Aviaria, sottotipi e zone colpite: ecco cos'è la "malattia degli uccelli"
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Cavallo di battaglia in campagna elettorale, ma ora? Il costo all'ingrosso della confezione da 12 ha raggiunto i 4,95 dollari a gennaio, +50% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le soluzioni per salvare i bilanci delle famiglie Usa tra aviaria, inflazione, import e dazi che scattano il 4 marzo
di Gabriella Persiani© Afp
L'aviaria la mette a rischio, l'inflazione la mangia, ma, visto che al peggio non c'è mai fine, potrebbero arrivare proprio i dazi tanto cari a Trump a darle il colpo di grazia. Così, a dover essere messa sotto tutela, e con urgenza, è la tipica colazione americana con uova al tegamino e bacon. Perché il costo delle uova schizzato negli ultimi tempi alle stelle rende sempre più amaro il risveglio degli americani: ognuno di loro consuma quasi un uovo al giorno, 277 l'anno. Nonostante, infatti, il prezzo dell'alimento principe della dieta americana, preso ad esempio tra tutti i beni di prima necessità perché immancabile nelle cucine d'Oltreoceano, sia stato oggetto del contendere nella campagna elettorale per le presidenziali Usa 2024 e il tycoon ne avesse fatto il suo cavallo di battaglia, mangiare uova è sempre più appannaggio da ricchi.
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Il prezzo all'ingrosso di una confezione da 12 ha raggiunto a gennaio i 4,95 dollari. Si tratta di un valore superiore di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Una situazione che sta cominciando a incidere sui bilanci delle famiglie. Colpa dell'aviaria e dell'inflazione, ma la soluzione può arrivare davvero dall'import temporaneo? E cosa ne è delle promesse elettorali?
Passano i mesi, cambiano gli inquilini alla Casa Bianca, ma il costo delle uova raggiunge negli Usa prezzi record. E le previsioni dello stesso dipartimento dell'Agricoltura non sono affatto rosee: l'Usda, infatti, ha previsto in questi giorni che si registrerà un aumento di oltre il 41% quest'anno. In un editoriale pubblicato dal Wall Street Journal, la segretaria al Commercio Brooke Rollins ha spiegato come la confezione da 12 sia passata da 1,47 dollari nel gennaio 2021, a 4,95 del mese scorso. Oltre il 237% in più. E nelle aree urbane si arriva a pagare fino a 16 dollari.
Secondo una stima degli economisti agricoli dell'Università dell'Arkansas, i prezzi sono più che raddoppiati da prima dell'inizio dell'epidemia, costando ai consumatori almeno 1,4 miliardi di dollari l'anno scorso. Ristoranti come Denny's e Waffle House hanno iniziato ad aggiungere supplementi ai piatti a base di uova. Senza attualmente considerare che i prezzi delle uova normalmente aumentano ogni primavera verso Pasqua, quando la domanda è alta.
L'impennata di aumenti, più che alle politiche della Casa Bianca sembra dovuta all'influenza aviaria che ha ucciso dal 2022 oltre 166 milioni di polli negli Stati Uniti (per la maggior parte galline ovaiole macellati per limitare la diffusione del virus quando vengono rilevati focolai; e sono già più di 30 milioni da inizio anno), causando quindi una diminuzione della produzione di uova. Dall'Amministrazione Trump sono arrivati nuovi dettagli sul suo piano per combattere l'influenza aviaria e ridurre i costi. Il presidente ritiene che una rinnovata enfasi sulla biosicurezza possa aiutare nella battaglia contro la malattia dei polli e abbassare così i prezzi delle uova.
Gli allevatori, intanto, sono costretti a investire milioni di dollari in sforzi di biosicurezza per mantenere al sicuro i loro pollai. Ormai dal 2015 per proteggere i loro animali, cambiano vestiti e fanno la doccia prima di entrare nei capannoni e disinfettando tutti i veicoli e gli strumenti di lavoro che entrano nelle fattorie. E il governo contribuirà ancora a finanziare fino al 75% dei necessari miglioramenti in termini di biosicurezza. Il problema è che, però, sono gli uccelli selvatici a diffondere facilmente il virus. Alle aziende agricole infette ci vogliono mesi per smaltire le carcasse, disinfettare le loro aziende agricole e allevare nuovi uccelli. Ma cos'altro possono fare gli addetti del settore per fermare l’influenza aviaria? Ci sono i fondi per l'implemento allo sviluppo dei vaccini? I licenziamenti DOGE influenzeranno la lotta all'influenza aviaria?
