Il Fondo Internazionale d'Emergenza delle Nazioni Unite per l'Infanzia lancia l'allarme: "Rischio di danni peggiori. Le priorità: acqua pulita, kit igienici, scuole e strade"
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Settimane di piogge monsoniche e inondazioni catastrofiche nell'Asia meridionale hanno devastato la vita di milioni di bambini e famiglie. L'Unicef stima che quasi 16 milioni di piccoli abbiano urgente bisogno di aiuto. Sono almeno 1.288 i morti e oltre 45 milioni le persone colpite dal maltempo, in particolare in Nepal, India e Bangladesh. "C'è il pericolo che il peggio debba ancora venire", ha detto Jean Gough, direttore regionale Unicef.
"Il peggio deve ancora venire" - "Milioni di bambini hanno visto la loro vita spazzata via da queste devastanti inondazioni - continua Gough - hanno perso case, scuole, amici e familiari. Se continuerà a piovere, c'è il rischio che il peggio debba ancora venire. Per ridare stabilità ai più piccoli è fondamentale consentire il rientro a scuola".
Bangladesh - Oltre 8 milioni di bangladesi, 3 dei quali bambini, sono stati colpiti dalle inondazioni. L'acqua ha colpito 700mila abitazioni e oltre 2mila scuole. Grave anche la situazione sanitaria: sono già stati registrati più di 13mila casi di malattie veicolate dall'acqua inquinata.
Nepal - In Nepal 350mila persone sono sfollate a causa delle inondazioni. Si contano 1,7 milioni di colpiti, tra cui 680mila bambini. Oltre 185mila abitazioni e quasi 2mila scuole danneggiate o distrutte.
India - Le regioni indiane maggiormente flagellate dalle piogge sono quelle settentrionali: 30 milioni di persone colpite, di cui un terzo bambini. Più di 800mila abitazioni e 15mila scuole danneggiate.
Le maggiori urgenze - I bisogni più immediati per tutte le vittime di queste inondazioni sono acqua pulita, kit igienici contro le malattie e cibo. In secondo luogo, bisognerà procedere al ripristino di strade, ponti, ferrovie e aeroporti.