Dal duello di Milwaukee non esce un vero vincitore. DeSantis rivendica le sue rigide posizioni anti-aborto, mentre per Nikki Haley il cambiamento climatico è "colpa di Cina e India"
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In vista delle elezioni presidenziali Usa 2024, il primo dibattito tra i candidati alle primarie del partito repubblicano è stato segnato da duri scontri verbali tra gli otto partecipanti, ma soprattutto dall'assenza di Donald Trump, di gran lunga primo nei sondaggi. E proprio durante il duello tv, il tycoon è apparso in un'intervista a Tucker Carlson su X e ha attaccato Joe Biden: "Penso che sia il presidente più corrotto che abbiamo mai avuto, e ha anche la particolarità di essere il più incompetente", ha sentenziato.
Dal dibattito di Milwaukee non esce un vero vincitore. Il governatore della Florida Ron Desantis, principale rivale di Trump, sembra aver perso l'occasione per emergere dal gruppo e risalire nei sondaggi. Ha insistito sul declino del Paese "per colpa di Biden" e ha rivendicato le sue rigide politiche anti-aborto dichiarando che se sarà eletto sarà "un presidente pro-life".
Pur nel suo stile austero, Mike Pence ha invece messo a segno qualche punto ed è quello che ha parlato di più. Come quando ha incassato il sostegno dei rivali per aver difeso la costituzione opponendosi alla richiesta di Trump di non certificare la vittoria di Biden: "Ha fatto il suo dovere", hanno sentenziato gli altri candidati. O quando ha messo a posto il giovane imprenditore biotech di origini indiane Vivek Ramaswamy, che ha attaccato tutti e ha espressamente ammesso di essere contrario ai finanziamenti all'Ucraina. "Non è tempo di esordienti e di apprendistato", lo ha liquidato Pence. "Non ne posso più di questo tizio che sembra ChatGtp", ha rincarato la dose l'ex governatore del New Jersey Chris Christie.
Promossa anche l'esperta ex governatrice del South Carolina Nikki Haley, l'unica a chiedere di non "demonizzare" l'aborto: "Se vuoi che di una cosa si parli chiedi a un uomo, sei vuoi che una cosa sia fatta chiedi a una donna", ha detto citando Margaret Thatcher. Poi si è concentrata sul cambiamento climatico definendolo "reale" ma precisando che "il problema sono l'India e la Cina".
Tim Scott, unico senatore afroamericano repubblicano non ha fatto scivolate ma non ha neppure impressionato, rilanciando il suo solito messaggio ottimistico e la sua storia che incarna il "sogno americano". Non pervenuto l'oscuro governatore del North Dakota Doug Burgum, mentre l'ex governatore moderato dell'Arkansas Asa Hutchinson si è distinto per i suoi attacchi aperti a Trump, insieme a Christie. Gli altri lo hanno risparmiato, con critiche più velate. Sull'Ucraina gran parte dei candidati è rimasta a favore degli aiuti, tranne Ramaswamy, fortemente criticato da Pence e Haley. Più evasivo DeSantis, che ha chiesto un maggior impegno europeo.
Nei suoi 45 minuti di intervista su X, invece, Trump ha attaccato il "corrotto" Biden, ribadito la tesi delle elezioni truccate e promesso che chiuderà la frontiera col Messico contro l'immigrazione. Ha poi divagato sul defunto finanziere Jeffrey Epstein e sulle sue relazioni con Kim Jong Un.