Usa, la bandiera schiavista torna a seminare discordia tra Sud e Nord
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Paese di nuovo diviso, dopo l'ultima strage razzista, sul vessillo secessionista che sventola sui palazzi pubblici di molti Stati del Sud e che rappresenta i 13 Stati sudisti che combattevano quelli del Nord per mantenere la schiavitù
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Le Presidenziali 2016 negli Usa si giocheranno sui simboli? Il primo messo in discussione dopo la strage razzista di Charleston, in Carolina del Sud, è la bandiera secessionista con le 13 stelle degli Stati confederati del Sud che a metà Ottocento combattevano contro quelli del Nord per mantenere la schiavitù. Per la comunità nera, e non solo, è un insulto alle vittime di Roof e una legittimazione al razzismo che ha mosso la sua mano armata e tornano a chiedere che non sventoli più su molti edifici pubblici.
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Durante le cerimonie di commemorazione delle vittime di Charleston, al governatore della Carolina del Sud, Nikki Haley, erano rivolti alcuni dei cartelli posti insieme ai fiori fuori dalla Chiesa per chiederle di rimuovere la bandiera confederata. Anche il killer, Dylann Roof amava fotografarsi con quel vessillo secessionista del 1861 ritenuto un simbolo storico di razzismo, anche se tollerato in molti Stati del Sud.