Non c'è solo il trasporto pubblico a non passarsela bene: anche le chiese della Grande Mela stanno attraversando un periodo di crisi e puntano a fare cassa vendendo i propri immobili di Manhattan
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La metropolitana di New York cade a pezzi, con la maggior parte delle linee oramai obsolete e sempre più a rischio dal punto di vista della sicurezza. Dove trovare i fondi necessari per rimetterla a nuovo? Il sindaco Bill de Blasio non ha dubbi: bisogna far pagare i più ricchi, i tanti Paperoni newyorchesi, molti dei quali un treno della metro in vita loro forse non lo hanno mai visto.
La tassa sui milionari e la corsa alle presidenziali del 2020 - Ecco allora la proposta di una "tassa sui milionari", che sta sollevando un polverone e accendendo un'infuocata polemica anche all'interno del partito democratico newyorchese. Del resto la mossa di de Blasio va letta in un contesto ben preciso: quello della campagna elettorale per la rielezione a sindaco della Grande Mela. Ma con un occhio anche alla corsa per la Casa Bianca nel 2020. Una corsa a cui l'ambizioso politico di origini italiane starebbe sempre più pensando di partecipare.
Come ci sta pensando un altro italo-americano, Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York spesso contrario alle posizioni di de Blasio: dove quest'ultimo rappresenta l'area più progressista del Partito democratico, mentre Cuomo quella più moderata e centrista. Ma nell'era Trump sono in molti a pensare che il futuro dei dem sarà più a sinistra del recente passato, anche sull'onda della popolarità che continua ad avere l'ex rivale di Hillary Clinton, Bernie Sanders.
Una svolta più progressista, insomma, già in vista delle elezioni di midterm del 2018, in cui i democratici tenteranno di riconquistare almeno una parte del Congresso.
Chi pagherà e quanto - Il piano di de Blasio nel dettaglio è quello di aumentare dal 3,88% al 4,41% l'aliquota sui newyorchesi single che guadagnano più di 500mila dollari l'anno e sulle coppie che guadagnano più di un milione. Si calcola che il bacino sia di almeno 32mila persone, con entrate previste per 800 milioni di dollari l'anno. Quanto basta per tirare a lucido l'iconica rete della metro più famosa al mondo, ogni anno frequentata anche da milioni di turisti.
Il gettito della "tassa sui milionari" servirà anche a potenziare il servizio autobus di Manhattan e delle altre aree della Grande Mela, e a dimezzare il costo degli abbonamenti per le famiglie e le persone più disagiate. Una strada quest'ultima già intrapresa in altre città con un'amministrazione progressista.
"Piuttosto che caricare i costi sulle famiglie che lavorano e che ogni giorno usano la metro stiamo chiedendo ai più ricchi di pagare un po' di più per realizzare un sistema di trasporti degno del XXI secolo", ha spiegato il sindaco. E di certo un milionario newyorchese d'accordo con la ricetta de Blasio c'è: è l'ex primo cittadino Michael Bloomberg, che in tre mandati a City Hall si è speso per tentare di congelare il più possibile le tariffe dei trasporti pubblici.
Senza fedeli e fondi, le chiese di New York vendono le loro proprietà - Tra le istituzioni di New York che non se la passano bene, ci sono anche le chiese della Grande Mela. Centinaia di chiese e congregazioni di fedi e confessioni diverse che da qualche anno stanno attraversando un momento molto difficile: i fedeli continuano a diminuire e anche le donazioni sono sempre più esigue. Per questo motivo, scrive il New York Times, moltissime di esse stanno vendendo le loro proprietà per fare cassa. Questo perché posseggono immobili di altissimo valore a Manhattan, il centro del real estate mondiale. E dove, potenzialmente, in pochi anni potranno sorgere nuovi grattacieli.