La polizia ha arrestato la nonna 56enne, che ha ammesso di aver colpito la piccola: sul cadavere sono stati trovati lividi, ferite e anche un segno di bruciatura di sigaretta
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Ha picchiato la nipotina di 3 anni perché non le avrebbe dato ascolto per poi lasciarla morire sul letto di casa. È successo in Pennsylvania (Stati Uniti), dove la 56enne americana Denise Johnson, nonna della piccola Ayla Miller, è stata arrestata con l'accusa di omicidio di primo grado. La donna durante l'interrogatorio ha confessato: "Le ho dato una lezione per non aver ascoltato. Mi dispiace tanto, non volevo farle del male".
La donna è stata presa dalla polizia di Pittsburgh 24 ore dopo il rinvenimento del cadavere della bimba nel suo appartamento. Sul corpo sono stati rilevati lividi, ferite gravi, segni di percosse e anche di bruciatura di sigaretta. Uno zio l'ha trovata e ha chiamato i soccorsi quando si è accorto che la sua pelle era fredda. La bimba era già morta.
Le autorità hanno ricostruito che da circa un mese e mezzo Ayla viveva con la nonna perché nella casa della madre era stata staccata la corrente elettrica e la donna stava cercando un lavoro. Il genitore della bambina ha detto di averla vista in videochiamata fino alla settimana prima e di non aver notato nessun segno di violenza. La nonna ha poi ammesso con alcuni parenti di aver colpito la piccola, che è caduta all'indietro sbattendo la testa contro un tavolino. La 56enne avrebbe poi adagiato il corpo sul letto, dove è rimasto fino al ritrovamento.
Per la 56enne è stata disposta la detenzione in carcere senza cauzione. Per la donna, reo confessa, i capi di imputazione nei suoi riguardi sono tre: oltre all'omicidio, l'aggressione aggravata e la messa in pericolo di un minore con abusi sul cadavere.