La coppia era stata uccisa nel '78, ma il colpevole non era mai stato identificato. Incriminato, l'uomo è poi morto prima di essere processato
Penny Farmer, 57enne di Manchester (Gran Bretagna), ha vissuto per quasi 40 anni con un grande rimorso: suo fratello 25enne e la fidanzata di 24 anni, uccisi nel '78, non avevano avuto giustizia, il loro assassino non era stato identificato. Inutile era stato il tentativo di suo padre, giornalista della Bbc, di assumere un detective privato: l'investigatore aveva ricostruito dei pezzi senza mai completare il puzzle. Penny però aveva il nome dell'ultima persona che aveva visto la coppia in vita, l'ha digitato su Facebook e grazie al social è riuscita a risolvere il caso. E' risalita infatti ai due figli dell'uomo che hanno ammesso di aver visto il padre uccidere i due ragazzi.
E' il 1977 quando Christopher, il fratello di Penny, decide di partire per un viaggio con la sua fidanzata Peta. I due si erano appena laureati: lui in medicina e lei in giurisprudenza. Doveva essere la vacanza dopo il grande traguardo, l'ultima da ragazzi spensierati, poi sarebbero stati inghiottiti dagli impegni di lavoro. Christopher e Peta però non sono mai diventati adulti perché da quel viaggio non sono mai più tornati. La loro ultima lettera risale al 29 giugno 1978.
Nella missiva Christopher racconta alla famiglia di aver incontrato un uomo che li avrebbe portati da Belize in Messico. Dopo quella lettera dei due giovani non si è saputo più nulla. Il padre di Penny, giornalista della Bbc, decide allora di assumere un detective privato per rintracciare il figlio. Non erano ancora i tempi dei social e le notizie non correvano veloci sulla rete. Grazie all'investigatore però la famiglia riesce a scoprire che nel 1978 due corpi erano stati recuperati sulla costa del Guatemala. I due cadaveri appartenevano a due ragazzi che prima di essere uccisi erano stati barbaramente torturati e poi gettati in mare.
Il padre di Penny riesce a far riesumare i corpi e le analisi confermano che si tratta proprio di Christopher e Peta. Una scoperta terribile, alla famiglia dei due giovani non rimane altro che sperare che almeno l'omicidio non rimanga impunito e che il figlio abbia giustizia. Il detective riesce a risalire al nome del "traghettatore" a cui Christopher fa riferimento nell'ultima lettera, si chiama Silas Duane Boston, un pregiudicato.
I familiari del giovane si mettono in contatto con l'uomo che però per telefono afferma che i due avevano lasciato la sua imbarcazione perché durante il viaggio si era rotta. Nel 2013 muore il padre di Penny senza ottenere giustizia. Penny decide allora di continuare lei la ricerca lasciata incompiuta dal padre. Le è bastato digitare il nome di Boston su Facebook per risalire ai suoi due figli. La donna non aveva alcuna prova però che l'uomo fosse l'assassino di suo fratello. A fornirgliela sono stati proprio i due figli di Boston: Vince e Russell che hanno ammesso di essere stati i testimoni dell'omicidio dei due giovani ritrovati in Guatemala.
Grazie alla loro testimonianza il caso di Christopher e Peta è stato riaperto e nel 2016 la polizia ha arrestato Boston che però è morto in carcere prima che potesse finire il processo e prima che i familiari di Christopher potessero assistere in tribunale alla sua condanna.