L'ex sindaco di New York ed ex avvocato di Donald Trump dovrà pagare 148 milioni di dollari: aveva accusato le due donne di essersi scambiate una chiavetta Usb per falsificare i risultati del voto in Georgia ma in realtà era una caramella alla menta
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Le ha accusate, mentendo, di aver truccato i risultati del voto del 2020 in Georgia scatenando contro di loro minacce di morte, accuse razziste e tre anni d'inferno. Per questo, Rudy Giuliani è stato condannato a pagare 148 milioni di dollari, tre volte di più di quanto non chiedessero gli avvocati di Ruby Freeman e sua figlia Wandrea "Shaye" Moss, madre e figlia afroamericane che lavoravano a un seggio di Atlanta alle elezioni vinte da Joe Biden.
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La condanna all'ex sindaco ed ex avvocato di Donald Trump è la più grave finora contro un membro dell'entourage del tycoon nell'ambito di un processo che lo vede coinvolto in prima persona. Il pesante verdetto da parte della giuria di Washington - composta da cinque donne e tre uomini - è arrivato dopo una camera di consiglio di nove ore e dopo l'appello dei legali delle due donne che chiedevano di "mandare il messaggio" a Giuliani e ad altre figure pubbliche che "i fatti contano".
L'avvocato, caduto in disgrazia e ricoperto dai debiti, aveva accusato le due donne di essersi scambiate una chiavetta Usb "come se fossero dosi di eroina o cocaina" per falsificare i risultati del voto in Georgia apportando come prova un video nel quale madre e figlia al seggio si stavano, in realtà, passando una caramella alla menta.
Le false dichiarazioni furono poi amplificate dalla macchina mediatica di Trump che l'ha persino citata nella famigerata telefonata con il segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, nella quale l'ex presidente gli chiedeva di trovare "11.780 voti" in più. "Ormai la sua reputazione è finita", si vanta il tycoon nella conversazione col funzionario parlando di Freeman. "Su internet è diventata un meme". Gli avvocati di Ruby e Wandrea avevano chiesto alla corte federale un risarcimento di 24 milioni di dollari ciascuna, ma la giuria ha stabilito una cifra molto più alta: quasi 17 milioni di dollari di risarcimento ciascuna, 20 milioni di danni morali e un totale di 75 milioni di danni.
"Oggi è una bella giornata", ha dichiarato ai giornalisti dopo la sentenza la madre che, per via delle false accuse di Giuliani perse un lavoro da 39.000 dollari l'anno, sottolineando di "volersi riprendere la sua vita". "Giuliani non è l'unico che ha mentito sulle elezioni, anche gli altri devono pagare", ha attaccato la figlia.
L'imperturbabile ex avvocato dopo la sentenza ha continuato ad accusare il sistema giudiziario di essere "politicizzato". "L'assurdità di questa somma non fa altro che sottolineare l'assurdità dell'intero procedimento", ha incalzato lasciando intendere che avrebbe presentato ricorso. D'altronde non sarà mai in grado di rimborsare la cifra richiesta essendo già travolto da guai finanziari e di recente citato in giudizio da uno studio legale che lo ha rappresentato per diversi anni e che chiede 1,3 milioni di dollari di conti non pagati.