Dopo il Russiagate si controllano i social

Usa, Pentagono schiera l’agenzia che inventò Internet contro le fake news

Progettato un software capace di analizzare fino a 250.000 articoli al secondo, i repubblicani però si oppongono al provvedimento

03 Set 2019 - 10:06

    © ansa

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Gli Stati Uniti non prendono la minaccia delle fake news alla leggera. Per combatterle il Pentagono ha chiesto alla Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), la struttura di ricerca che aveva elaborato la costruzione di Internet, di mettere a punto un software. Il progetto si chiama Semantic Forensics e permette di analizzare in ogni istante 250.000 articoli e post sui social media, confrontandoli con 5.000 elementi falsi.

Provvedimento difficile da realizzare Grazie a questo sistema le fake news potrebbero essere eliminate prima di essere diffuse su ampia scala. Il software controllerebbe anche foto, video e audio, eseguendo quindi uno screening completo. Il progetto però richiede circa due anni per essere ultimato, quindi non potrebbe essere utilizzato per le elezioni del 2020. E’ inoltre poco probabile che il Congresso approvi una legge che renda operative le difese contro le fake news dopo lo scandalo del Russiagate, che ha confermato le interferenze da parte della Russia nelle elezioni del 2016 vinte da Donald Trump. Un provvedimento in questo senso potrebbe essere percepito come un attacco alla legittimità del presidente.

L'impatto delle fake news sulle elezioni 2016 L’indagine svolta dall’ex capo dell’Fbi Robert Mueller ha infatti portato alla luce una serie di azioni effettuate dai russi per danneggiare la candidata democratica Hillary Clinton. A questo scopo era stato utilizzato proprio Internet, il sistema di comunicazioni creato dalla Darpa durante la Guerra fredda, capace sopravvivere anche ad un attacco nucleare. Si è calcolato che le fake news sui due candidati circolate su Facebook abbiano coinvolto quasi 9 milioni di utenti nei quattro mesi precedenti alle elezioni. A discapito delle fonti ufficiali, hanno raggiunto numeri altissimi di share e di engagement “bufale” del tipo “Papa Francesco sconvolge il mondo e appoggia Donald Trump” e “WikiLeaks conferma: Hillary Clinton vende armi all’Isis”.

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