Rollins ha affermato di ritenere che l'Usda disponga di personale sufficiente per rispondere all'influenza aviaria anche dopo tutti i tagli alla forza lavoro federale sotto la direzione del Dipartimento per l'efficienza governativa di Elon Musk. "Avremo le risorse necessarie per attuare il piano che ho appena delineato? Siamo convinti che lo faremo, ha assicurato. Dal canto suo, la senatrice democratica americana Amy Klobuchar ha commentato che il nuovo piano è un passo importante, ma l'Usda deve confermare di aver provveduto alla assunzione di tutte le persone coinvolte nella risposta all'influenza aviaria che erano state licenziate per errore.
Quanto ai vaccini, nessun siero è stato completamente approvato per un uso diffuso nel pollame e l'industria ha affermato che gli attuali prototipi non sono pratici perché richiedono iniezioni individuali per ciascun pollo. Inoltre, gli animali vaccinati potrebbero mettere a repentaglio le esportazioni.
Per giungere a una soluzione subito apprezzabile per le tasche degli americani, in ogni caso, "ci vorrà un po' di tempo, ma si spera comunque entro l'estate", ha precisato Rollins. In risposta, analisti scettici: "Non pare che rappresenti un grande cambiamento rispetto all'attuale piano d'azione", il commento più diffuso. Mentre i principali gruppi commerciali dell’industria delle uova, del pollo, del tacchino e dei latticini hanno ampiamente elogiato le misure di Trump.
Il dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha annunciato un investimento da un miliardo di dollari, oltre ai circa 2 già spesi dall'inizio dell'epidemia nel 2022, per contrastare la diffusione dell'influenza aviaria negli allevamenti avicoli, proteggere l'industria avicola e abbassare i prezzi delle uova. Le risorse andranno in gran parte (fino a 500 milioni) a rafforzare le misure di biosicurezza e in particolare per l'adozione di piani che prevengano la trasmissione del virus dell'influenza aviaria da uccelli selvatici a quelli da allevamento, ha spiegato Rollins.
Fino a 400 milioni saranno destinati a indennizzi per gli allevatori, che compensino le perdite conseguenti all'abbattimento degli animali e sostengano il ripopolamento degli allevamenti. I rimanenti 100 milioni saranno destinati alla ricerca in questo ambito, finalizzata anche a ridurre il ricorso all'abbattimento degli animali.
Saranno inoltre prese in considerazione opzioni per l'importazione temporanea di uova dall'estero. "Gli agricoltori americani hanno bisogno di aiuti e i consumatori americani hanno bisogno di cibo a prezzi accessibili. A ogni famiglia che lotta per acquistare uova: vi ascoltiamo, stiamo lottando per voi e gli aiuti sono in arrivo", ha aggiunto in una nota il segretario all'Agricoltura.
Intanto, l'amministrazione Trump resta concentrata sull'attuazione di una politica commerciale aggressiva che sembra non coincidere affatto con l'obiettivo interno di alleggerire il costo del carrello della spesa. E proprio le uova, come qualche mese fa per Biden, sono dunque anche oggi il simbolo del malcontento sociale che monta, come trapela dai sondaggi. In attesa del primo Discorso sullo Stato dell'Unione di Trump in questo suo secondo mandato. Avrà lo scopo di calmare gli americani? Anche perché i dati economici per il primo trimestre del 2025 indicano una crescita negativa.
Ma, per risolvere rapidamente la "crisi uova", nel piano da un miliardo di dollari è stata considerata anche una maggiore importazione temporanea dei pacchi da dodici per riempire gli scaffali spesso vuoti dei supermercati. Il Canada è il primo Paese a cui gli Usa potrebbero chiedere aiuto: nel 2023 è arrivato il 42% delle uova straniere (per una cifra di 54 milioni di dollari). Il ministro dell'Agricoltura Lawrence MacAulay al canale canadese Global News ha fatto però sapere che una richiesta formale da Washington non è ancora arrivata, ma che loro sarebbero disposti a discutere su "come supportare i nostri partner commerciali", mettendo l'accento sulla parola "partner", visto la guerra commerciale iniziata da Trump, con l'imposizione di dazi del 25% che dovrebbero entrare in vigore il 4 marzo, tra poche ore.