Secondo la difesa l'uomo avrebbe avuto gravi deficit mentali. Alcuni legali hanno anche contestato l'iniezione letale perché possibile causa di attacchi dolorosi e violenti
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Non è servito nemmeno l'appello alla grazia di Papa Francesco a salvare dalla condanna a morte Ernest Johnson, l'afroamericano 61enne detenuto nel carcere di Bonne-Terre, nello stato del Missouri. L'uomo è stato giustiziato nonostante per la sua difesa presentasse gravi deficit intellettuali, oltre che una forma benigna di tumore al cervello.
Un'iniezione letale effettuata allle 18:11 del 5 ottobre (1:11 del 6 in Italia) nel carcere di Bonne-Terre. Così è morto Johnson , condannato nel 1995 per omicidio di primo grado per aver ucciso l'anno prima tre persone durante una rapina in un negozio della catena Casey's General Store a Columbia.
La difesa aveva tentato di salvare l'uomo dalla condanna a morte invocando una sentenza della corte suprema che aveva negato la pena capitale per chi ha problemi mentali. Ma nonostante ciò, il Tribunale del Missouri ha respinto tutte le argomentazioni.
D'altronde, in difesa dell'uomo si sono mobilitate anche diverse organizzazioni umanitarie, religiosi, avvocati e politici proprio per lo stato di infermità mentale attribuitogli. Secondo alcuni avvocati, infatti, la modalità di esecuzione prevista sarebbe stata illegale perché il farmaco disposto a questa finalità dallo stato del Missouri avrebbe potuto causare al detenuto attacchi dolorosi e violenti, soprattutto in rapporto alla malattia che avrebbe avuto Johnson.
Sono state inutili anche le parole del Papa, che a inizio ottobre aveva scritto direttamente al governatore repubblicano Mike Parson, invocando la grazia per l'uomo al fine di "garantirgli - si legge nella lettera - una forma di appropriata clemenza". Bergoglio tuttavia non aveva insistito tanto sullo stato mentale di Johnson, "piuttosto il Papa - continua la lettera - vuole mettere davanti a tutto il semplice fatto che si tratta di un essere umano e che tutte le vite umane sono sacre".
Il Missouri è uno dei 13 Stati degli Usa in cui vine applicata la pena di morte (14 se si considera l'Ohio in cui vi si ricorre solo in casi eccezionali). Secondo il Report Amnesty più recente, nel 2020 negli Stati Uniti sono state effettuate 17 esecuzioni in sei giurisdizioni, tra cui il Missouri.