Usa, famiglia licenzia la baby-sitter ma lei non se ne va: "E' mio diritto restare"
© facebook | Marcella Bracamonte con il marito
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L'anziana tata rifiuta di lasciare l'abitazione. La polizia: "Per mandare via un ospite che vive sotto lo stesso tetto bisogna aprire una causa legale"
Avevano assunto un'anziana baby-sitter offrendole vitto e alloggio. Adesso la donna si rifiuta di lavorare. La famiglia l'ha licenziata ma lei non vuole andarsene e sostiene che restare è un suo diritto. La storia, che ha dell'incredibile, riguarda una famiglia di Upland, una città poco lontano da Los Angeles, e il braccio di ferro si trascina ormai da settimane.
© facebook | Marcella Bracamonte con il marito
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"L'ho licenziata il 6 giugno, ma si è rifiutata di andarsene, affermando che è nei suoi diritti", ha detto alla Cnn Marcella Bracamonte, la mamma di tre bambini, che aveva assunto la donna il 6 marzo. Vista la reazione della baby-sitter, Marcella si è rivolta alla polizia, ma si è sentita rispondere che, in linea di principio, quando qualcuno prende la residenza in un'abitazione, il proprietario della casa deve avviare una causa legale per poter mandare via l'ospite.
La famiglia si è allora rivolta ai media, che hanno iniziato a raccontare la vicenda. Finché, una paio di giorni fa, la "nanny", che si chiama Dianne Stretton, è uscita e da allora non è più tornata.
Abc News riferisce che stata avvistata mentre dormiva in auto nel parcheggio davanti al distretto di polizia di Upland, ma non è ancora chiaro se intenda fare ritorno. Ipotesi che non può essere del tutto esclusa: la signora ha infatti lasciato nella stanza che occupava in casa Bracamonte abiti e oggetti personali.