Il premier in un'intervista radio: "Così si mette a rischio il progetto europeo. Alcuni attentatori di Parigi sono cresciuti nelle nostre città"
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"Schengen è molto messo in dubbio e per noi è veramente triste: la libera circolazione era il grande sogno europeo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Rtl 102.5. "E' giusto essere attenti contro il terrorismo ma non è che sospendendo l'accordo si bloccano i terroristi. Alcuni attentatori di Parigi sono cresciuti nelle nostre città", ha sottolineato. "La chiusura di Schengen mette a rischio il progetto europeo", ha ribadito.
"Secondi a nessuno" - "Se qualche paese pensa di fare due pesi e due muisure - ha sottolineato Renzi - mi faccio sentire: l'Italia deve farsi rispettare più di quanto fatto fino a oggi". Il premier non intende accettare la "subalternità culturale" che l'Italia ha dimostrato in passato: "L'Italia ha tante caratteristiche fondamentali che servono all'Ue e al mondo, il rispetto arriverà naturale".
"L'Italia ha risorse fondamentali per l'Ue" - "A Calenda ho chiesto di creare un team molto forte e di farsi sentire, fare incontri e iniziative", ha ricordato il premier, parlando della "mission" del nuovo capo della rappresentanza italiana a Bruxelles. "Si è detto che il mio atteggiamento in Ue è sbagliato perché così parlano male di noi. Se smettiamo con l'atteggiamento di subalternità e cominciamo a dire che l'Italia ha energie e risorse fondamentali il rispetto arriverà naturale".
"Basta dire sempre di sì" - "Per anni si è pensato che la politica italiana dovesse andare a Bruxelles e dire sempre di sì", ha proseguito il presidente del Consiglio. "Io - ha aggiunto - credo fortissimamente nell'ideale europeo" ma "non possiamo andare sempre come italiani col cappello in mano, l'Italia non deve essere considerata l'ultima ruota del carro, come il paese cui spiegare cosa dover fare. E' finito il tempo in cui la politica italiana andava a Bruxelles a dire sempre sì".
"Con Merkel rapporti buoni" - Renzi ha poi definito "buoni" i rapporti con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con la quale è stato fissato un incontro il 29 gennaio. "La Germania ha bisogno dell'Italia, ha voglia che l'Italia sia forte", ha detto Renzi. "L'impressione che c'è molto forte - ha aggiunto il presidente del Consiglio - è che in alcuni casi ci siano due pesi e due misure. Quello che serve al nord si può fare, quello che serve al sud no. Sono uno di quelli che quando c'è da intervenire, interviene".