Certa a novembre la rivincita della sfida di quattro anni fa. L'ex inquilino della Casa Bianca: "Serata formidabile, il partito repubblicano sarà presto riunito"
In Usa il presidente Joe Biden e il suo predecessore Donald Trump hanno dominato le primarie da costa a costa nel Super Tuesday in cui si votava in 15 Stati e un territorio. E' così certa la rivincita tra i due a novembre, vista la decisione dell'ultima grande rivale dell'ex presidente, Nikki Haley, di lasciare la corsa repubblicana. Biden e Trump hanno vinto in California, Texas, Alabama, Colorado, Maine, Oklahoma, Virginia, North Carolina, Tennessee, Arkansas, Minnesota e Massachusetts. L'unica vittoria di Haley è stata nel Vermont.
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Come già anticipato da diversi media americani nella notte, Nikki Haley ha annunciato la decisione di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. In un discorso dalla South Carolina, il suo Stato, l'ex ambasciatrice all'Onu ha annunciato che "ho lanciato la mia campagna per la presidenza perché amo il mio Paese e una settimana fa mia madre, un'immigrata, ha votato per sua figlia. Ma ora è tempo di lasciare". La Haley però non ha dichiarato ancora il suo sostegno a Trump ma, citando Margaret Thatcher, ha ammonito il tycoon: "Si deve guadagnare i miei voti".
Per Donald Trump la vittoria è schiacciante ma non completa. Nikki Haley gli impedisce lo "strike" strappandogli a sorpresa il liberal Vermont, secondo successo dopo la capitale. E per ora non molla, continuando ad attrarre uno zoccolo duro di elettori moderati o indipendenti che nelle elezioni generale potrebbero compromettere le chance di vittoria di Trump, soprattutto in alcuni stati in bilico. Anche Biden ha perso un round naufragando nei caucus delle isole Samoa, sconfitto da uno sconosciuto candidato locale, l'imprenditore Jason Palmer. Il presidente ha poi ritrovato nelle urne di alcuni Stati, come il Minnesota, la protesta del voto arabo per il sostegno a Israele nonostante il "genocidio" a Gaza. Per il resto il Super Tuesday va come previsto, con Trump e Biden che fanno incetta della quasi totalità dei delegati in palio, circa un terzo di quelli complessivi. Compresi i bottini più ricchi, quelli di California e Texas, i due Stati più popolosi del Paese.
Intanto, anche il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell ha dato il suo endorsement a Trump, con cui ha avuto rapporti burrascosi dopo l'assalto a Capitol Hill. "È assolutamente chiaro che l'ex presidente Trump si è guadagnato il sostegno necessario degli elettori repubblicani per essere il nostro candidato alla presidenza degli Stati Uniti", ha affermato McConnell in una nota dopo il ritiro dalla corsa di Nikki Haley. "Non dovrebbe sorprendere che come candidato avrà il mio sostegno", ha aggiunto.
Sebbene gran parte dell'attenzione sia stata rivolta alla corsa presidenziale, nel "Super Martedì" ci sono state anche altre importanti contese elettorali. In North Carolina, nelle primarie per la carica di governatore, hanno prevalso il vice governatore repubblicano Mark Robinson e il procuratore generale democratico Josh Stein, che a novembre si affronteranno in uno Stato decisivo per la corsa presidenziale. In California, gli elettori sono stati chiamati a scegliere i pretendenti al seggio senatoriale detenuto per anni dalla Dem Dianne Feinstein, scomparsa lo scorso anno. Mentre a Los Angeles era in ballo la poltrona di procuratore generale.
Grande soddisfazione per i risultati da parte di Donald Trump. "Lo chiamano Super Tuesday per un motivo, è stata una serata formidabile - ha detto - ho fatto una cosa che nessuno avevo fatto prima nella storia".
Un secondo mandato presidenziale di Trump alla Casa Bianca significherebbe un ritorno al "caos, alla divisione e all'oscurità", afferma una dichiarazione scritta diffusa nella notte dal presidente Usa Joe Biden. "Quattro anni fa, mi sono candidato a causa della minaccia esistenziale che Donald Trump rappresentava per l'America in cui tutti crediamo", afferma la nota, che menziona i progressi conseguiti dall'amministrazione presidenziale in carica in materia di occupazione, inflazione, prezzi dei farmaci e controllo delle armi. "Trump è mosso dalla rancore e dall'inganno, concentrato sulla vendetta e la ritorsione, e non sul popolo americano", ha accusato Biden.
Joe Biden si è quindi congratulato con Nikki Haley per i toni critici usati nella sua campagna nei confronti di Donald Trump. Ha "detto la verità" sul tycoon, ha affermato il presidente in una nota. Poi, in riferimento alle passate affermazioni di Trump, che ha minacciato di "bandire in maniera permanente" dal suo movimento i sostenitori di Haley, Biden ha affermato: "Donald Trump ha chiarito che non vuole i sostenitori di Nikki Haley. Voglio essere chiaro: c'è posto per loro nella mia campagna".