Dopo la furia di venti e pioggia sulla piccola isola caraibica, le risorse per soccorrere i malati sono finite in pochi giorni e manca anche l'acqua potabile
I primi morti di colera sono stati registrati ad Haiti dopo il passaggio dell'uragano Matthew: nella giornata di sabato sono stati almeno quattro i decessi. Gli infettati aumentano esponenzialmente: nel giro di poche ore da 39 si è passati a 60 ricoveri per colera all'ospedale Port-a-Piment. Le strutture e il personale medico sono inadeguati per gestire l'emergenza in corso nella piccola isola caraibica. Nei giorni scorsi l'Unicef aveva lanciato l'allarme.
A lanciare l'allarme è il direttore sanitario Missole Antonine dell'ospedale Port-a-Piment: "Non siamo attrezzati mentre il numero dei malati aumenterà". L'ospedale non ha né una macchina né un'ambulanza con cui poter raggiungere i malati che arrivano trasportati su motociclette dai loro stessi parenti. Gli infermi giacciono distesi per terra o per le scale, mentre i bambini vengono tenuti in braccio dai loro genitori.
L'uragano Matthew ha distrutto completamente tutto sul suo cammino mentre le scorte di cibo e acqua sono terminate. I corpi, di uomini e di animali, galleggiano nei corsi d'acqua infettando le risorse idriche disponibili. Il fango ricopre tutto senza lasciare nulla di asciutto o di pulito. Un segnale di speranza viene dal governo olandese che ha inviato una nave carica di cibo, acqua e rifornimenti per aiutare la popolazione.