piccoli imprenditori crescono

Usa, 13enne milionaria grazie a un lecca lecca salutare

L’idea vincente di Alina Morse, pensata nel 2012, ora è un’attività molto proficua

28 Giu 2018 - 11:45
 © instagram

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Tutto era partito da una visita alla banca insieme al padre: un impiegato le aveva offerto un lecca lecca e il suo papà l’aveva dissuasa dall’accettarlo per preservare i suoi denti dalle carie. Alina Morse, all’epoca aveva 7 anni, oggi che ne ha 13 è un’imprenditrice con un profitto annuo di 1,5 milioni di euro. La bimba ha tirato fuori i risparmi accumulati con feste di compleanno e insieme al papà si è rivolta ad esperti del settore per realizzare il primo lecca lecca “salutare”. 

Per mettere a punto la struttura di produzione e il processo di vendita ci sono voluti altri due anni e solo nel 2014 i lecca lecca sono entrati in commercio.

Anche la storia del nome, Zollipops, è alquanto singolare e nasce dalla storpiatura del nome di uno degli ingredienti da parte di Lola, la sorella di Alina. Da allora l’attività va a gonfie vele ma la giovane imprenditrice  rimane con i piedi per terra: “Voglio assolutamente andare al college e finire la mia formazione perché, sebbene io stia guadagnando molto adesso con la società, continuo a non sapere tutto. Voglio essere sicura di sapere tutto così che … quando sarò più grande, forse riuscirò ad avviare altre società”.

Gli Zollipops contengono xilitolo e eritriolo e rinforzano lo smalto dei denti. La ragazza americana sta inoltre iniziando a espandere la produzione con due nuovi prodotti: gli Zolli Drops, simili agli Zollipops, ma senza bastoncino e gli Zaffi Taffy, simili alle caramelle mou. Questi prodotti stimolano la produzione di saliva, che influisce positivamente sulla salute dentale.

Ma Alina non si è fermata qui. Venuta a conoscenza di un problema cronico che affligge la vita dei bambini americani, il decadimento dentale, si è riproposta di destinare il 10% dei proventi  della vendita degli zollipops, per la cura e la prevenzione del problema con l’iniziativa “One million smiles”.

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