CON 401 VOTI A FAVORE

Von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue | Meloni: "Il nostro no nel merito e nel metodo, noi coerenti"

Decisivo il voto dei Verdi. Mattarella: "Con Ursula l'Ue supererà le sfide". Tajani: "Senza la sua rielezione sarebbe stato il caos". Salvini: "Ennesimo inciucio"

19 Lug 2024 - 14:29

L'Europarlamento ha rieletto Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti. Sette le schede nulle. I votanti sono stati 707. La maggioranza minima richiesta per l'elezione era 360. Il gruppo dei Verdi ha sostenuto la rielezione di von der Leyen, un voto che è risultato decisivo. Contrari, invece, gli europarlamentari di Fratelli d'Italia. "401 voti a favore sono un segnale di grande fiducia", ha dichiarato in conferenza stampa la presidente della Commissione Ue. Il premier Meloni: "Il no nel merito e nel metodo. Noi coerenti". Tajani: "Senza la sua rielezione sarebbe stato il caos". Salvini: "Ennesimo inciucio, il bis è una brutta notizia per l'Italia".

Ursula von der Leyen rieletta tra abbracci e mazzi di fiori

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Altri 5 anni nel ruolo di presidente della Commissione

 La presidente della Commissione europea rimarrà dunque al suo posto per altri cinque anni. I 401 voti ottenuti sono ben al di sopra delle aspettative. Di fatto i Verdi europei entrano in maggioranza, assieme a popolari, liberali e socialisti. E, a conti fatti, risultano decisivi. Cinque anni fa la leader tedesca passò per soli nove voti di vantaggio, grazie anche ai voti del Movimento 5 Stelle allora al governo. Oggi i voti di vantaggio oltre alla soglia dei 360 sono stati 41.

Cinquanta franchi tiratori

 Tra gli italiani hanno votato a favore Forza Italia, il Pd e i Verdi, mentre Lega, FdI, SI e M5s hanno votato contro. Diversi i franchi tiratori nei vari gruppi, secondo alcune stime attorno ai 50, ma anche quelli che hanno votato a favore al di fuori del perimetro della maggioranza, come i cechi del premier conservatore Petr Fiala e i fiamminghi di N-Va, entrambi di Ecr.

Lo strappo di Fratelli d'Italia

 In questo gruppo, tuttavia, è sicuramente il no di Fratelli d'Italia ad aver creato più clamore. Fino all'ultimo i pronostici scommettevano su un sostegno più o meno celato alla presidente della Commissione, in linea con le scelte dei partiti di governo degli ultimi decenni. Tuttavia, "la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra, allargato fino ai Verdi, hanno reso impossibile un nostro sostegno", ha detto il capodelegazione di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza, che ritiene non sia stato "dato seguito a quel forte messaggio di cambiamento che è uscito dalle urne del 9 giugno, che non viene recepito in alcun modo dagli impegni programmatici".

All'Italia spetta comunque un commissario di peso

 Eppure, nel suo discorso programmatico von der Leyen aveva evocato un commissario al Mediterraneo, un vicepresidente con delega alla Semplificazione e una stretta sulla migrazione irregolare, temi cari all'Italia, oltre a un approccio più pragmatico sul Green Deal, come richiesto dal Ppe. Questo non è bastato a evitare lo strappo di Giorgia Meloni, già consumato con l'astensione al Consiglio europeo, che sarebbe stato contrario se non fosse per la posizione a favore di Forza Italia. Una scelta quella di FdI che non dovrebbe influire sulla nomina del commissario italiano, spiega il partito di maggioranza relativa, perché all'Italia ne spetta uno di peso a prescindere.

Le parole della von der Leyen

 Il no di Meloni? "Il risultato dimostra che l'approccio è stato quello giusto, abbiamo lavorato duramente nella campagna elettorale per mettere insieme le forze democratiche e avere una maggioranza al centro per un'Europa forte", afferma von der Leyen, e "il risultato di oggi parla per sé, è stato l'approccio giusto". Poco prima, alla plenaria, la presidente aveva tuonato contro Mosca e contro le visite del premier Orban e ribadito il suo fermo impegno contro gli estremismi. "Non starò mai a guardare mentre l'Europa viene fatta a pezzi dall'interno o dall'esterno. Non permetterò mai che l'estrema polarizzazione delle nostre società venga accettata. E non accetterò mai che demagoghi ed estremisti distruggano il nostro stile di vita europeo". Insomma, è "essenziale che il centro democratico in Europa tenga", come scrive nelle linee programmatiche.

Ue, il profilo di Ursula von der Leyen e l'esito del voto

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Mattarella: "Con guida von der Leyen l'Ue supererà le sfide"

 "Sono certo che con l'appoggio dei Paesi membri e sotto la sua guida l'Unione sarà in grado di superare le complesse sfide del presente, che richiedono più che mai un'Europa coesa e unita". Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio alla rieletta presidente della Commissione europea. "In un quadro segnato da sfide di dimensione sempre più globale, sono necessarie coraggiose scelte comuni che consentano all'Europa di rafforzare il suo ruolo di attore fondamentale nello scacchiere internazionale, a tutela di quei valori di pace e sviluppo condiviso che ci uniscono".

Meloni: "Il no a Ursula nel merito e nel metodo"

 "Fratelli d'Italia ha deciso di non votare" per la conferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, rimanendo "coerente con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito". Così Giorgia Meloni in una dichiarazione a margine del vertice della Cbe di Blenheim Palace. "Questo non comprometterà la collaborazione su molte materie, come ad esempio l'immigrazione", aggiunge, facendo comunque "gli auguri di buon lavoro" a von der Leyen. Meloni infine dice di "non aver ragione di ritenere" che questo voto possa "compromettere il ruolo dell'Italia nella Commissione".

Tajani: "Senza l'elezione di von der Leyen sarebbe stato caos"

 "L'elezione di Roberta Metsola con il 90% dei voti al Parlamento Ue e l'elezione di von der Leyen alla Commissione sono un messaggio molto positivo ai mercati, agli investitori, e un chiaro messaggio di istituzioni che di fronte a una serie di difficoltà internazionali hanno deciso di offrire un progetto di stabilità. E' la prima cosa da fare se vogliamo avere una strategia, senza stabilità diventa velleitaria". E' il commento di Antonio Tajani. "Immaginate cosa sarebbe stato se non fosse stata eletta von der Leyen - sottolinea -. Avremmo solo creato caos, messo in subbuglio mercati e spread. Da parte della politica europea c'è stata una reazione di grande responsabilità".

Salvini: "Eletta con l'ennesimo inciucio"

 "Con la complicità dell'ennesimo inciucio, eletta Ursula von der Leyen a capo della Commissione europea". E' quanto afferma sui social Matteo Salvini, che continua: "Un altro schiaffo a colpi di nuove tasse green, sbarchi e guerra, contro il voto di milioni di cittadini che chiedevano un cambiamento netto a Bruxelles. La Lega ha votato NO e, insieme ai Patrioti (terzo gruppo all'Europarlamento), non starà a guardare, difendendo a tutti i costi la sicurezza, il lavoro e l'orgoglio degli italiani".

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