Dossier secretato

Usa, il rapporto ricevuto da Biden sulle origini del Covid "è inconcludente": le anticipazioni del Washington Post

Il nuovo rapporto dell'intelligence appena consegnato al presidente: nessuna certezza. La Cina replica: "E' tutta politica, danni a lotta alla pandemia"

25 Ago 2021 - 18:20
 © Afp

© Afp

Ancora nessuna certezza da parte dell'intelligence Usa sulle origini del Covid. Il presidente Joe Biden ha ricevuto un rapporto riservato che il Washington Post ha definito "inconcludente". Dunque, ancora nessuna certezza se il virus abbia compiuto il salto da un animale (si era ipotizzato un pipistrello) a un essere umano, oppure se sia sfuggito da un laboratorio cinese di Wuhan. "La comunità dell'intelligence Usa - anticipa il Post - nei prossimi giorni valuterà se rendere pubbliche parti del documento.

Ancora nulla di fatto - Il dossier nelle mani del presidente Usa è il risultato di un lavoro durato 90 giorni, dopo che Biden aveva dato incarico a maggio di produrre un documento "che possa portarci più vicini a una conclusione definitiva" sulle origini del virus. Ma nonostante l'analisi e la ricerca di nuovi elementi, gli esperti statunitensi "non sono riusciti a trovare un consenso unanime sulle conclusioni del loro lavoro", stando a quanto riferito al giornale americano da funzionari dell'amministrazione.

Due probabili scenari - La decisione di Biden, giunta dopo gli attacchi lanciati alla Cina dal suo predecessore Donald Trump, era stata maturata dopo che il focus delle agenzie di intelligence si concentrava su "due probabili scenari". Lo stesso numero uno della Casa bianca aveva riferito che due agenzie erano orientate nel sostenere l'origine naturale del virus, mentre una terza propendeva per l'ipotesi della fuga dal laboratorio.

La Cina (non) risponde - La replica della Cina non si è fatta attendere. "E' tutta politica, danni a lotta alla pandemia" - stigmatizzano da Pechino, tornando a contestare la "politicizzazione" da parte degli Stati Uniti della ricerca delle origini del Covid. Lo stesso portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha ripetuto che "quello che gli Stati Uniti stanno in realtà facendo è spostare la responsabilità del loro fallimento nella risposta interna alla pandemia".

Dossier secretato - Così, mentre l'intelligence a stelle e strisce cercherà entro pochi giorni di declassificare gli elementi del rapporto per un potenziale rilascio pubblico, secondo le parole di Wang, "quello che importa" agli Stati Uniti "non è come trovare le origini del virus, ma come utilizzare questa questione per reprimere altri Paesi e fare i propri interessi".

Da Trump a Biden - Sta di fatto che il dibattito sulle origini del virus è diventato sempre più acceso da quando l'ex presidente Donald Trump ha dichiarato l'anno scorso che il virus ha avuto origine proprio in un laboratorio cinese e gli sforzi per comprenderne la sua provenienza sono stati sempre osteggiati dal fermo rifiuto delle autorità di Pechino di consentire un'indagine più approfondita da parte degli investigatori internazionali. Un'indagine che ancora non presenta nessuna certezza dopo che il Covid ha ucciso più di 4 milioni di persone nel mondo e ha messo in ginocchio economie nazionali e internazionali.

La pistola fumante - Il direttore dell'intelligence nazionale Avril Haines, ha avvertito a giugno che le agenzie potrebbero non risolvere il mistero. "Speriamo di trovare una pistola fumante", ha detto in un'intervista . Ma, ha concluso, "è difficile farlo", aggiungendo che "potrebbe succedere, ma potrebbe non farlo".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri