SCATTA LA PROTESTA

Usa, Corte Suprema: aborto non è più diritto costituzionale, Stati possono vietarlo | Nei prossimi giorni 13 Stati vieteranno le interruzioni di gravidanza

Decisione non unanime, il sì arrivato grazie ai giudici nominati da Trump. E Il Texas subito dopo afferma che l'interruzione volontaria di gravidanza è illegale nello Stato con effetto immediato. Il vicepresidente Harris: "Non è finita, gli elettori hanno l'ultima parola"

25 Giu 2022 - 12:39

"La Costituzione non conferisce il diritto all'aborto". È quanto si legge nella sentenza della Corte Suprema americana che abolisce la Roe v. Wade, la storica sentenza pronunciata dalla stessa Corte emessa nel 1973 e che rappresentava uno dei principali precedenti riguardo alla legislazione sull'aborto. La decisione non è stata unanime: 6 voti a favore e 3 contrari. Fuori dalla Corte Suprema degli Stati Uniti è scoppiata la protesta, pochi minuti dopo che i massimi giudici hanno abolito il diritto all'aborto dopo 50 anni. 

Washington, dopo la sentenza contro l'aborto in piazza chi protesta e chi esulta

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Tre giudici dissentono: tolta tutela a donne - "Tristemente", molte donne "hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo". Lo affermano i giudici liberal della Corte Suprema Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer. I tre giudici hanno votato contro la decisione di capovolgere la Ros v. Wade. La decisione è stata presa nel caso "Dobbs v. Jackson Women's Health Organization", in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l'interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso era stata l'unica clinica rimasta nello Stato ad offrire l'aborto. "L'aborto presenta una profonda questione morale. La costituzione non proibisce ai cittadini di ciascuno stato di regolare o proibire l'aborto", scrivono i giudici.

Giudici nominati da Trump hanno votato per stop diritto aborto - La decisione odierna rispecchia gli attuali rapporti di forza all'interno della Corte Suprema, con i 6 giudici di orientamento conservatore che hanno votato a favore dell'abolizione della storica sentenza 'Roe v. Wade' e i tre giudici di orientamento liberal contrari. Tutti e tre i giudici nominati dall'ex presidente Donald Trump durante il suo mandato hanno votato per l'abolizione della sentenza del 1973. Nell'esprimere il loro dissenso, i tre giudici di orientamento liberal hanno scritto che nell'assumere questa decisione la Corte "tradisce i suoi principi guida".

Verso divieto aborto in 13 Stati nei prossimi 30 giorni - Il divieto di aborto entrerà in vigore in 13 Stati americani nei prossimi 30 giorni. Si tratta di Stati repubblicani che hanno approvato leggi stringenti sull'aborto legandole all'attesa decisione della Corte Suprema sulle Roe v. Wade. Ora che la decisione è arrivata e la sentenza del 1973 capovolta, i 13 stati possono vietare l'aborto in 30 giorni eccetto nei casi in cui la vita della madre è in pericolo. 

Harris: "La partita non è chiusa, gli elettori hanno l'ultima parola" - La teoria legale rivendicata dalla Corte Suprema "per ribaltare la Roe contro Wade mette a rischio anche altri diritti", ha affermato il vicepresidente Kamala Harris, assicurando che la decisione sull'aborto "non chiude la partita, gli elettori hanno l'ultima parola". La sentenza infatti prevede la possibilità per i singoli Stati di vietare o meno l'interruzione di gravidanza. La metà degli Stati Uniti dovrebbe introdurre nuove restrizioni o divieti e 13 di questi hanno già approvato le cosiddette leggi "trigger" (leggi "grilletto") che definiranno automaticamente fuorilegge l'interruzione di gravidanza.

Michelle Obama: "Attaccata la libertà degli americani" - Michelle Obama ha criticato duramente la decisione della Corte Suprema: "Ho il cuore spezzato per gli americani che hanno perso il diritto fondamentale di assumere decisioni informate" in merito al loro corpo, ha affermato parlando di una "decisione orribile" da parte della Corte Suprema sull'aborto che "avrà delle conseguenze devastanti".
 

Pelosi: decisione crudele e scandalosa - Una decisione "crudele" e "scandalosa". Questa la definizione da parte della Speaker della Camera negli Usa, la democratica Nancy Pelosi, che critica la decisione della Corte Suprema sull'aborto. Alle elezioni di novembre, aggiunge, ci sono in gioco i diritti delle donne. 

Hilary Clinton: Decisione sull'aborto è "un'infamia" - Hillary Clinton bolla la decisione della Corte Suprema sull'aborto come un'"infamia", un "passo indietro per i diritti delle donne e i diritti umani". "Molti americani ritengono che la decisione di avere un figlio sia una decisione sacra e dovrebbe rimanere fra la donna e il suo medico", aggiunge. 
 

La metà degli Stati ha leggi restrittive sull'aborto - Su 50 Stati, 26 (tra cui Texas e Oklahoma) hanno leggi più restrittive in materia. Nove hanno dei limiti sull'aborto che precedono la sentenza 'Roe v. Wade', e che non sono ancora stati applicati ma che ora potrebbero diventare effettivi, mentre 13 hanno dei cosiddetti 'divieti dormienti' che dovrebbero entrare immediatamente in vigore. 

Leader repubblicani alla Camera plaude: salvate vite umane - Il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy, esulta alla decisione della Corte Suprema: "Plaudo a questa storica sentenza che salva vite umane", twitta McCarthy. 

McConnell: Corte Suprema coraggiosa, è una vittoria - La decisione della Corte Suprema è "coraggiosa" e "corretta. E' una storica vittoria per al costituzione e la società". Il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, esulta alla decisione della Corte Suprema.

Procuratore Texas: Aborto illegale con effetto immediato nello Stato - Nel quadro della sentenza della Corte Suprema, che ha eliminato la protezione costituzionale per l'aborto, il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha affermato che l'interruzione volontaria di gravidanza è illegale nello Stato con effetto immediato, sottolineando che le strutture che offrono questo servizio possono essere considerate "responsabili penalmente a partire da oggi". 

Tre stati liberal del West si impegnano a difesa dell'aborto - Al contrario di quanto avviene in Texas, contestualmente tre Stati liberal della costa pacifica annunciano un impegno comune a difendere i diritti dell'aborto. "I governatori di California, Oregon e Washington hanno emesso oggi un impegno Multi-Stato per difendere l'accesso alla sanità riproduttiva, compreso l'aborto e i sistemi contraccettivi, e si sono impegnati a proteggere pazienti e medici contro gli sforzi di altri stati di esportare i loro bandi all'interruzione di gravidanza nei nostri stati", si legge in una nota.

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