Si tratta di un voto senza precedenti nella storia del Congresso: la deputata repubblicana, più volte difesa da Donald Trump, era nota per le sue idee estremiste che diffondeva sui social network
Marjorie Taylor Greene, deputata repubblicana nota per le sue idee estremiste che diffondeva sui social network, è stata rimossa da tutti i suoi incarichi istituzionali. La Camera dei Rappresentanti si espressa con 230 voti a favore, compresi 11 del suo stesso partito e 199 contrari: si tratta di un voto senza precedenti nella storia moderna del Congresso perché solitamente sono i singoli partiti a decidere. Greene faceva parte delle commissioni Bilancio e Istruzione.
Greene, 46 anni, è un’aperta sostenitrice di QAnon, un complesso di teorie complottiste di estrema destra senza alcun fondamento che ha avuto un ruolo attivo negli attacchi al Congresso del 6 gennaio.
Inoltre, in più occasioni, ha sostenuto che gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 fossero stati orchestrati dalle forze governative e che le sparatorie nelle scuole americane fossero state inscenate dalle lobby contro le armi.
La deputata è stata più volte sostenuta da Donald Trump, e il suo caso ha messo i repubblicani in una posizione scomoda sempre più combattuti sull'identità da scegliere: e cioè se seguire o meno la linea condiscendente con gli estremisti tracciata dall'ex presidente Usa
Il voto contro Greene arriva lo stesso giorno in cui il governo canadese ha inserito i Proud Boys, il gruppo di estrema destra statunitense accusato dell’organizzazione dell’attacco a Capitol Hill, all’interno dell’elenco delle organizzazioni terroristiche.