Il boss ha definito la sua detenzione "una tortura psicologica, emotiva e mentale 24 ore al giorno"
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Joaquin Guzman "El Chapo", il narcotrafficante messicano più noto al mondo, è stato condannato da una corte di New York all'ergastolo per dieci capi di imputazione. Parlando attraverso un traduttore, il boss ha definito la sua detenzione "una tortura psicologica, emotiva e mentale 24 ore al giorno".
La pena comprende anche un'ulteriore condanna a 30 anni. Il giudice, inoltre, gli ha ordinato di restituire 12,6 miliardi di dollari, come chiedeva l'accusa: una somma che equivarrebbe ai proventi del traffico di droga negli Usa gestiti dal suo cartello prima che fosse arrestato.
"El Chapo", 62 anni, era stato riconosciuto colpevole a febbraio per il traffico di tonnellate di cocaina, eroina e marijuana e di vari omicidi come boss del cartello di Sinaloa, una delle più grandi e violente organizzazioni messicane dedite al traffico di droga.
Arrestato in Messico, Guzman è stato estradato negli Stati Uniti. Nell'accordo di estradizione tra Messico e Stati Uniti, nel 2017, è stata esclusa la possibilità di una condanna alla pena capitale.