Diciasette anni, nel 2009 le dissero che non c'era più nulla da fare per la sua vista. È arrivata terza ai campionati universitari per normodotati
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Texas, campionati universitari di atletica. Si premiano i migliori nel salto con l'asta. Una ragazzina bionda riceve la medaglia per il suo sudato terzo posto. La gara più importante per Charlotte Brown, però, non è quella che si è appena conclusa, ma quella che continuerà a correre una volta scesa dal podio. Sì, perché anche se le atlete accanto a lei sono normodotate, Charlotte è quasi totalmente cieca, come testimonia il cane che le è accanto.
Diciassette anni compiuti e una gran voglia di lottare. Quella che serve quando, poco più che bambina, ti dicono che saresti diventata cieca perché il problema agli occhi con cui sei nata non è risolvibile, nonostante le numerose operazioni. Charlotte, che amava l'atletica e sognava di diventare una campionessa, non si dà per vinta e decide che quella strada l'avrebbe fatta tutta, seppure a modo suo.
Così continua a correre, ma non si accontenta. Per realizzare il suo sogno sceglie l'asta, una delle specialità più tecniche. Rincorsa al buio, slancio, stacco, volo, scavalcamento e atterraggio sui sacconi. Tutto vedendo solamente alcune strisce di ombre. Tutto rigorosamente da sola o, meglio, con il solo aiuto di Vago, il labrador che l'accompagna in pista e l'assiste mentre fa stretching.
Un esempio della “strong America”, quella che guarda sempre oltre qualsiasi ostacolo. Per questo Charlotte è diventata popolarissima, tanto da finire su tutte le tv e i giornali degli Stati Uniti. L'asticella, per ora, si è fermata a 3,50 metri. Una misura di tutto rispetto per un'atleta junior, ma siamo certi che Charlotte vorrà superare anche quella. In fondo è soltanto un limite temporaneo, e lei ne ha già scavalcati tanti.