AnxietyHelper

Usa, 16enne scampata al suicidio crea app contro attacchi di panico

Oggi Amanda Southworth ha lasciato la scuola e ha fondato una sua compagnia che sviluppa app gratuite per aiutare persone con problemi

18 Giu 2018 - 22:34
 © facebook

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"Mi chiamo Amanda Southworth, ho 15 anni, sono una liceale e sono ancora viva". Con queste parole ha esordito nel suo discorso per Ted, lo scorso novembre, l'adolescente scampata a sette tentativi di suicidio e che, a un certo punto, ha deciso di dare una svolta alla sua vita e a quella di molti altri. Amanda, dopo aver trascorso più della metà dei suoi anni a combattere con anoressia, ansia e depressione, oggi vive a Los Angeles e sta bene. Da adolescente fragile e solitaria si è trasformata in un'imprenditrice di successo, creando un'app, "Anxiety Helper", per i giovani che, come lei in passato, si trovano a lottare contro gli attacchi di panico.

L'app utilizza giochi, esercizi e servizi di localizzazione per trovare risorse salvavita nelle vicinanze, oltre a includere istruzioni per amici e familiari che cercano, spesso con fatica, di fare qualcosa per migliorare la situazione.

"Un giorno mi sono chiesta: 'Perché non creo lo strumento che avrei voluto avere nei momenti più bui? E così ho fatto", ha spiegato Amanda, che sa che un'applicazione non può essere l'unica soluzione ai tumulti interiori, ma può comunque costituire un inizio.

"Si sa che ci sono mille numeri da chiamare in caso di difficoltà - ha continuato - ma chi fa davvero pensieri funerei o suicidi ha così paura di ciò che penserebbe la gente che non li compone mai".

Il suo incontro con la depressione avviene molto presto, intorno agli otto anni. Solo due anni dopo i primi pensieri suicidi. "La mia famiglia da un piccolo centro di campagna si è trasferita in una città grande e caotica come Los Angeles - ha raccontato - . Per me questo ha significato nuova scuola, nuovi compagni, nuove paure. Mi sentivo come un ufo appena sbarcato sulla Terra".

Per molto tempo i suoi disturbi sono un segreto da custodire, solo dopo alcuni anni inizia a parlarne. Le risposte ricevute la maggior parte delle volte sono però  inutili e deludenti: " 'Oh mio Dio, è solo una fase dell'adolescenza', mi sentivo dire'".

La situazione per lei non cambia, più volte tenta di togliersi la vita. Salvata tutte le volte in extremis, inizia a vedere nuove prospettive solo grazie a un corso di informatica a scuola, nel 2011. "La tecnologia mi ha salvato la vita - ha raccontato l'adolescente - . Chi ha attacchi di panico teme sempre di non avere il controllo della situazione, quando invece sei dietro un pc e crei qualcosa che solo tu sai gestire, ti sembra, tutto a un tratto, di recuperare il controllo. E tutto cambia. Da allora non ho mai più tentato il suicidio".

Quando intuisce che grazie alla sua esperienza può aiutare gli altri, trova la forza di riprendere in mano i fili della sua esistenza e di riordinarli. Contatta vari esperti, psicologi e medici di ogni tipo, legge libri. Dopo un po' nasce la sua app senza scopo di lucro. I primi a sperimentarla sono i suoi compagni. Col tempo iniziano a scaricarla migliaia di utenti. "Pian piano mi sono arrivati sempre più messaggi da persone che mi ringraziavano per avergli salvato la vita attraverso l'applicazione", ha dichiarato la ragazza.

Oggi Amanda ha 16 anni e da poco ha abbandonato la scuola superiore per dedicarsi alla compagnia che ha fondato, "AstraLabs", finanziata da vari donatori e grazie al fondo di 25mila dollari per l'imprenditoria sociale offerto da Toms. 

"Tutto nella mia vita mi ha insegnato che sia le cose buone che quelle cattive in questo mondo continueranno ad accadere e sono al di là del nostro controllo. Ma è proprio ciò che riusciamo a fare con quello che non possiamo controllare a fare la differenza". Queste le parole pronunciate alla platea di Ted da Amanda, che intanto, a soli 16 anni, sta già pensando ad altre due applicazioni. Una delle due app consentirà alle persone di seguire più facilmente questioni politiche e sociali a cui sono interessate, l'altra aiuterà le persone con schizofrenia a capire quando stanno vivendo alucinazioni.

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