi di primo approdo secondo il Regolamento di Dublino) inviate dall'Italia agli Stati Ue, solo 22 sono i trasferimenti effettuati nei primi 8 mesi di quest'anno. Nello stesso periodo su 23.220 richieste di trasferimento inoltrate dagli altri Paesi all'Italia (per migranti che erano stati registrati quindi in Italia) sono soltanto 46 i trasferimenti effettuati. Complessivamente col meccanismo della relocation dal 10 giugno 2022 al 31 agosto 2023 su un impegno per il trasferimento di 8.289 migranti dall'Italia verso i 13 Stati aderenti, in 1.159 hanno effettivamente lasciato il Paese.
La Germania ha sospeso il meccanismo di solidarietà volontaria in base al quale nell'ultimo anno ha accolto 1.043 stranieri provenienti dall'Italia. Di fronte alla "pressione migratoria" dall'Italia, ha annunciato da parte sua il ministro dell'Interno transalpino, Darmanin, la Francia "raddoppierà il numero degli addetti al controllo della frontiera: da 60 a 120 e saranno dislocati in montagna per intercettare i passaggi notturni".
Intanto, l'opposizione attacca il governo. "La situazione - secondo Giuseppe Conte - è completamente fuori controllo, Lampedusa al collasso. È un fallimento certificato anche dalle spalle che ci voltano Francia e Germania, siamo isolati". Pierfrancesco Majorino (Pd) definisce "semplicemente disastrosa" la gestione dell'immigrazione da parte del governo. Anche per Nicola Fratoianni (Avs) "la destra cerca di nascondere il fallimento". Attacca Salvini il leader di Azione Carlo Calenda: "Sentire un vicepremier usare la parola 'atto di guerra' come fosse un passante al bar, è inaccettabile. Ci sta coprendo di ridicolo. Meloni intervenga".