Il suo caso è stato riaperto grazie alla tenacia di un detective che ha creduto nella sua innocenza
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Craig Coley, di Los Angeles (Usa), è stato incarcerato nel 1978 con l'accusa di aver ucciso la sua compagna e il loro figlio di soli quattro anni. L'uomo, che ora ha 70 anni, ha passato dietro le sbarre più della metà della sua vita. Adesso è stato rilasciato. Per il giudice non ha mai commesso il fatto: è stato incarcerato per errore. A insistere sulla sua innocenza è stato Mike Bender, un detective a dir poco tenace. E' solo grazie a lui se il caso è stato riaperto e ora Coley è tornato a essere un uomo libero.
Il processo - Nel 1978 Rhonda Wicht, di 24 anni, e il piccolo Donald Coley vengono trovati morti a Simi Valley, nell'area di Los Angeles. Lei è stata picchiata, stuprata e strangolata. Il bimbo invece è morto soffocato nel suo lettino. Tutti i sospetti cadono immediatamente sull'allora 31enne Craig Coley, compagno di Rhonda e padre di Donald.
Il primo processo a suo carico è finito però "senza verdetto". Al termine del secondo è stato condannato al carcere a vita senza possibilità di uscire per buona condotta. L'uomo dal primo giorno di prigione e per 38 anni e 10 mesi non ha mai smesso di proclamarsi innocente. "Da quando mi hanno arrestato - ha dichiarato al CBS Los Angeles - io ho detto loro 'fatemi quello che volete, ma continuate a cercare l'assassino. Non fermatevi, avete qui l'uomo sbagliato".
La riapertura del caso - Per sua fortuna, Coley, non era l'unico a credere nella propria innocenza. Nel 1989 Mike Bender, detective del dipartimento di polizia di Simi Valley, apre per caso il fascicolo di Craig. A spingerlo la curiosità, dopo alcune voci e articoli di giornali che mettevano in dubbio la qualità delle indagini durante il processo.
"Appena ho cominciato a leggere ho capito che il suo era un brutto caso", ha detto il detective al Los Angeles Times. Più Bender va avanti nell'analizzare le prove con cui è stato condannato Coley e più si convince della sua innocenza. Il detective ha fatto subito presente le sue perplessità a procuratori, ad agenti di polizia, a membri del Congresso. Ha segnalato Coley persino al Progetto innocenza, un'organizzazione no-profit impegnata nella lotta per la scarcerazione di persone innocenti attraverso l'uso di test DNA.
Nel 2015 Bender firma una petizione per chiedere la liberazione di Coley. Persino un capo della polizia confessa al detective che all'epoca del "caso Coley" molti nel dipartimento credevano che fosse stato incarcerato per errore. A quel punto Bender prega la polizia di Simi Valley di riaprire il caso. Non ci è voluto molto che le nuove indagini dimostrassero l'innocenza di Coley in quanto le prove "schiaccianti" che avevano portato alla sua carcerazione non contenevano alcuna traccia del suo Dna.
La scarcerazione - Pochi giorni fa il giudice ha assolto Craig, dopo quasi 40 anni di carcere. L'uomo è uscito giusto in tempo per il Giorno del Ringraziamento. Coley l'ha festeggiato a casa del detective Bender, l'uomo a cui deve la sua liberazione. Il detective ha persino lanciato una raccolta fondi per aiutare il 70enne nella sua vita fuori dalla prigione.