Sarà il 23° candidato per le primarie del Partito Democratico americano. Ha promesso guerra alle corporazioni e attenzione alle classi meno abbienti
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Il sindaco di New York, Bill de Blasio, annuncia la sua candidatura alle primarie democratiche per le presidenziali statunitensi del 2020. Nel fine settimana darà il via alla sua campagna elettorale in Iowa e in South Carolina. "Come presidente affronterò i ricchi - ha spiegato il sindaco di New York -. combatterò le grandi corporazioni e non mi fermerò finché questo governo non sarà al servizio dei lavoratori".
"Sono il sindaco di New York, conosco Trump e so come fermarlo. L'ho già fatto e lo farò di nuovo". I punti sui quali de Blasio ha deciso di fondare la campagna elettorale sono l'aumento dei salari minimi, l'assicurazione sanitaria pubblica e la tutela dell'ambiente. Un altro tema scottante è quello della redistribuzione della ricchezza, riassunta nello slogan: "C'è troppo denaro in giro in questo paese, ma si trova nelle mani sbagliate".
Così il sindaco della Grande Mela lancia la sua candidatura come prossimo presidente degli Stati Uniti, facendo salire a 23 il numero di concorrenti alle primarie del Partito Democratico, una cifra che ha già battuto il precedente record di 16 candidati dem della elezione 2016.
Il suo nome arriva pochi giorni dopo la candidatura di Steve Bullock, governatore dello Stato rurale del Montana, che ha annunciato di voler battere Trump "nei luoghi che più gli hanno dato supporto e che lo hanno fatto vincere con un distacco di oltre 20 punti", spiegando che cercherà "di trovare un punto d'incontro fra Democratici e Repubblicani, parlando soprattutto a chi non è d'accordo con me".
There's plenty of money in this country and in this city. It's just in the wrong hands. pic.twitter.com/Bfy5uSHXc5
— Mayor Bill de Blasio (@NYCMayor) 13 gennaio 2019
Tanti candidati contro uno - Nella compagine repubblicana non ci sono annunci ufficiali di possibili successori di Trump per le elezioni 2020 e, salvo colpi di scena, il tycoon sarà il candidato per la sua seconda e ultima presidenza, I democratici sceglieranno invece il loro candidato dopo le primarie di inizio 2020. Fra i 23 nomi, il favorito nei sondaggi sembra essere Joe Biden, l'ex vicepresidente degli Stati uniti durante l'amministrazione di Obama, che ha più di trent'anni di esperienza politica in Senato.
Nell'ala progressista del partito, invece, i nomi più quotati sono quelli di Bernie Sanders, il senatore del Vermont sconfitto alle primarie 2016 da Clinton, e di Elizabeth Warren, la senatrice del Massachussets che nella sua carriera si è distinta per la tutela delle classi meno abbienti, spesso lanciandosi in dichiarazioni molto critiche nei confronti della finanza americana. Non mancano "outsider" nella competizione, come Pete Buttgieg, che ha fatto parlare molto di sé per il bacio in diretta televisiva e nei sondaggi è visto appena dietro i "grandi nomi" dei candidati dem.
Altri nomi che godono di minor gradimento sono invece quelli di Cory Booker, afroamericano e molto attivo sul tema dei diritti civili, e di Beto O' Rourke, definito un "astro nascente" del Partito Democratico grazie alla sua retorica appassionante.