L'uomo, ora 83enne, aveva anche aiutato la famiglia a denunciare la scomparsa della bambina. La rapì, tentò di toglierle i vestiti ma al suo rifiuto la colpì a morte
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Cinquant'anni di indagini, indizi, sospetti. Ma è stato un libro, pubblicato nei mesi scorsi, a portare gli inquirenti sulla pista giusta. Il caso della piccola Gretchen Harrington - morta il 15 agosto 1975 a Philadelphia, nello Stato americano della Pennsylvania - è stato finalmente risolto. Come riportano i media americani, ad averla uccisa è stato David Zandstra, oggi 83enne, pastore della Chiesa presbiteriana riformata. Proprio lui che ne aveva denunciato la morte e che ne aveva anche celebrato il funerale. L'uomo, arrestato nei giorni scorsi, ha confessato.
La sparizione - Gretchen aveva 8 anni quando fu rapita nella sua Philadelphia. Secondo le cronache del tempo, la bambina sparì mentre si stava incamminando verso il campo biblico. Ed era proprio Zandstra a guidare il gruppo di studio sulla Bibbia che la piccola frequentava. Dopo l'allarme lanciato dai genitori, il pastore chiamò la polizia per denunciarne la scomparsa. Due mesi dopo, i resti di Gretchen furono rinvenuti all'interno del Ridley Creek State Park, poco distante dal luogo di sparizione. Dal cadavere emerse che la bimba era stata colpita più volte alla testa.
Le indagini - Poi il buio intorno alla vicenda. Qualcuno, all'epoca dei fatti, aveva riferito agli investigatori che Gretchen, prima della scomparsa, stava parlando con una persona a bordo di un'auto verde, come quella che deteneva il pastore. Che tuttavia negò con forza di aver visto la bambina quel giorno. Sospetti su di lui erano stati avanzati qualche anno fa anche da una donna, che disse agli agenti che il colpevole dell'omicidio era il miglior amico del padre di Gretchen. Ossia Zandstra.
Il libro e la svolta - Ci è voluto un libro a dare la svolta attesa da 50 anni. Il volume si intitola La tragedia di Gretchen Harrington e ricostruisce i dettagli delle ultime ore della piccola, quando si stava recando al campo biblico. Gli autori, nel ripercorrere l'ultimo giorno di vita della bambina, avevano intervistato anche Zandstra, che però aveva spiegato di non ricordarsi bene i dettagli della vicenda. Ma per lui il tempo era segnato: gli investigatori, mossi dalle rivelazioni del libro, hanno raccolto ulteriori prove e incastrato il pastore.
La confessione - E così Zandstra non ha potuto far altro che confessare. Come scrivono i media americani, il pastore rapì Gretchen e dopo averla portata con la sua auto in una località isolata, cercò di toglierle i vestiti. Al suo rifiuto, la picchiò a morte e poi si sbarazzò del cadavere. Dopo essere ritornato in chiesa, con la moglie aiutò i genitori della ragazzina a denunciarne la scomparsa.
La confidenza - Ad aiutare le indagini è stata anche la dichiarazione, all'inizio di quest'anno, di una testimone secondo cui Zandstra le avrebbe toccato le parti intime durante una notte in cui si era fermata a dormire presso la sua abitazione. All'epoca aveva 10 anni e riferì l'episodio ai genitori. La donna teneva anche un diario: "Non posso dirlo a nessuno ma credo che si tratti della persona che ha rapito Gretchen", scrisse il 15 settembre 1975 riferendosi al pastore. Che ora è stato arrestato con le accuse di rapimento e omicidio di minore.