Tallmadge D'Elia è la prima persona a morire in questo modo, ma incidenti simili sono già capitati a 195 americani. Alcuni di loro hanno riportato ferite molto gravi
Tallmadge D'Elia è morto, perché la sigaretta che stava fumando è esplosa. Lavorava come reporter freelance, aveva 38 anni e in quel momento si trovava nella casa di famiglia a St Petersburg, in Florida. E' la prima persona negli Stati Uniti a essere rimasta uccisa, ma non è il primo incidente con una e-cigarette. In soli sette anni è capitato a 195 fumatori americani e 38 di questi hanno riportato ferite gravi come fratture al collo e denti frantumati.
L'esplosione Tallmadge D'Elia ha lavorato per molto tempo come produttore televisivo, poi ha scelto la carriera del freelance e si è trasferito a St. Petersburg, in Florida. E proprio lì si trovava quando il 5 maggio scorso è stato ritrovato già morto dai vigili del fuoco. La camera da letto in fiamme e il suo corpo ricoperto per l'80% da ustioni. L'autopsia l'ha confermato due giorni fa: la colpa è della sigaretta elettronica, che è esplosa. Due pezzi del rivestimento in plastica sono stati infatti ritrovati nel cranio dell'uomo. Il padre della vittima, Christopher D’Elia, ha detto ad Abc Action News di aver vissuto "un terribile shock": "Chiunque abbia perso un figlio non vuole che nessun altro viva una cosa simile", ha commentato.
Non sono chiari i dettagli Quello che l'autopsia non specifica è come ha fatto la sigaretta a esplodere. Si sa, però, che era stata modificata, per rendere possibile un maggior accesso alla batteria da parte del fumatore. Il voltaggio infatti non veniva regolato come in tutti gli altri modelli dello stesso tipo. Il presidente dell'American Vaping Association ha rassicurato che le e-cigarette sono tutte dotate di dispositivi di sicurezza, mentre la Smok E-Mountain, la fabbrica da dove veniva quella di D'Elia, ha dato la colpa a chi ha prodotto le batterie. Si tratta in realtà delle stesse al litio, usate anche per gli smartphone e che non hanno mai causato problemi gravi, eccezion fatta per i casi di esplosione dei Galaxy 7 Note.
Altri incidenti Va detto però che, sebbene Tallmadge D'Elia sia la prima persona a morire in questo modo negli Stati Uniti, in passato si sono registrati ben 195 incidenti in sette anni. Le sigarette esplose hanno provocato ferite a 133 persone e per 38 di queste erano gravi. Nel 2015, ad esempio, un 29enne del Colorado, ha riportato una frattura al collo e i suoi denti sono andati in frantumi, come ricorda la Bbc. Persino un incendio a gennaio di quest'anno all'aeroporto di Denver si pensa fosse dovuto a una e-cigarette. Per questioni di sicurezza, insomma, è meglio accertarsi che le batterie siano in buone condizioni e evitare di ricaricarle durante la notte.